La fioritura più precoce degli alberi da frutto dal 1954: MeteoSvizzera pubblica i risultati sull'indice di primavera del 2024
Il rapporto annuale sulla caratterizzazione della primavera fenologica nel paese alpino, redatto annualmente da MeteoSvizzera, mostra come nel 2024 la vegetazione primaverile si sia sviluppata in anticipo rispetto a qualsiasi altro periodo dall'inizio delle osservazioni fenologiche, con un anticipo di 10 giorni rispetto alla media nel periodo 1991-2020
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Nel 2024 la vegetazione primaverile si è sviluppata in anticipo rispetto a qualsiasi altro periodo dall'inizio delle osservazioni fenologiche, con un anticipo di 10 giorni rispetto alla media a lungo termine del periodo 1991-2020. A dichiararlo, è MeteoSvizzera, il servizio meteorologico nazionale elvetico, che ogni anno fornisce una caratterizzazione della primavera fenologica nel paese alpino.
L’indice di primavera è un parametro che indica l’inizio dello sviluppo della vegetazione in primavera in termini di deviazione del numero di giorni rispetto alla media sugli anni tra il 1991 e il 2020 in termini di sviluppo più precoce o più tardivo.
Data la diretta e stretta correlazione tra la temperatura e lo sviluppo delle piante, l’indice di primavera è una misura interessante e sintetica per quantificare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla vegetazione.
L’indice viene calcolato annualmente da parte di MeteoSvizzera sulla base delle prime dieci fasi fenologiche primaverili e viene aggiornato alla fine di maggio di ogni anno. L’aggiornamento viene effettuato sulla base delle osservazioni effettuate nei dodici mesi precedenti tramite le circa 80 stazioni della rete di osservazione e tra le fasi fenologiche di cui si tiene conto (che in totale ammontano a dieci) ci sono la fioritura del nocciolo, dell’anemone, del ciliegio, del dente di leone e lo spiegamento delle foglie dell’ippocastano, del nocciolo e degli aghi di larice.
Il rapporto sulla primavera 2024 afferma che i primi cespugli di nocciolo sono fioriti all'inizio di gennaio, per poi arrivare ad una fioritura estesa a partire dal 24 gennaio, con un anticipo di 3 settimane rispetto alla media. Un dato con implicazioni sostanziali sulla vita di molte persone, visto che il polline di nocciolo ha un grado d'allergia alto.
Tutte le specie considerate per il calcolo dell'indice, la tossilaggine comune, l’anemone, il dente di leone e gli alberi da frutto, non sono mai fioriti così presto come quest'anno: solamente nel 1961 è stata osservata una fioritura altrettanto precoce, ma di ciliegi e meli.
Gli alberi da frutto non sono mai fioriti così presto come quest'anno: al di sotto degli 800 metri di quota, i ciliegi sono fioriti in media il 2 aprile, i peri il 5 aprile e i meli l'11 aprile. La fioritura degli alberi da frutto è stata anticipata di due settimane rispetto alla media 1991-2020 e addirittura di 22-25 giorni rispetto alla media 1961-1990. Le fioriture precoci espongono maggiormente le piante ai danni da gelate tardive, che diventano pià precoci, che all'inizio diquest'anno hanno rappresentato un problema localizzato per gli alberi da frutto. Tuttavia, le viti in fase di germogliazione sono state colpite più gravemente dalle gelate della seconda metà di aprile.
La fioritura più precoce dall'inizio del monitoraggio è stata registrata anche per il tarassaco (dente di leone) e la cardamina (billeri dei prati), che sono fioriti con 15 giorni di anticipo rispetto alla media. La loro fioritura è iniziata nell'ultima decade di marzo in pianura e solo nelle regioni al di sopra dei 1000 metri.
La temperatura registrata da gennaio ad aprile o da febbraio ad aprile è un fattore chiave per lo sviluppo della vegetazione primaverile. L'indice di primavera è fortemente correlato negativamente con queste temperature: temperature più alte causano uno sviluppo precoce della vegetazione e viceversa. Quest'anno, la temperatura da febbraio ad aprile è stata di 2,3°C sopra la media del periodo 1991-2020, uguagliando il record registrato nello stesso periodo nel 2007 e segnando la temperatura più alta mai registrata in Svizzera nel medesimo mese. Tutti i mesi da dicembre a metà aprile sono stati significativamente più caldi del solito, con un'unica ondata di freddo a partire da metà aprile.