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Ambiente

Problema orsi? La soluzione non è quella dei leghisti (molto fucile e poca prevenzione), ma nemmeno quella degli animalisti (isola la popolazione trentina)

Nell'ultima puntata del podcast Areale, di Domani, Ferdinando Cotugno affronta la "questione orso" a partire da recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolto un turista francese aggredito da un'orsa. Il giornalista rimette in prospettiva l'obiettivo della convivenza tra le specie, condannando la politicizzazione estrema (in tutte le direzione) che rende difficile migliorare la situazione attuale

di
Redazione
27 luglio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Ferdinando Cotugno, giornalista particolarmente attento alla stretta relazione tra comportamenti antropici e dinamiche ambientali, ha dedicato uno spazio, nell'ultima puntata del suo podcast Areale, alla "questione Orso" partendo dai recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolto un turista francese - aggredito da un'orsa - che se l'è cavata con venti giorni di prognosi.

 

"Bisogna capire come se la caverà la convivenza con gli orsi dopo questo ennesimo episodio, che ne segue altri recentemente avvenuti", riflette Cotugno, "e così è tornata l'estrema politicizzazione che circonda tutta questa faccenda e rende difficilissimo parlarne e dire e fare cose utili", e soprattutto in questo caso facciamo "politicizzazione e polarizzazione su una specie che non può prendere decisioni politiche, l'orso, e la politicizzazione, ora, è il massimo dell'irresponsabilità da qualunque lato venga".

 

Come ribadisce Cotugno "l'obiettivo di questa storia trentennale è la convivenza tra due specie", una convivenza che "solo una delle due ha la possibilità di favorire o interrompere: quella umana".

 

Per Cotugno, è importante rimettere in prospettiva l'obiettivo che dobbiamo porci: "Il punto non è la convivenza fra la nostra specie e un singolo esemplare, perchè il destino di un singolo esemplare ha un valore emotivo, non biologico", quello che stiamo facendo, infatti, è cercare di ricostruire un equilibrio.

 

E' importante rimettere le cose in prospettiva perchè su questo tema, c'è troppo rumore, commenta il giornalista: "Ci sono il presidente della Provincia di Trento e i leghisti, che non aspettano altro che questa confusione aumenti per portare avanti la loro idea di soluzione finale o quasi, di liberare il Trentino dagli orsi, ma non va bene neanche il rumore del mondo animalista, che non fa altro che far sentire la popolazione che vive in Trentino ancora più isolata, come se in qualche modo fossere tutti colpevoli di un'interazione sbagliata, come se non avessero diritto a vivere lì, come se fossero ospiti di quelle valli e di quelle montagne".

 

Gli abitanti del Trentino, sottolinea Cotugno, non sono ospiti di quelle valli, ma vivono quelle valli e quelle montagne anche nell'interesse della popolazione italiana che vive nelle pianure e nelle grandi città, perchè "il presidio dei territori montani è la garanzia del funzionamento ecologico di tutto il paese".

 

Per questo motivo, secondo Cotugno: "Oggi la convivenza uomo - orso ha bisogno di senso pratico, educazione, formazione, di nuove regole, di informare meglio e di più i turisti. E non è un lavoro che si fa in un giorno, non si risolve in un anno".

 

"Diciamo spesso che l'orso fa l'orso, protegge i suoi cuccioli e il suo territorio, ed è vero, ma è anche vero che l'essere umano fa l'essere umano, proteggendo sé stesso e gli equilibri del suo territorio, biodiversità e orsi compresi" e proprio per questo motivo è importante "evitare da entrambi i lati di trasformare la difficoltà oggettiva di questa convivenza in una profezia che si autoavvera". Per farlo, continua Cotugno, chi ha a cuore la sopravvivenza della specie "non può non partire da chi vive in Trentino, dalle loro esigenze e le loro paure, perché se loro abbandonano l'idea della convivenza, tra cinquant'anni non ci saranno più orsi, come non ce n'erano 50 anni fa".

 

La puntata di Areale che vi abbiamo raccontato si può ascoltare qui e su tutte le principali piattaforme:

 

 

 

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