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Ambiente

Parità di genere e professionalizzazione del trail. Utmb: le novità del montepremi dell'iconica gara di ultrarunning sul Monte Bianco

L’Ultra Trail du Mont Blanc è una delle gare più iconiche e ambite nel mondo del trail running, dove i migliori atleti del pianeta si mettono alla prova. Ecco le novità dell’edizione 2024

di
Sofia Farina
28 giugno | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

171 chilometri e 10.000 metri di dislivello per girare attorno alla vetta più alta d’Europa: il giro del Monte Bianco è un itinerario mozzafiato che attira migliaia di persone ogni anno. Solitamente viene percorso in più giorni, dormendo nei rifugi o in tenda, ma c’è anche chi sceglie di vivere l’avventura di percorrerlo senza mai fermarsi, in un unico maestoso sforzo. E così, una volta all’anno, dal 2003, migliaia di runner si trovano a Chamonix, con gli occhi bagnati dalla commozione per l’impresa che stanno per affrontare: l’Ultra Trail du Mont Blanc, UTMB, una delle gare più iconiche e ambite nel mondo del trail running, dove i migliori atleti del pianeta si mettono alla prova, lottando contro i loro limiti e contro gli altri. 

 

Oltre alla classica distanza (UTMB), ci sono diverse gare “sorelle” che si svolgono in quella manciata di giorni a fine agosto tra Chamonix e Courmayeur, tra cui CCC, 100 chilometri per 6150 metri di dislivello, OCC, 50 chilometri per 3400 metri di dislivello, TDS, 145 chilometri per 9200 metri di dislivello, PTL, ben 300 chilometri per 25.000 metri di dislivello.

Una gara così non può che essere costantemente sotto i riflettori, nel bene e nel male, e soprattutto non può non sentire la pressione delle aspettative e delle richieste degli atleti tutto il mondo su diversi aspetti della sua organizzazione. E così, l’anno scorso è stata molto “chiacchierata” per la scelta del title sponsor e per le sue politiche ambientali, oltre che, in precedenza, anche per la gestione del montepremi e della sua divisione tra le diverse gare, e i regolamenti relativi alle donne in stato di gravidanza.

 

Quest’anno, la stagione estiva si è aperta con l’annuncio da parte dell’organizzazione della gara di sostanziali modifiche nel montepremi, un gesto che, a detta degli stessi “contribuirà a facilitare il percorso degli atleti verso un sostentamento sostenibile e mira a elevare le ricompense e i riconoscimenti a disposizione di tutti i concorrenti”.

 

In particolare, nella definizione dei premi per l’edizione 2024 l’organizzazione ha deciso di sottolineare “l'impegno costante del Gruppo UTMB a favore della parità di genere e delle distanze”.

 

In termini di parità di genere, gli atleti uomini e le atlete donne hanno sempre ricevuto un uguale trattamento da parte dell’organizzazione di UTMB, e continueranno a ricevere lo stesso premio sia per le finali delle gare sul Monte Bianco, che per le "Majors" all'interno del circuito.

 

 La novità principale è che la gara iconica da 171 km offrirà un premio in denaro molto più alto rispetto alle finali del passato e rispetto alle altre competizioni della rassegna: i vincitori maschili e femminili che riceveranno ciascuno 20.000 euro (si tratta di un valore doppio rispetto al montepremi previsto nelle edizioni 2022-2023 e di 7000 euro in più rispetto ai vincitori di OCC e CCC).

Francesco Puppi, atleta professionista per Nike Trail, membro della nazionale italiana e del consiglio direttivo della Pro Trail Runners Association (PTRA), ha spiegato: "Siamo felici che il gruppo UTMB abbia deciso di consultare la PTRA in merito alla nuova struttura del montepremi. Questo rappresenta un importante passo avanti nella professionalizzazione dello sport e nel riconoscimento degli atleti d'élite, per il prestigio, la qualità e il valore che portano agli eventi di UTMB World Series.”  

