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Caso del capo di gabinetto hater su Twitter, l'ex assessore Olivi: '' Inadeguato per il ruolo, incauto chi lo ha nominato''

Dal Movimento 5 stelle a Donatella Conzatti, da Alessandro Olivi a Alberto Pattini, prosegue la bufera su Ivan Cristoforetti, braccio destro dell'assessore allo sviluppo economico: "Sono questi i personaggi ai quali i nuovi padroni del Trentino hanno affidato l’amministrazione della nostra comunità?"

Di Luca Andreazza - 21 maggio 2019 - 21:40

TRENTO. La Provincia ha preso tempo: ''Sulla vicenda - spiega una nota ufficiale dopo che abbiamo provato a contattare l'assessore Spinelli - che sta interessando il capo di gabinetto dell'assessorato allo sviluppo economico, l'assessore comunica che sono in corso verifiche. I fatti evidenziati dalla stampa non erano noti e l'assessorato sta acquisendo informazioni prima di assumere una decisione in merito''. 

 

Il caso è quello che riguarda il capo di gabinetto dell'assessore Spinelli, Ivan Cristoforetti. Il suo profilo su Twitter è stato cancellato non appena il Dolomiti ha pubblicato l'articolo (Qui articolo) ma gli screenshot restano e sono moltissimi. Frasi razziste, considerazioni sessiste, attacchi a giornalisti e politici nazionali costretti a bannarlo per non essere disturbati oltre.

 

Non hanno perso tempo, invece, le opposizioni. Il Partito democratico ha chiesto le dimissioni e il Patt provvedimenti, mentre Futura ha subito depositato un'interrogazione a risposta immediata (Qui articolo). Ma il polverone non accenna a calare. E se per il capo di gabinetto "i sindacati andrebbero eliminati per legge", prende posizione l'ex assessore all'economia.

 

"Accanto alle numerose imbecillità scritte o rilanciate via twitter dal signor Cristoforetti - commenta Alessandro Olivi l'affermazione sui sindacati è sufficiente a scolpire su pietra l'inadeguatezza del soggetto al ruolo che ricopre e la malaccortezza di chi lo ha nominato. Il 'lavoro' è una delle deleghe principali dell'assessorato di cui lui avrebbe dovuto reggere l'ufficio di gabinetto, un compito che per essere svolto in modo adulto richiede, come precondizione, il riconoscimento del valore irrinunciabile di chi le lavoratrici e i lavoratori rappresenta, attraverso una funzione democratica prevista e riconosciuta dalla nostra Costituzione. Più ancora dell'eco fascisteggiante e volgare che una simile affermazione richiama, preoccupa l'evidente incomprensione che Cristoforetti dimostra del senso del proprio ruolo e della delicatezza delle proprie mansioni. Ruolo e mansioni pubblici, evidentemente incompatibili con chi sostiene simili posizioni".

 

Anche il Movimento 5 stelle scende in campo. "Sono questi i personaggi ai quali i nuovi padroni del Trentino hanno affidato l’amministrazione della nostra comunità? Gli effetti del 'cambiamento' - dice il consigliere provinciale Filippo Degasperi - si vedono in Consiglio: 1 legge in 6 mesi, aula chiusa da quasi 2 mesi. Sicuramente ci vorrà ancora tempo, ma verrà il momento in cui i trentini ri-apriranno occhi e orecchie anche perché se questo è il 'capo' scelto su base fiduciaria (e sottolineo fiduciaria) da un assessore, immaginiamoci gli altri".

 

"Mi auguro di cuore che le notizie di stampa riferite ad una supposta attività da “odiatore online” del collaboratore dell’assessore Spinelli, Ivan Cristoforetti non corrispondano al vero e che si tratti di un caso di furto d'identità. Così non fosse - spiega il consigliere provinciale Alex Marini - ci dovremmo porre nuovi e pesanti interrogativi rispetto alle posizioni che i membri della maggioranza ritengono lecite ed accettabili rispetto alle donne, agli immigrati e in generale verso chiunque abbia opinioni diverse dalle loro".

 

Interviene anche la parlamentare Donatella Conzatti (Forza Italia) in qualità anche di vice presidente della Commissione sul femmincidio. "Come dottor Jekyll e mister Hyde - evidenzia - alcuni politici in aula votano provvedimenti importanti contro lo stalking, contro il cyberbullismo, contro il revenge porn aumentando le pene per i reati, ma fuori dall’aula si trasformano e usano, come spesso fanno usare ai loro collaboratori, linguaggi, immagini e simboli violenti e d’incanto i colleghi politici si trasformano in bersagli mobili. Se trovo fisiologico che il clima in campagna elettorale si accenda, trovo invece inaccettabile che lo scontro legittimo sulle idee diventi scontro triviale ai danni delle persone".

"Constato inoltre - prosegue Conzatti - come contro le donne politiche, il clima sia ancora peggiore e si trasformi in vero e proprio linciaggio, spesso a sfondo sessuale. E le donne solo da poco tempo hanno compreso l’importanza di essere solidali, a prescindere. Gli accadimenti di oggi, come quelli di ieri e dell’altro ieri, anche da fronti opposti, a me innescano l’urgenza di stare in uno spazio politico dove il rispetto delle persone e delle opinioni sia un prerequisito. Chiunque deve sapere che se sta o sta a fianco della politica, lo fa per trovare soluzioni non per cercare nemici e denigrare. Se non lo sa, sta in panchina".

 

Lapidario il consigliere comunale Alberto Pattini (Patt): "Se corrisponde al vero questo signore non è degno di servire le nostre istituzioni. L'odio è inaccettabile nella dialettica politica. Invochiamo la dignità del rispetto".

 

I fatti li abbiamo raccontati nella mattina di martedì 21 maggio: il capo di gabinetto dell'assessore provinciale allo sviluppo economico e alla ricerca, Ivan Cristoforetti, su Twitter da tempo si esibiva in considerazioni al limite dell'imbarazzante, da vero ''hater'', odiatore della rete. Ricorrenti parole come ''gnocca'', ''negro'', ''muslim'', la mission sembrava essere quella di eliminare i ''pididioti'', l'insulto per donne sovrappeso fotografate ''a tradimento'' in spiaggia un classico dell'estate.

 

Il tutto usando uno ''user name'' diverso dal suo (era Iάννη Χριστός ) ma facilmente identificabile perché collegato alla mail inserita da lui stesso pubblicamente nel suo profilo Linkedin (il quale rimandava proprio a quella pagina Twitter). Tutto alla luce del sole, insomma, e una vagonata di sue foto a confermarne l'identità. I post con insulti e allusioni sessiste erano innumerevoli, molti risalenti anche a pochi giorni fa, ma allarmante, per il ruolo che ricopre adesso in qualità di capo di gabinetto dell'assessore all'economia e al lavoro.

 

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