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Cultura

"L'arte per fare rete e affrontare la questione appenninica" con Andrea Barzagli del Festival Foglia Tonda per il podcast "Un quarto d'ora per acclimatarsi"

Troppo spesso concentriamo le nostre attenzioni sulle Alpi, dimenticando quel formidabile laboratorio sociale che sono gli Appennini. Il presente e del futuro degli Appennini, e la loro narrazione sono l'oggetto della chiacchierata con Andrea Barzagli nell'ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

di
Sofia Farina
08 luglio | 12:03
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Troppo spesso concentriamo le nostre attenzioni sulle Alpi, dimenticando quel formidabile laboratorio sociale che sono gli Appennini. Il presente e del futuro degli Appennini, e la loro narrazione sono l'oggetto della chiacchierata con Andrea Barzagli, all'interno della nuova puntata di Un quarto d’ora per acclimatarsi, il podcast de L’AltraMontagna che, con cadenza settimanale, racconta i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi li vive, le affronta e le studia. Da oggi, troverete le sue puntate sul sito de L’AltraMontagna e su tutte le principali piattaforme per l'ascolto di podcast.

 

Andrea Barzagli è dottore forestale, scrive per la rivista Sherwood, ed è tra i co-fondatori del festival Foglia Tonda, nato nel 2018 per riportare l’attenzione sul presidio che le valli e le montagne del Mugello necessitano per valorizzare e riscoprire le loro potenzialità.

 

Foglia Tonda nasce a Razzuolo, sull’Appennino Tosco-romagnolo, in un territorio in cui un processo di marginalizzazione ha portato ad un calo delle attività e dell’occupazione, alla rarefazione sociale e all’invecchiamento della comunità, all’abbandono della terra e al conseguente venir meno della tutela del suolo.

Come racconta il fondatore del festival, negli ultimi anni esperienze di vario tipo hanno cercato di ribaltare il punto di vista sulle aree marginali e le montagne minori. La dorsale Appenninica si estende su gran parte della superficie dello Stivale, in un territorio caratterizzato da un crescente spopolamento e da una sempre più drammatica scarsità di servizi. Sebbene la narrazione dominante tenda a valorizzare solo l’aspetto turistico di queste aree, esse svolgono un ruolo strategico notevole nella dualità città-montagna da un punto di vista sociale, economico e dei servizi ecosistemici.

 

Quella che possiamo definire “questione appenninica” coinvolge tutta la penisola, ma la peculiarità delle singole zone, ognuna con i suoi problemi e priorità, può ostacolare la creazione di un discorso condiviso. Pensiamo che l’Arte in tutte le sue forme, possa raccontare queste diversità e convogliarle in una coralità di intenti. Arte che risveglia i luoghi: arte come riflessione sulle dinamiche di ripopolamento della montagna; arte come resistenza e rivendicazione delle comunità marginali che, unite nel più grande contesto dell’Appennino, tornino a far parlare le montagne minori.

"Abbiamo sempre cercato di utilizzare l'arte legandola al territorio o ai temi del festival - continua Barzagli - che è anche una sfida perché in un territorio come quello appenninico che è veramente esteso, ci sono tantissime situazioni diverse, e quindi c'è sempre il rischio che si vada sempre un po' a sbattere contro il fatto di ognuno ha bisogno di una sua particolare soluzione". In questo senso, l'idea alla base del festival è proprio quella di fare rete e creare un discorso comune che poi ci permetta di fare massa critica, ma che possa anche servire a portare avanti particolari istanze, per alzare la voce degli Appennini stessi".

 

Le comunità spesso si trovano ad affrontare problemi diversi: "Lo spopolamento, delle grandi opere, possono esserci tante istanze dei singoli territori e noi abbiamo pensato che l'arte potesse essere il linguaggio comune per tirare un filo rosso con cui connettere i vari i territori".

"Il festival nasce inizialmente come festival artistico e poi negli anni abbiamo aggiunto anche altri contenuti, come i talk" racconta Barzagli. Quest'anno, il festival sarà il 13 e 14 luglio, tra Casaglia e Razzuolo: "Due giorni di festival in cui si alterneranno laboratori di vario tipo, dall'attivismo politico alla raccolta delle erbe spontanee, ma anche laboratori più artistici, e poi avremo una parte dedicata ai talk in cui sarà coinvolta anche L'AltraMontagna con il format Un'ora per acclimatarsi". Nei due momenti di tavola rotonda, moderati da L'AltraMontagna, si parlerà di giustizia climatica e del suo rapporto con con gli Appennini, di crisi climatica e di ecosistemi appenninici.

 

Tutti i dettagli sono presenti sulle pagine Facebook e Instagram di Foglia Tonda anche sul sito www.fogliatonda.info.

 

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):

 

 

 

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