 

“Se pensiamo che fino a pochi anni fa UTMB non prevedeva un montepremi e che fino all’edizione 2021, prima dell’avvento di UTMB World Series, il prize money per il vincitore era di appena 2000 euro, notiamo un radicale cambiamento in favore del riconoscimento degli atleti elite. Il montepremi attuale, che per le finali UTMB ammonta a un totale di quasi mezzo milione di euro, comincia ad essere in linea con lo status e il prestigio raggiunto dall’evento, oltre che con il suo budget e con l’economia che muove (non dimentichiamo che UTMB è un’organizzazione for profit).”

 

Dal comunicato degli organizzatori si legge anche che “UTMB World Series riconosce le prestazioni eccezionali di ogni atleta, indipendentemente dalla distanza percorsa, tagliare il traguardo di una 50K, di una 100K o di una 100M (100 miglia, ndr) mette in mostra atleti con abilità diverse, ma uniti dalla stessa straordinaria perseveranza. UTMB World Series mira a premiare ogni atleta su un piano di parità, riconoscendo che anche le distanze più brevi richiedono lo stesso livello di dedizione e sfida”.

 

“E’ stato fatto un ragionamento su quanto peso dare le varie posizioni, soprattutto del podio, e quanto peso soprattutto dare a ciascuna gara - commenta Francesco Puppi. Alla fine UTMB ha voluto fortemente mantenere una maggiore valorizzazione della gara da 171 chilometri rispetto a OCC e la CCC, che nonostante abbiano subito un incremento nel prize money non sono allo stesso livello di UTMB, a mostrare che vogliono tenerla come la gara regina dell'evento”.

L’organizzazione tiene comunque a sottolineare che sebbene da un punto di vista economico le distanze minori siano meno valorizzate “dal punto di vista della visibilità e del prestigio non è così, sono tutte quante allo stesso livello”. Puppi si dichiara comprensivo nei confronti di questa scelta: “è vero che UTMB è nata con l'idea di correre attorno al Monte Bianco, e tutte le altre distanze sono state aggiunte dopo, come eventi di contorno”.

 

“Sicuramente questa notizia ha fatto nascere una riflessione nella comunità del trail running sulla valorizzazione delle distanze più brevi rispetto alle ultra - commenta l’atleta - diversi atleti hanno reagito con scarsa soddisfazione dovuta alla discrepanza tra i premi di UTMB rispetto alle distanze più brevi, e anche per il fatto che le gare “di contorno” come TDS, ETC, PTL non prevedono ancora un prize money”. In questo caso la scelta di UTMB è motivata dal fatto di voler incentivare gli atleti elite a partecipare alle finals delle tre distanze previste dalla serie (50K, 100K e 100M), quindi OCC, CCC e UTMB, non tanto alle altre gare organizzate insieme a queste finali.

In ogni caso, anche nel processo di definizione del montepremi, il rappresentante della PTRA racconta che le istanze dell’associazione sono state ascoltate dagli organizzatori, dando così vita a una collaborazione proficua. “Come PTRA non vogliamo lavorare “contro” altre organizzazioni o porci in un’ottica polemica nei confronti degli attuali stakeholders attivi in questo sport: vogliamo essere principalmente dei facilitatori di processi e di dialogo, dando spazio e attenzione a una parte troppo spesso dimenticata, ma che dovrebbe essere assolutamente centrale in qualsiasi tipo di discussione e decisione legata a questo ambiente: gli atleti”.

 

Il percorso portato avanti da UTMB assume particolare importanza nell’ottica della professionalizzazione del trail running. “Penso che sia un bel passo avanti quello che UTMB sta facendo con i premi in denaro - commenta Puppi - anche perché questa novità non riguarda solamente le gare che si svolgono sul Monte Bianco ma anche le UTMB World Series Majors (eventi continentali che permettono di qualificarsi e di correre UTMB), che offriranno ciascuno un montepremi totale di 73 mila euro”. 

 

In generale, per l’atleta “questi sono degli step intermedi significativi: non pretendiamo che siano dei punti di arrivo. Probabilmente nel nostro ambiente la figura dell'atleta professionista e il valore di certe performance non sono ancora sufficientemente valorizzati, ma è un processo in corso di svolgimento”. 

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