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Cultura

Un'occasione per valorizzare paesi semi-abbandonati e piccole comunità: il festival culturale che abbraccia 22 Comuni dell'Appennino ferito dal sisma

Da quattro anni, le comunità appenniniche colpite dal terremoto del 2009 e del 2016 si riuniscono in un progetto per la rigenerazione dei territori: dal 22 febbraio torna il Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga, con una nuova edizione ricca di eventi. Il tema? “Verso un riequilibrio e una riconnessione sociale tra le aree urbane e le zone montane”

di
Redazione
21 febbraio | 17:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Prenderà il via il 22 febbraio la nuova edizione del "Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga", che conta 22 Comuni partecipanti e oltre 55 date inserite in calendario per ragionare sul tema scelto quest’anno: “Verso un riequilibrio e una riconnessione sociale tra le aree urbane e le zone montane”.

 

Ci troviamo in Appennino, a cavallo delle tre regioni di Abruzzo, Marche e Lazio, dove le vette dei Monti della Laga, dei Monti Gemelli e dell’Alto Aterno disegnano un paesaggio affascinante all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Tra le iniziative più significative che coinvolgono le comunità del vasto territorio vi è questo festival, giunto nel 2025 alla quarta edizione.

 

Promosso dall’associazione federativa FederTrek Escursionismo e Ambiente Aps, in collaborazione con la Rete Territoriale delle Comunità Residenti e numerosi Comuni dell'area colpita dal sisma del 2009 e 2016 (nel 2025 saranno 22 i Comuni partecipanti), l’iniziativa si propone come un'occasione di valorizzazione dei paesi rurali semi-abbandonati e delle piccole comunità che, attraverso la loro perseveranza, cercano di opporsi al fenomeno dello spopolamento.

 

“Dopo aver trovato la forza di unirsi nel difficile periodo del post-sisma, queste comunità hanno saputo trasmettere un rinnovato valore di coesione, riscoprendo il senso di abitare il territorio”, raccontano gli organizzatori del festival. “Lo spazio pubblico, infatti, viene reinterpretato come un luogo di incontro e di azione collettiva, dove la vita sociale si intreccia con la cultura, l’ambiente e la tradizione, dando nuova linfa a un patrimonio che rischiava di scomparire”.

 

Il risultato è una proposta innovativa di rivalutazione culturale e rigenerazione sociale, basata sulla riscoperta delle tradizioni, delle rievocazioni storiche, e delle memorie di un passato mai dimenticato, dove alla base ci sono le comunità stesse.

 

La rassegna ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio del Ministero della Cultura, della Società Geografica Italiana, di Impresa Cultura Italia Confcommercio, delle Sezioni Regionali di Slow Food di Abruzzo, Lazio e Marche, e può contare su numerose collaborazioni con enti pubblici locali. “La presenza di qualificate realtà nazionali va a supporto della complessa macchina organizzativa gestita da volontari, supportando le linee programmatiche condivise con le Amministrazioni locali, le quali sono finalmente attenzionate con interesse anche al di fuori dei confini abituali - aggiungono gli organizzatori - il festival, che è più di una semplice rassegna culturale, continua a dimostrare che le Comunità stesse, unite in una progettualità importante, portano a grandi risultati”. 

 

Lo scorso anno, il Festival della Laga aveva per titolo “Le comunità della Laga riunite: le sfide per un nuovo Appennino” e si è concluso con ottimi risultati. Ecco alcune cifre: 18 Comuni interessati (quest'anno saranno 6 in più), distribuiti tra 5 province e 4 Regioni, con 68 paesi coinvolti; 57 appuntamenti proposti in calendario, con oltre 2500 escursionisti partecipanti alle 30 escursioni programmate per far conoscere i territori interessati e oltre 7000 presenze agli eventi, distribuiti in modo lineare sulle date programmate, evitando turismo di massa o sovra affollamento dei paesi o delle frazioni. Il festival, che è stato un’esperienza lunga nove mesi (da aprile a dicembre 2024) ha coinvolto oltre 30 strutture ricettive interessate per l'accoglienza, oltre 20 associazioni e 12 proloco e oltre 100 piccole aziende, in collaborazione con le Sezioni Regionali di Slow Food, coinvolte nella valorizzazione delle eccellenze locali. Il festival dedica un’attenzione particolare all’inclusività e al coinvolgimento di un pubblico di ogni fascia d’età. 

 

Un aspetto che caratterizza il festival è il volontariato: "viene organizzato in modo del tutto volontario, senza aspettare fondi o altri aiuti per programmare lo sviluppo del territorio, che a volte parte proprio dal tessuto sociale, vero motore pulsante dei territori", affermano i promotori.

 

Il festival rappresenta anche un'occasione di confronto e dialogo capace di coinvolgere borghi rurali, paesi montani e centri urbani: "Attraverso la recente adesione al progetto di importanti città situate nelle immediate vicinanze dell’area di interesse del Festival, come Ascoli Piceno e L’Aquila (oltre al ruolo fondamentale già ricoperto dalla città di Teramo), è stato possibile maturare l’idea di ricostruire il legame storico intercorso tra le terre montane e le aree urbane della fascia costiera adriatica e della conca aquilana - riferiscono gli organizzatori della rassegna -. Questo per ripristinare quel secolare rapporto relazionale tra le popolazioni, nato dai bisogni di un'economia di sussistenza, che oggi può diventare un'opportunità per garantire presenze continuative sul territorio, a vantaggio delle comunità rimaste, e migliorare la qualità della vita per chi abita nelle aree di pianura".

 

Da qui il tema dell'edizione 2025 del Festival - “Verso un riequilibrio e una riconnessione sociale tra le aree urbane e le zone montane” - filo conduttore degli oltre 55 eventi che prenderanno il via il 22 febbraio ad Ascoli Piceno, dove le Comunità dei Monti della Laga, dei Monti Gemelli, dell’Alto Aterno e dell’Appennino Acquasantano presenteranno il calendario degli appuntamenti in programma nel 2025 per riflettere sulla delicata tematica della riconnessione culturale e sociale tra aree montane, urbane e costiere.

 

Per restare aggiornati, il sito di riferimento è borghiesentieridellalaga.org 

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