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Terzo mandato, Bisesti chiede la procedura d'urgenza. Urzì (Fdi): "Restiamo contrari, non voteremo a favore". Maestri (Pd): "Atto d'arroganza, è la legge salva Fugatti"

La certezza del terzo mandato permetterebbe a Fugatti di ripresentarsi nel 2028 e, a quel punto, l'attuale Governatore non si candiderebbe certamente alle Politiche 2027. "Le proposte alternative ci sono: la prima prevede che, ad assumere le funzioni di presidente sino al termine della legislatura, sia la vice presidente per portare a naturale conclusione il mandato, la seconda che il Consiglio Provinciale elegga un altro presidente, che resterà in carica sino alle nuove elezioni. Non sono proposte logiche queste, all'insegna della continuità e del rispetto del voto degli elettori?"

Di Daniele Loss - 11 febbraio 2025 - 13:58

TRENTO. "Dopo Fugatti, c'è solo Fugatti" era il motto preferito dal popolo leghista trentino prima dell'ultima tornata elettorale. Che il Governatore sarebbe stato ricandidato nuovamente, ad ottobre 2023, dopo la netta (va detto) e storica affermazione del 2018 era scontato.

 

Adesso, però, la situazione è ben diversa, ma il pensiero della Lega non è mutato di una virgola: la mancanza anche di una sola alternativa considerata credibile all'interno del Carroccio e non contemplando in nessun modo che a guidare la coalizione di centro destra possa essere l'esponente di un'altra forza politica (teoricamente alleata, ma poi a conti fatti...), fanno sì che gli esponenti leghisti e una parte degli alleati si stiano spendendo a tutto tondo e con incredibile impegno per far passare quello è già stato ribattezzato il "Ddl Bisesti", che introdurrebbe la possibilità di ricoprire il ruolo di Governatore per un terzo mandato.

 

Addirittura l'ex assessore all'istruzione, e già segretario della Lega, ha chiesto la "procedura d'urgenza" per la modifica dell'articolo 14 della legge elettorale del 2003 per introdurre il terzo mandato per il Presidente. Insomma, a distanza di un anno e mezzo appena dal voto, per una parte della maggioranza è già il momento di pensare alle prossime elezioni, anziché concentrarsi sulle questioni (non politiche, ma "pratiche") di stretta attualità.

 

La legge, al momento, non ha i "numeri" per essere approvata e questo è un dato di fatto: Fratelli d'Italia si è già espresso chiaramente in merito e il "no" dei quattro consiglieri (la vice presidente Francesca Gerosa, il capogruppo Daniele Biada, Christian Girardi e Carlo Daldoss) è stato sin da subito netto.

 

E viene ribadito dal coordinatore regionale Alessandro Urzì che, come da abitudine, è chiarissimo a riguardo: il partito di Giorgia Meloni non ha fatto alcun passo indietro e non ha intenzione di muoversi dalla propria posizione.

 

"E' certamente un altro tema che divide e acuisce le differenze all'interno della maggioranza - commenta il deputato bolzanino - quando, invece, avremmo bisogno di unione d'intenti e collaborazione. In questo momento stiamo parlando di politica e non delle tante cose da fare, di come "allungare" la carriera di qualcuno anziché del programma da realizzare. E' un segnale che non condividiamo e la domanda: se una legge non ha i numeri sin dall'inizio, che senso ha proseguire in quest'azione? Per carità, ognuno è libero di fare le proprie proposte, come le faremo noi, ma la nostra posizione è chiara e non cambierà".

 

La certezza del terzo mandato permetterebbe a Fugatti di ripresentarsi nel 2028 e, a quel punto, l'attuale Governatore non si candiderebbe certamente alle Politiche 2027.

 

Secondo la Lega, senza l'introduzione della modifica, il rischio sarebbe quello di dover andare ad elezioni anticipate nel 2027 e poi, l'anno successivo, a distanza di appena dodici mesi, tornare al voto, secondo quando previsto dall'attuale legge elettorale.

