La nuova impresa dell'atleta Kilian Jornet: spingersi oltre i propri limiti umani per testimoniare quelli delle Alpi
Il noto ultra-atleta catalano sta spingendo i limiti della resistenza e della capacità umana cercando di collegare il numero massimo di montagne di 4000 metri nelle Alpi, utilizzando solo mezzi a propulsione umana e risorse locali, con l’idea di sfruttare la trazione mediatica stimolata dall’impresa per celebrare e rispettare i valori naturali di questa grande regione, oltre che per fare luce sui problemi che sta attraversando
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
“Mentre spingo i miei limiti nelle Alpi, testimonio come anche questi ecosistemi stanno raggiungendo i loro limiti”. Così Kilian Jornet, tramite i propri canali personali e quelli della fondazione che porta il suo nome, ha annunciato un nuovo attesissimo progetto: “Alpine connections: esplorando i limiti della Natura”.
Il noto atleta catalano sta spingendo i limiti della resistenza e della capacità umana cercando di collegare il numero massimo di montagne di 4000 metri nelle Alpi, utilizzando solo mezzi a propulsione umana e risorse locali, con l’idea di sfruttare la trazione mediatica stimolata dall’impresa per celebrare e rispettare i valori naturali di questa grande regione, oltre che per fare luce sui problemi che sta attraversando.
Le Alpi, infatti, come spiega nella descrizione del suo progetto “rinomate per i loro splendidi ghiacciai e le grandi estensioni di permafrost, stanno subendo rapide trasformazioni a causa dell'aumento delle temperature. Il riscaldamento globale accelera la fusione dei ghiacciai e la destabilizzazione del permafrost, portando a una maggiore frequenza di frane e smottamenti”.
Questi cambiamenti non solo minacciano la bellezza naturale e la biodiversità della regione, ma comportano anche rischi per le comunità che vivono e che hanno a cuore queste montagne.
“È fondamentale adottare pratiche sostenibili e sostenere gli sforzi di conservazione per mitigare gli effetti del cambiamento climatico - viene spiegato sul sito della Fondazione - proteggere gli ecosistemi unici delle Alpi assicura che le generazioni future possano continuare a testare i propri limiti in questi paesaggi”.
Le Alpi, infatti, ospitano oltre 30.000 specie animali e 13.000 specie vegetali, che si adattano a diversi habitat, dalle valli alle alte vette e ai ghiacciai. La storia geologica della regione ha creato paesaggi mozzafiato ed ecosistemi diversi, vitali per le comunità locali e la fauna selvatica, ed è strettamente legata alla presenza di permafrost e ghiacciai.
Il permafrost modella la morfologia delle montagne, mentre i ghiacciai fungono da indicatori vitali dei cambiamenti climatici, da fonti d'acqua e influenzano le dinamiche degli ecosistemi.
Le Alpi offrono un'abbondanza di risorse naturali che sono vitali sia per le comunità locali che per la regione in generale, tra cui acqua dolce, legname, biodiversità e opportunità di turismo e ricreazione.
Un punto cruciale del progetto è quello della collaborazione con gli esperti, tramite cui “rafforziamo il messaggio di conservazione, supportato dalla nostra mappa interattiva, un centro completo di informazioni scientifiche su questa maestosa regione”.
Tra gli esperti che compongono il board ci sono rappresentanti di Protect Our Winter Francia, come Antoine Pin e Louisa Moreau e ricercatori come Jean Baptiste Bosson, Heidi Sevestre e Christophe Oiger.