"Hanno effetti negativi sul clima, impongono rischi per la sicurezza e sono economicamente gravosi". Cipra internazionale chiede al parlamento europeo di rivalutare l'apertura all'utilizzo di gigaliners
La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi esprime la propria contrarietà all'apertura all'utilizzo dei mega-camion sulle strade europee in una lettera indirizzata alla Commissione Trasporti del parlamento europeo
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
“La commissione, come parte del pacchetto greening freight package vuole diffondere l’idea che i mega-tir contribuiscano alla protezione del clima e offrano una soluzione ai problemi di traffico. La realtà è però l’opposto: camion fuori misura ed eccessivamente pesanti hanno effetti negativi sul clima, impongono rischi per la sicurezza e sono economicamente gravosi”.
Pochi giorni fa la Commissione Trasporti del Parlamento europeo si è espressa a favore dell’utilizzo dei cosiddetti gigaliner o megatrucks, camion pesanti fino a 60 tonnellate e lunghi 25 metri, nonostante le gravi preoccupazioni espresse dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (Cipra) in una lettera inviata alla Commissione Trasporti il 7 febbraio 2024. Per avere un riferimento, attualmente le combinazioni di veicoli pesanti per il trasporto di beni sul territorio UE possono raggiungere una lunghezza di 18.75 m e un peso di 40 tonnellate.
L’argomentazione principale a favore dell’utilizzo di questi mezzi è che un gigaliner può sostituire tre camion tradizionali e può quindi essere letto come un atto per ridurre le emissioni legate al trasporto pesante e offrire una soluzione ai problemi di traffico. Tuttavia, la lettera inviata dalla Cipra, mostra come gli effetti siano in realtà opposti.
“Gli stati membri che permetteranno il passaggio dei gigaliners sui loro territori, potranno utilizzarli anche per operazioni transfrontaliere tra stati membri confinanti senza il bisogno di un accordo bilaterale - chiunque segua le dinamiche politiche, realizzerà presto che l’Europa, in questo modo, sta aprendo un nuovo vaso di pandora”.
Cipra sottolinea come l’utilizzo dei gigaliner porterebbe ad un aumento dei trasporti su strada anziché su rotaia, come dimostra un recente studio dell’Associazione europea del trasporto ferroviario. La conseguenza sarebbe un aumento di 10.5 milioni di viaggi di veicoli pesanti all’anno, 6.6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in più e una triplicazione dei costi esterni.
Il sorpasso di autocarri di tali dimensioni richiede più tempo e in generale la presenza di tali mezzi rappresenta un rischio maggiore per gli altri utenti della strada, negli incroci, nelle rotatorie e negli svincoli autostradali. Inoltre, Cipra sottolinea come in caso di incidente, la gravità delle conseguenze aumenti con il peso del camion. Kaspar Schuler, direttore di Cipra Internazionale, ha affermato: “Tutti questi fattori hanno un effetto ancora maggiore nella regione alpina, caratterizzata da strade ripide e tortuose. Poiché le vie di transito alpine corrono anche lungo e attraverso innumerevoli villaggi e corsi d’acqua, ogni gigaliner rappresenta un potenziale pericolo aggiuntivo per le persone e la natura”.
Nella lettera si sottolinea come l’uso dei gigaliner comporti anche notevoli costi aggiuntivi per i contribuenti: gli incroci, le rotatorie, le aree di sosta d’emergenza nelle gallerie e i parcheggi per i tir dovrebbero essere ampliati. Conseguentemente, i costi di manutenzione aumenterebbero, poiché il peso di questi enormi veicoli metterebbe a dura prova ponti e strade. Paradossalmente, se da un lato rendono più economico il trasporto merci, dall’altro comportano un aumento dei viaggi su camion e un incremento significativo e duraturo dei costi per i bilanci pubblici. “Il volume del traffico di transito alpino deve essere sostanzialmente ridotto, gestito meglio e spostato su vie di trasporto più ecologiche come la ferrovia”, precisa Schuler “proposte concrete, come la messa all’asta degli slot per il trasporto merci, sono sul tavolo da anni”.
La Commissione ha anche sottolineato come la qualità dell’aria nella regione alpina sia già impattata dal traffico e come la conformazione orografica delle valli alpine non favorisca la dissipazione degli inquinanti e del rumore da essi prodotto. Nell’ottavo report dello Stato delle Alpi relativo all’inquinamento atmosferico, edito nel 2021 dalla Convenzione Alpina, si trova infatti la seguente raccomandazione: “Promuovere l’utilizzo di una gestione smart del traffico, tramite limiti di velocità, pedaggi, incentivi all’utilizzo di veicoli a basse emissioni nelle strade e nei tunnel alpini, oltre che: 1) incoraggiare l'implementazione di trasporti combinati e di tecnologie alternative, 2) integrare il trasporto pubblico nei sistemi di mobilità multimodale e 3) incentivare il trasferimento modale del trasporto passeggeri e merci”.