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Cultura

"Bisogna far rinascere i territori e non soltanto ricostruirli". Presentato il programma del Festival dell'Appennino, inclusivo di natura

L'edizione 2024 del Festival dell'Appennino, inclusivo di natura, per la prima volta esteso a tutte e quattro le regioni colpite dal sisma del 2016,  è stata presentata in conferenza stampa nella sede del Ministero della Cultura a Roma

di
Sofia Farina
29 maggio | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

L’edizione 2024 del Festival dell’Appennino, inclusivo di natura, è stata presentata oggi, 28 maggio, in conferenza stampa al Ministero della Cultura.

 

Raccolti nella cornice del festival, a partire dai primi di giugno e fino alla fine di agosto, decine di eventi si svolgeranno nei territori dell’Appennino centrale compresi all’interno del cratere del sisma del 2016. 

 

Quest’anno, per la quindicesima edizione, la manifestazione si svolgerà per la prima volta in tutte e quattro le regioni all’interno del cratere, Marche, Abruzzo, Lazio ed Umbria, con un totale di 24 eventi.

 

La programmazione di un festival “del benessere, sostenibile, esperienziale ed inclusivo che attraverso escursioni, concerti e spettacoli porterà appassionati, turisti e curiosi alla scoperta dell’Appennino centrale” stata possibile grazie al contributo del Commissario Straordinario Sisma 2016 e a quello dei Bim di Vomano-Todino Teramo, di Nera-Velino Cascia e di Nera-Velino Rieti. 

 

“Con Bim si intende Consorzio di Bacino Imbrifero” spiega Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nel 2016 “l'organo che gestisce le royalty che chi gestisce le attività e trae valore dagli impianti idroelettrici ha l'obbligo di riversare ai territori che mettono a disposizione i loro corsi d'acqua”. Castelli ringrazia i Consorzi di bacino “perché da una loro intuizione nasce un festival che prima riguardava solo un piccolo lembo degli 8000 chilometri quadrati del territorio del cratere”.


Una performance della precedente edizione del Festival (foto di Festival dell'Appennino)

Il festival si basa su un’idea particolarmente efficace, come spiega Castelli: “Scegliere un luogo suggestivo, ameno e particolare, e organizzarci un'esperienza che ha una sua fisicità, mediante il cammino, e che produce comunità, che a sua volta assorbirà una proposta culturale. È tipico turismo esperienziale”.  Nell’intervento del commissario sono citate anche le esperienze di partenariato tra pubblico e privato correntemente in sperimentazione nelle zone del cratere, con l’obiettivo di aiutare i piccoli comuni a gestire musei etnografici, chiese e beni culturali: “una ulteriore dimostrazione di amicizia e sostegno a questa comunità del sisma ancora tremula ma indomita”.

 

“Un festival che inizierà a breve e che sarà una vetrina per i nostri territori” commenta Roberto Sant’Angelo, Assessore della Regione Abruzzo “perché parlare di Appennini significa parlare di storia, di ricchezza e di bellezza e significa immergersi in tesori della cultura”. Continua Sant’Angelo: “Se da un lato c'è la responsabilità morale di una ricostruzione fisica delle nostre abitazioni, delle abitazioni, dei nostri concittadini, dall'altro c'è sicuramente il senso di valorizzare tutto questo e di ricostruire una comunità non solo attraverso la ricostruzione delle strutture fisiche, ma anche di una comunità intesa come comunità sociale. E questo tipo di iniziative vanno sicuramente nella direzione giusta”. 

 

Muovendosi virtualmente dall’Abruzzo al Lazio, la parola passa all’Assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, che sottolinea la necessità di far conoscere la fatica che i territori del cratere affrontano giorno dopo giorno per mettere in atto la ricostruzione. “Il nostro obiettivo, fin dai primi passi, è quello di far rinascere i territori e non soltanto di ricostruirli - spiega Rinaldi - e quindi tutti gli appuntamenti sono importanti perché possano portarci tutti quanti a scoprire e riscoprire questi territori e abitarli”. L’augurio è quello che il festival possa porsi come "veicolo culturale per invogliare ad abitare i territori dell’Appennino Centrale”.


Performance artistica "in equilibrio sul sisma" di Spacca Slack a Capodacqua (Arquata del Tronto), nella scorsa edizione del festival. Foto di Marco Flammini, Festival dell'Appennino.

Arrivando alle Marche, nella persona di Andrea Maria Antonini, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Marche nonchè, essenzialmente, inventore del Festival che, fin dall’inizio, si pone l’obiettivo di “rappresentare un momento di rinascita ma soprattutto di consapevolezza”. L’auspicio, spiega Antonini, è quello di “coinvolgere le persone che hanno sempre avuto e poi mantenuto il coraggio di vivere in queste aree perché - commenta - sappiamo bene che vivere le aree interne è spesso un atto di coraggio, dato che spesso mancano i servizi e le infrastrutture necessarie e le opportunità di occupazione”.

 

Il metodo vincente alla base del Festival, secondo il suo ideatore, è proprio “far camminare e quindi conoscere il territorio metro dopo metro, attivando tutti i sensi, in un'esperienza immersiva totale”. E proprio tramite questa condivisione: “le persone che abitano questi luoghi possono guadagnare la consapevolezza che nonostante le difficoltà si tratta di luoghi con grandissime potenzialità”. 

 

Antonini passa dunque la parola al direttore artistico del Festival, Carlo Lanciotti, che definisce la programmazione “multidisciplinare, perché si spazia dalla musica al teatro, arrivando al circo contemporaneo” e che sceglie uno spettacolo da segnalare, quello di Alexandra Filotei, il 27 luglio a Pescara del Tronto. Filotei è un'attrice che ha vissuto il dramma del terremoto del 2016 in prima persona, rimanendo 9 ore sotto le macerie, e che porterà ora il suo spettacolo, dal titolo “9 ore sotto casa” proprio sulle macerie dei resti della propria abitazione.

 

Il programma del festival è consultabile qui.

 

 

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