"Montagne di Cultura" come argine di spopolamento: la ricerca-azione sui bisogni dei giovani nelle terre alte promossa da Trentino School of Management
Indagini recenti mostrano come la cultura possa essere un fattore importante di “restanza” attiva e consapevole nelle aree montane
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La Trentino School of Management, una scuola di alta formazione costituita dalla Provincia Autonoma di Trento, la Regione Trentino-Alto Adige e l'Università di Trento, sta realizzando una "ricerca-azione" chiamata "Montagne di Cultura" con lo scopo di indagare i bisogni, le aspettative e le progettualità culturali dei giovani (nella fascia 18-34 anni di età) che vivono nella Provincia autonoma di Trento.
L'idea di "Montagne di cultura" nasce dai risultati di recenti indagini effettuate sui più giovani che mostrano come la cultura possa essere un fattore importante di “restanza” attiva e consapevole nelle aree montane, oltre che un elemento di attrattività delle aree interne per nuovi abitanti e frequentatori. I giovani, infatti, secondo i ricercatori, evidenziano la rilevanza dell'infrastrutturazione culturale diffusa per una qualità della vita locale che non sia fondata solo sul lavoro e sui servizi di welfare, ma che si sviluppi all'interno di un contesto di relazioni interpersonali significative, costruite intorno ad eventi e a reti (musica, dibattiti, presentazioni di libri, workshop artistici, momenti di formazione residenziale, cammini di gruppo, eventi museali), che si sviluppano a varie scale geografiche, offrendo opportunità non solo di leisure ma anche di crescita personale, di apprendimento, di condivisione dei saperi, a partire da un utilizzo consapevole del patrimonio montano.
Per fare emergere i bisogni culturali dei giovani trentini, la Trentino School of Management ha avviato un percorso di indagine sociale a carattere performativo, con l'obiettivo tanto di raccogliere dati sul tema analizzato, quanto di sollecitare riflessioni condivise e, possibilmente, contribuire alla messa in campo di iniziative concrete in modo partecipativo. La ricerca-azione si articolerà in 3 fasi principali che si svilupperanno nel corso del 2024: una prima indagine quantitativa, seguita da una qualitativa e infine la realizzazione di un workshop su due casi di studio.
Il primo step, quello della ricerca quantitativa, si sta svolgendo attraverso la somministrazione di un questionario strutturato, finalizzato a raccogliere percezioni, opinioni e proposte concrete da parte dei giovani (nella fascia 18-34 anni di età) che vivono il territorio provinciale, con l'esclusione di Trento e Rovereto. Il questionario sonderà aspetti quali l'interesse dei giovani rispetto alle proposte culturali o artistiche locali; le opportunità di produzione culturale e creativa; le possibilità di partecipazione per costruire proposte culturali dal basso; la presenza di opportunità lavorative legate alla gestione culturale e artistica; la dimensione relazionale della cultura; il contributo della cultura diffusa rispetto alla motivazione dei giovani a restare in montagna piuttosto che andare a vivere in altri luoghi.
Essendo questa fase in corso, è possibile compilare il questionario, che si trova qui.
A seguire, si svolgerà l'indagine qualitativa di inquadramento, tramite delle interviste semi-strutturate a testimoni qualificati sui temi di oggetto della ricerca. In questo caso, l'obiettivo è quello di inquadrare il tema della cultura come fattore di restanza e di attrattività in aree montane della provincia.
Infine, il progetto si concretizzerà in un workshop su due casi studio di rigenerazione culturale promossa da gruppi giovanili nel territorio provinciale. A partire dalla discussione dei dati raccolti tramite il questionario online e le interviste si faranno emergere le specificità dei casi indagati, i loro punti di forza e le loro criticità, il loro potenziale di sviluppo e gli elementi di replicabilità in altri contesti montani della Provincia, in relazione a politiche e interventi su scala più ampia, che potrebbero essere disegnati e implementati per favorire questo tipo di esperienze culturali diffuse, in risposta ai bisogni espressi dal mondo giovanile trentino.