Con le ciaspole 'scalano' il Terminillo (VIDEO): ''Non è lo strumento adatto. Quel pendio spesso ghiaccia e in passato vi si sono verificati incidenti mortali''
Due settimane fa il video è diventato virale. Intervista alla delegata del Cnsas Lazio Roberta Galluzzi su cosa significhi prevenzione in montagna su come e quando vadano utilizzate le ciaspole
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Circa due settimane fa è diventato virale un video che mostrava tre ragazzi salire in ambiente alpinistico, con le ciaspole, sul Terminillo. Negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia, in tantissimi sembrerebbero avere riscoperto la montagna e così aumentando il numero di frequentatori sono aumentati anche gli incidenti in quota. Sono tanti anche gli interventi del Cnsas (Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico) che da tempo sta effettuando un’opera di sensibilizzazione e prevenzione del rischio in montagna, spiegando che l'ambiente montano va affrontato con le giuste attrezzature e la necessaria preparazione anche fisica.
In moltissimi si chiedono quale tipo di preparazione si debba avere per valutare se affrontare un’escursione con le ciaspole o in un modo differente. Per questo motivo, partendo proprio da quel video, abbiamo deciso di contattare il Cnsas Lazio e una sua delegata: Roberta Galluzzi, con la quale abbiamo avuto il piacere di dialogare e parlare di prevenzione.
Galluzzi da dove si parte per parlare di prevenzione in montagna?
Per parlare di prevenzione in montagna, per quello che può dire il soccorso alpino e che posso dire io da tecnico del soccorso, bisogna innanzitutto parlare di conoscenza. Lo scenario che sia estivo o soprattutto invernale deve essere valutato e conosciuto. Bisogna, quindi, effettuare una scelta tecnica adatta per affrontare ogni di ambiente.
Veniamo al caso concreto del video dei 'cispolatori': quando si possono usare le ciaspole e quando no?
Ogni ambiente ha la sua attrezzatura. Se si tratta di un ambiente pianeggiante, con tanta neve e quindi relativamente morbida, la ciaspola ha un senso, perché è nata per aumentare la superficie d'appoggio del corpo umano e ti permette di non affondare sulla neve morbida. Invece per i pendii non banali, ma che diventano di tipo alpinistico, quindi con pendenze superiori, come quella che stavano affrontando i ragazzi, devono essere affrontate con altro genere di attrezzatura e la ciaspola non è un'attrezzatura alpinistica.
Qualcuno ha giustificato quel comportamento ritenendo si trattasse di un facile pendio, addirittura ''un pendio per bambini''.
Non è un pendio per bambini. Quello è un pendio che se è ghiacciato può essere molto pericoloso. Delle persone ci sono anche morte. In alcuni periodi dell'anno quei pendii sono completamente ghiacciati, non era il caso di quel giorno perché la neve era abbastanza morbida, però in condizioni di poco innevamento e di ghiaccio la gente in quei canali, scivolando, è morta. Quindi il consiglio del Cnsas è quello che le persone devono affrontare l'ambiente della montagna con le dovute precauzioni. Sia meteorologiche, sia di attrezzatura, sia di capacità fisica, perché per ogni scenario è necessaria un'attrezzatura giusta, l'abbigliamento giusto e la condizione fisica adeguata. Quel pendio va affrontato con altra attrezzatura.
Si può dire che quelli non sono pendii per le ciaspole?
Sì. Assolutamente. La ciaspola può diventare pericolosa in alcuni casi, e non è la prima volta che ci capita sul Terminillo di dover intervenire per recuperare persone in difficoltà proprio con le ciaspole. Sia per condizioni di neve difficili, quindi più ghiacciata, sia per la posizione occupata dalla neve, per esempio su dei traversi, è capitato più volte di dover intervenire per persone che non sono riuscite a progredire perché le ciaspole non glielo permettevano.
Un appello finale da fare a tutti gli appassionati di montagna o per tutti quelli che desiderano avvicinarvisi?
Quello che dobbiamo rimarcare è il fatto che ogni ambiente ha la sua attrezzatura per affrontarlo e quindi la gente per andare in montagna, soprattutto se uno si vuole spingere un po' oltre la passeggiata in pianura, deve attrezzarsi in tal senso. Per esempio se sei un neofita si può iniziare rivolgendosi a persone specialiste della montagna, che sono quindi le Guide alpine, oppure c’è la possibilità di frequentare corsi di ogni genere.
In conclusione ci teniamo a specificare che il CNSAS, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha praticato con noi soltanto un discorso relativo alla prevenzione e alla valutazione del rischio in montagna.