 

"Ho sentito e letto la parola "ricatto" - prosegue Urzì - e ritengo sia un termine "pesante" e assolutamente fuori luogo. Se il presidente Fugatti dovesse candidarsi alle prossime elezioni politiche nel 2027 dovrebbe dimettersi dall'attuale incarico, con un anno d'anticipo rispetto alla naturale scadenza dell'attuale mandato. E' ovviamente illogico pensare a due elezioni nell'arco di un anno, prima di tutto per un senso di responsabilità: la Giunta deve insediarsi e poter lavorare a medio - lungo termine e, dunque, si rischierebbe d'inceppare la macchina amministrativa per un anno e mezzo. Non esiste. Le proposte alternative ci sono, le presenteremo e le discuteremo, nell'interesse di tutti, del Trentino, della stabilità, della coalizione. La prima prevede che, ad assumere le funzioni di presidente sino al termine della legislatura, sia la vice presidente per portare a naturale conclusione il mandato, la seconda che il Consiglio Provinciale elegga un altro presidente, che resterà in carica sino alle nuove elezioni. Non sono proposte logiche queste, all'insegna della continuità e del rispetto del voto degli elettori?".

 

Dunque, al momento, procedura a parte, la modifica alla legge sembra non avere alcuna possibilità di essere approvata a meno che...

 

"A meno che qualcuno non l'appoggi a sorpresa - conclude il deputato di Fratelli d'Italia -, visto che le posizioni di tutti non sono chiare. Il riferimento è al consigliere di Onda, Filippo Degasperi: è contrario al terzo mandato? Bene, lo dica chiaramente e, a riguardo, spieghi da che parte sta perché, francamente, nessuno lo ha capito. La nostra, invece, è una posizione cristallina e non c'entra il fatto che il Presidente appartenga alla Lega piuttosto che a Fratelli d'Italia. I due mandati valgono anche per noi e lo testimonia il fatto che, nella riforma costituzionale che vogliamo fare, parlando del Premierato, è previsto il limite dei due mandati. Nessuna ipocrisia dunque, ma deve essere garantita la possibilità del naturale avvicendamento, per evitare che funzioni e responsabilità vengano concentrate in un'unica persona per troppo tempo".

 

Mirko Bisesti, "delfino" di Fugatti, già assessore nella precedente legislatura, ha chiesto la procedura d'urgenza. E' lui, l'ex segretario del Carroccio in Trentino, il primo firmatario, sottoscritto anche da Claudio Cia del Gruppo Misto, Luca Guglielmi (Lista Fassa), Vanessa Masè (Civica) ed Eleonora Angeli (Lista Fugatti).

 

In base al comma 2 dell'articolo 96 del regolamento del Consiglio, la decisione di accettare o meno la procedura d'urgenza spetta al Consiglio stesso, dopo aver sentito un consigliere a favore e uno contrario. Il presidente Claudio Soini ha annunciato che la votazione dovrebbe svolgersi nella giornata di giovedì.

 

La richiesta ha provocato anche l'insurrezione dell'opposizione con la consigliera del Partito Democratico Lucia Maestri che parla apertamente di "un atto d'incredibile arroganza operato dalla Lega, in perfetta coerenza con quanto sta facendo a livello nazionale Matteo Salvini, che vuole permettere ai suoi Governatori al Nord, in Trentino, Veneto e Friuli, di ripresentarsi oltre quanto previsto dalla legge. Questa è, a tutti gli effetti, una legge "Salva Fugatti". Il claim potrebbe essere proprio "Salvate il soldato Fugatti". Improvvisamente c'è una priorità assolutamente non rinviabile: la nostra Provincia non ha più alcun tipo di problema e, dunque, si può discutere esclusivamente di questa cosa? Tra l'altro delle questioni elettorali bisognerebbe parlarne con la dovuta calma e riflessione all'interno del Consiglio e, solitamente, tali ragionamenti si sviluppano nella parte finale della legislatura e non appena un anno e mezzo dopo il voto. Il tempo non mancherebbe, ma per qualcuno è l'unica cosa che conta, evidentemente. Noi siamo e saremo sempre contrari al terzo mandato: lo ribadiamo con forza per una questione di alternanza, democrazia e per evitare un eccessivo accentramento dei poteri per un periodo che sarebbe eccessivo".

 

La Lega va dritta per la propria strada, perfettamente conscia che - "perdendo" Fugatti - verrebbe relegata al ruolo di comprimaria in coalizione, mentre Fratelli d'Italia non ci "sente". Il partito di Giorgia Meloni vuole esprimere il prossimo candidato, o candidata (ed è facile pensare che il pole ci sia già oggi la vice presidente Francesca Gerosa) alla presidenza della Provincia di Trento: ne vedremo delle belle, non c'è che dire. Basta vedere cosa sta accadendo in questi mesi per la scelta del candidato sindaco al comune di Trento: in quattro mesi la coalizione non è riuscita ad esprimere un nome condiviso,

 

La discussione sulla legge elettorale potrebbe spaccare definitivamente la maggioranza? Difficile, ma non impossibile.

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