Il 14 febbraio al Teatro Comunale di Gries arriva Balletto Civile con “Davidson”, liberamente tratto dalla sceneggiatura “Il padre selvaggio” di Pasolini
Il cuore dello spettacolo è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé
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GRIES. Nuova tappa in Alto Adige per il Circuito Danza del Trentino Alto Adige organizzato dal Centro servizi culturali S. Chiara di Trento, che venerdì 14 febbraio (ore 20.30) approderà sul palco del Teatro Comunale di Gries (Bolzano) con Davidson.
Liberamente tratto dalla sceneggiatura “Il padre selvaggio” di Pier Paolo Pasolini, Balletto Civile presenterà un lavoro che parla di libertà e democrazia, tra danza e teatro fisico, con concept e drammaturgia di Maurizio Camilli, e la coreografia firmata da Michela Lucenti, dal 2003 capofila proprio di questa formazione di danzatori-attori significativamente denominato Balletto Civile.
Il Padre Selvaggio è un abbozzo di sceneggiatura scritta nel '63 e pubblicata postuma nel fatale 1975. Il regista non trovò finanziatori, spaventati dalla sua libertà di pensiero, e il film non si realizzò. È la storia di Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini - che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista. Questa opera sospesa racconta soprattutto il conflitto tra l’insegnante e Davidson, diffidente alle novità di metodo e di cultura del nuovo insegnante proprio perché è il più intelligente. Il cuore di questo contrasto è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé.
Uno scritto breve ed intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, una sorta di canovaccio che sfugge alle definizioni concepito da Pasolini soprattutto come una successione di immagini e di indicazioni di azioni. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo.
Una forma indefinita che presenta qualità visive che si prestano alla messa in scena danzata, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico.
Lo spettacolo Davidson è inserito anche all’interno della rassegna teatrale “Corpi Eretici”, programmata dal Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt, che apre lo sguardo verso i temi della diversità, delle variabili umane, delle molteplici possibilità di vedere, vivere, leggere e interpretare il mondo.
I biglietti sono acquistabili online sulla piattaforma del Centro servizi culturali Santa Chiara (Qui info).