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Come mai le città alpine trionfano sempre nelle classifiche sulla qualità della vita del Paese?

La presentazione delle classifiche della qualità della vita nelle province italiane, realizzate dal Sole24ore, conferma l'ottimo posizionamento delle province alpine in tutte le fasce d'età considerate: bambini, giovani e anziani

di
Sofia Farina
28 maggio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

E’ stata presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento la classifica delle città con la più alta qualità della vita in Italia, suddivisa tra diverse fasce di età, realizzata dal Sole 24 ore. 

 

Sul primo gradino del podio, nelle tre categorie bambini, giovani e anziani, rispettivamente si trovano Sondrio, Gorizia e Trento. Come si nota a colpo d’occhio, le prime classificate si trovano nella macro-regione alpina e hanno una conformazione molto simile: sono città di piccole e medie dimensioni e si trovano a valle, ai piedi di catene montuose e da esse circondate. 

 

Ciascuno degli indici sintetici è calcolato su 12 parametri statistici, forniti da fonti certificate (tra cui Istat e Infocamere) e adatte a raccontare il livello di benessere nei territori. Tra gli indicatori inseriti nell’edizione 2024 ci sono gli utenti dei servizi sociali comunali e la partecipazione civile degli over 50, elaborato dal Centro Studi Tagliacarne, nell’indice dedicato agli anziani; le trasformazioni in contratti a tempo indeterminato di rapporti di lavoro in essere e l’imprenditorialità under 35 per l’indice dei giovani; il numero di progetti finanziati con fondi Pnrr nell’istruzione e i fruitori di servizi comunali all’infanzia per l’indice dei bambini.

 

Le aree interne e montane sono particolarmente premiate nella classifica della qualità della vita degli anziani (over 65), infatti tra le prime classificate ci sono anche Como (al secondo posto), Vicenza, Verona e Bolzano. Tra gli indicatori considerati, oltre a quelli legati alla salute, ci sono la presenza di orti urbani, di biblioteche e il numero di persone sole.

 

Invece, gli indicatori valutati per definire la classifica relativa agli under 65 comprendono dati come la variazione di residenti giovani, il quoziente di nuzialità e l’età media del parto, ma anche la presenza di amministratori comunali under 40, l’imprenditorialità e la disoccupazione giovanile. E anche in questo caso, nella top ten delle province con i punteggi più alti troviamo diverse province montane, come Bolzano, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Belluno. 

 

La fotografia che emerge dalla classifica è tutt’altro che una novità, infatti da diversi anni, e considerando diversi indicatori volta per volta, le province montane occupano la top 10 della qualità della vita in Italia.

 

Il tema della qualità della vita dell’area alpina, una delle zone meno densamente popolate d’Europa e, al contempo, una delle regioni montane più densamente popolate al mondo, sta a cuore anche ai nostri vicini, infatti è oggetto di un gruppo di lavoro ad hoc all’interno della Convenzione delle Alpi, il trattato internazionale sottoscritto dagli otto paesi alpini e dalla comunità economica europea con l'obiettivo di garantire una politica comune per l'arco alpino. 

 

Il focus del gruppo di lavoro è dedicato alla percezione della qualità della vita da parte degli stessi abitanti dell’arco alpino, che l’anno scorso sono stati chiamati a esprimersi mediante la somministrazione di un sondaggio. La percezione, infatti, è influenzata dalle circostanze territoriali, nonché dalle aspettative e dai desideri individuali e sociali delle persone che vivono in un determinato luogo e comprenderla può aiutare gli amministratori a realizzare politiche e a trovare sinergie volte al miglioramento della qualità della vita.

 

Per questo motivo la Presidenza Slovena della Convenzione delle Alpi ha deciso di affrontare per la prima volta questo tema in modo olistico, dedicando la decima Relazione sullo stato delle Alpi, in uscita nel 2024, al tema della Qualità della vita. La Relazione affronterà diversi aspetti legati a questo tema e lo farà considerando diverse zone della regione alpina, con l’obiettivo anche di fornire alcuni spunti per l’elaborazione di politiche di sviluppo sostenibile incentrate sulla promozione del benessere delle persone.

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