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Attualità

Per il New York Times il Cammino Retico è una meta da visitare nel 2025, ma le amministrazioni faticano a vedere nel turismo lento un'opportunità

Il Cammino Retico, 191 chilometri attraverso i territori del Feltrino e del Tesino in 10 tappe, è nato a maggio del 2024 ed è uno dei “luoghi da visitare” per il 2025 secondo il New York Times. Prendendo spunto dal riconoscimento della testata statunitense si può ragionare sugli impatti del turismo lento e dell'over tourism su un territorio stretto tra il Trentino e le Dolomiti più lussuose

 

di
Michele Argenta
23 gennaio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“Si snoda attraverso aree remote delle regioni Trentino-Alto Adige e Veneto, collegando sentieri e strade di montagna in un circuito che richiede sette giorni per essere completato, con pernottamenti in locande o campeggi. Con partenza e arrivo nel villaggio montano di Aune di Sovramonte, il percorso collega laghi alpini e ascese montane ad attrazioni storiche, tra cui un santuario del XII secolo e i palazzi affrescati della città murata di Feltre”. Così recita il testo che promuove il Cammino Retico, 191 chilometri attraverso i territori del Feltrino e del Tesino in 10 tappe e nato a maggio del 2024, è uno dei “luoghi da visitare” per il 2025 secondo il New York Times

Prendendo spunto dal riconoscimento della testata statunitense si può ragionare sugli impatti del turismo lento e dell'over tourism su un territorio stretto tra il Trentino e le Dolomiti più lussuose con Francesco De Bortoli, l'ideatore del Cammino, contattato da L’Altra Montagna.

 

 

Finire sulle pagine di una grande testata è una lama a doppio taglio: da un lato una incredibile visibilità, dall’altro bisogna confrontarsi con l’overtourism e con le infrastrutture in loco. Come Cammino Retico state già lavorando con i comuni limitrofi e con le comunità? a che capacità di persone si può arrivare?

 

“Attualmente abbiamo previsto l’obbligo per i viandanti di pernottare presso le attività convenzionate che al momento sono 70, ma stiamo lavorando per ampliare l’offerta, anche in collaborazione con il Consorzio Dolomiti Prealpi. Non è stato semplice avviare un dialogo costruttivo con le amministrazioni locali sulle potenzialità di questo tipo di turismo e per ampliare l’offerta e le infrastrutture si potrebbe mettere a disposizione spazi comunali per tende o docce (che al momento non sono disponibili) come avviene già in molti cammini del centro Italia. Il cammino è pensato per favorire l’autonomia dei viandanti, senza proporre pacchetti preconfezionati che potrebbero generare un afflusso eccessivo di turisti in contemporanea andando a creare disagi. Anche alcune guide professionistiche stanno manifestando interesse per organizzare cammini strutturati, il che apre nuove prospettive per il futuro”.

 

 

Il comune di Feltre, citato nell’articolo, è un alleato del cammino retico? che cosa serve al cammino retico da parte della politica? per diventare una eccellenza del turismo lento nelle Dolomiti?

 

L'idea alla base era quella di generare ricadute sociali positive sul territorio, evitando approcci di tipo estrattivista. Per questo motivo politica e imprenditori non dovrebbero guardare al Cammino solo come un'opportunità di business ma considerare tutti gli aspetti: ecologici, sociali, economici, naturalistici. Mi auguro che le amministrazioni comprendano l'importanza di offrire supporto concreto. Ad esempio, il Comune di Feltre potrebbe dedicare maggiore attenzione nel sostegno a lungo termine di iniziative legate al turismo lento mentre allo stato attuale il Cammino Retico si regge sull'impegno delle persone. È fondamentale continuare la collaborazione con tutti i portatori di interesse del feltrino: con la rete dei musei locali o con i consorzi e le amministrazioni del territorio”.

 

Le tappe del Cammino Retico

 

Mentre non è stato possibile raggiungere l’assessore al Comune di Feltre Maurizio Zatta per capire le le strategie che l’amministrazione attuale potrebbe mettere in atto per valorizzare il territorio e il Cammino Retico senza sfociare nel turismo alla “Alta Via 1” (che ha visto una esplosione di turisti stranieri dopo un articolo sul New York Times), l’assessore Veneto al turismo Federico Caner ha già pubblicizzato tramite social il cammino feltrino. 

 

Per Alessandro Del Bianco, ex assessore al turismo di Feltre, “il lavoro fatto finora è meritevole e rappresenta un'ottima base su cui costruire per promuovere ulteriormente il territorio e nel breve termine si potrebbe dare maggiore visibilità al Cammino coinvolgendo anche gli altri consorzi presenti sul territorio. Feltre, in particolare, avrebbe l'opportunità di valorizzare il suo patrimonio archeologico legato agli antichi Reti. Nel museo cittadino sono conservate alcune testimonianze del periodo retico, mentre altre attendono ancora di essere esposte. Un altro progetto interessante è quello della Casa del Custode, che prevede un percorso multimediale per raccontare la storia del territorio in epoca preromana e romana. Sviluppando questa iniziativa, si potrebbe colmare una lacuna e offrire un quadro completo, sebbene le tracce archeologiche siano limitate. Valorizzare il museo archeologico di Feltre permetterebbe di approfondire il tema storico del Cammino, rendendolo ancora più affascinante, specialmente per quanto riguarda il periodo preromano. Questo approccio potrebbe trasformare Feltre in un punto nevralgico per un turismo più attento, di qualità, lontano dalle dinamiche del turismo di massa. Gli antichi Reti sono una popolazione unica, con una lingua non indoeuropea e una cultura ricca di aspetti particolari ancora da esplorare”.

 

Continua il New York Times: “Progettato per promuovere il turismo sostenibile in questa zona scarsamente popolata, il Cammino Retico offre ai viaggiatori un passaporto da timbrare nei punti di controllo lungo il percorso, che in futuro sarà associato a omaggi e sconti”. Le prossime settimane permetteranno di capire se basta un articolo di uno dei più importanti quotidiani oltreoceano per smuovere le amministrazioni locali affinché il turismo lento diventi una delle nuove economie territoriali del feltrino.

 

Nel frattempo è possibile percorre il Cammino Retico a piedi o in bicicletta mentre tra poche settimane sarà inserita una variante che abbraccerà anche l’alto trevigiano. Trovate tutte le informazioni sul sito del Cammino.

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