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Formaggio a latte crudo contaminato, firmato il protocollo d'intesa tra Provincia e Cooperazione trentina: "Si rafforza la tutela di produttori e consumatori"

E' stato firmato dagli assessori Mario Tonina e Giulia Zanotelli e il presidente della Federcoop Roberto Simoni: "Una conferma dell'attenzione nei confronti del settore, che si è sempre manifestata anche con un aiuto concreto per le analisi sul latte, sui prodotti derivati e sugli elementi per il bestiame"

Di Luca Andreazza - 11 febbraio 2025 - 12:00

TRENTO. E' stato firmato il protocollo d’intesa tra Provincia e Cooperazione Trentina per rafforzare la sicurezza alimentare nel settore lattiero-caseario, garantire la massima tutela per i consumatori e valorizzare le eccellenze trentine. Misure che sono arrivate dopo l'ennesimo caso di un bimbo fino in ospedale dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato.

 

Il documento, approvato dalla Giunta provinciale il 24 gennaio scorso, "segna un passo importante - spiega piazza Dante - nella collaborazione tra istituzioni e comparto cooperativo per consolidare le buone pratiche esistenti e avviare nuove azioni di sensibilizzazione e controllo". Presenti alla firma gli assessori Mario Tonina e Giulia Zanotelli e Roberto Simoni, presidente di Federcoop.

 

 

"Con questo protocollo vogliamo garantire la massima sicurezza alimentare ai consumatori e sostenere i produttori trentini che lavorano con qualità e scrupolosità", le parole dell’assessore Tonina. "Il Trentino si è sempre distinto per gli elevati standard di controllo, grazie anche all’impegno dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Questo documento conferma la nostra attenzione al settore e rafforza la sinergia con il mondo della cooperazione trentina a tutela di produttori e consumatori. Importante sarà anche il lavoro di valorizzazione e informazione, attraverso campagne dedicate, per accrescere la consapevolezza sull’uso corretto di questi formaggi, specialmente per le categorie più vulnerabili".

 

Il protocollo prevede misure di controllo rafforzate, campagne di informazione per i consumatori, formazione per gli operatori del settore e un impegno condiviso per l’etichettatura chiara dei prodotti a latte crudo, con l’indicazione delle categorie di persone per le quali il consumo è sconsigliato. Un Comitato tecnico congiunto monitorerà l’applicazione delle misure e promuoverà ulteriori interventi per garantire la sicurezza alimentare e la valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie trentine.

 

"La firma del protocollo non fa altro che confermare l’attenzione dimostrata dalla Giunta provinciale nei confronti del settore, che si è sempre manifestata anche con un aiuto concreto per le analisi sul latte, sui prodotti derivati e sugli elementi per il bestiame", dice Zanotelli. "Già nella scorsa legislatura avevamo inoltre avviato campagne di informazione per turisti e residenti sul consumo consapevole di latte crudo, in particolare per bambini e donne in gravidanza. Oggi rafforziamo questo impegno con la Cooperazione Trentina perché la sicurezza deve essere garantita in ogni fase della produzione e distribuzione. Il nostro obiettivo è preservare le produzioni tipiche dell’alpeggio, comunicando in modo chiaro e responsabile le indicazioni per un consumo corretto e sicuro. Il protocollo è solo una prima tappa di un percorso volto a rafforzare l’attenzione complessiva su questo tema, non solo sul latte conferito al mondo cooperativo ma anche su tutto il latte prodotto dagli agricoltori trentini e conferito alle aziende private".

 

Dalla drammatica vicenda del piccolo Mattia ci sono stati vari, troppi, casi di bimbi colpiti da malesseri e da infezioni. Tra i casi più recenti c'è quello della bimba di 1 anno ricoverata dopo aver consumato “formaggio saporito di montagna” prodotto dal Caseificio Sociale di Predazzo e Moena. Poi, per una probabile contaminazione da escherichia coli, un altro prodotto del caseificio sociale era stato ritirato, il Puzzone di Moena. Ora le istituzioni si sono mosse per trovare aumentare la sicurezza mentre numerosi esercenti e supermercati hanno iniziato a specificare meglio quanto viene venduto. Non secondaria la discussione a Roma di un disegno di legge in materia (Qui articolo).

 

"Questo protocollo è un passo concreto per rafforzare la sicurezza alimentare e dare un futuro solido e virtuoso al settore zootecnico trentino. Negli ultimi mesi alcuni episodi hanno messo sotto pressione la reputazione dell’intera filiera, e non possiamo permetterci che accada di nuovo. In tal senso, formazione e informazione diventano fondamentali per tutelare i consumatori, specie quelli più fragili, ma anche per chi produce con fatica i nostri prodotti. Continueremo a lavorare con impegno affinché le nostre produzioni di qualità siano sempre sinonimo di eccellenza e affidabilità", conclude Simoni.

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