Contenuto sponsorizzato
Ambiente

Convivenza uomo-orso in Trentino. Peruzzo: "Ero in Slovenia e non avevo paura. Sapevo come mi sarei dovuta comportare e i segnali da 'leggere'"

Il lungo post pubblicato dalla naturalista e fotografa Jessica Peruzzo a commento dell'aggressione di un turista francese da parte di un orso e del conseguente dibattito che da questa vicenda ha preso vita: "Ho passato lo scorso weekend in Slovenia, in una delle foreste a più alta densità di orsi d'Europa. Avevo paura? Assolutamente no. Avevo soggezione? Certo che sì, ma sapevo come comportarmi in caso di incontro"

di
Redazione
17 luglio | 09:15
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Ho passato lo scorso weekend in Slovenia, in una delle foreste a più alta densità di orsi d'Europa. Ho camminato anche da sola per quei boschi, lontana da tutto e da tutti", inizia così un lungo post pubblicato dalla naturalista e fotografa Jessica Peruzzo a commento dell'aggressione di un turista francese da parte di un orso e del conseguente dibattito che da questa vicenda ha preso vita. 

 

"Avevo paura? - prosegue Peruzzo - Assolutamente no".

"Avevo soggezione? Certo che sì: ogni ramoscello spezzato mi faceva scrutare tra gli alberi. C'era del magico in quella foresta, quel magico suggestivo che ti fa stare coi sensi all'erta.

Sapevo come comportarmi in caso di incontro con un orso? Certo, altrimenti non mi sarei mai avventurata in quei boschi da sola. Sapevo di dover fare rumore prima delle curve cieche, che in caso di incontro avrei dovuto restare in silenzio e indietreggiare lentamente, che nella rara eventualità di un attacco per difesa avrei dovuto stendermi a terra.

 

Ma queste cose le so io, perché sono appassionata, perché sono stata a tante serate, ho letto tanti libri e mi piace fare divulgazione.

 

Ma perché, ancora oggi, con quel che è successo e sta succedendo, perfino molti trentini non sanno come comportarsi e mi dicono che all'incontro con un orso bisogna urlare e scappare? Perché mi dicono che tengono il cane slegato a scopo protettivo, quando è la cosa più sbagliata da fare? Perché la politica vuole tenere il popolo nell'ignoranza e alimentare i problemi invece di affrontarli e risolverli? Perché non ci sono cartelli divulgativi multilingue in ogni sentiero e in ogni albergo? Perché non c'è più radiocollaraggio a scopo di studio del comportamento? Perché non vengono fatti i corridoi ecologici? Perché si è tergiversato tanto prima di mettere i bidoni anti-orso? Perché il piano di comunicazione è stato bloccato?

 

Troppe domande senza risposta, o con risposte scomode.

 

Un progetto di reintroduzione all'avanguardia, applaudito e studiato in tutto il mondo a livello faunistico, lasciato poi completamente allo sbaraglio. Il finale amaro di una favola che poteva essere meravigliosa, se raccontata correttamente e con tutti i protagonisti.

 

In Slovenia gli orsi vengono "gestiti": se ce ne sono di problematici, si abbattono. Anzi, sono pure cacciabili (situazione di rischio da cui deriva la maggior parte degli attacchi alle persone) e si trovano sul menù dei ristoranti, perché con la loro gestione ne hanno in abbondanza. Gli orsi in Slovenia portano soldi a palate e vengono "celebrati" e "sfruttati" anche a livello turistico, il tutto orgogliosamente nelle mani dei Parchi, della Forestale e dei faunisti.

 

In Trentino, attualmente sono nelle mani dei giornalisti, della protezione civile, della politica a caccia di consensi e degli sbraitanti sui social.

Certo, in Slovenia non è tutto rose e fiori, ci sono attacchi anche lì, perlopiù ai danni di cacciatori che li feriscono senza riuscire ad abbatterli, ma un potenziale attacco rientra nell'infinita pluralità di rischi che implica l'entrare in un bosco o andare in montagna, dalla ben più pericolosa presenza di zecche, alla caduta di massi o all'attacco di un cervo: non diventa ogni volta una polemica politica e un estremizzarsi delle posizioni.

 

Il Trentino è troppo antropizzato per coesistere con gli orsi? In Trentino c'è un orso ogni 4000 abitanti (79 abitanti/km²), in Slovenia uno ogni 1760 (101,4 abitanti/km²).

Ma ne basta UNO per fare danni irreparabili. E basta UNA persona non informata per far precipitare tutti gli sforzi di coesistenza.

 

Come si può pensare di coesistere con una popolazione di orsi se non si creano le condizioni per farlo? Una turista che non sapeva come comportarsi è stata aggredita anche oggi: dobbiamo aspettare ulteriori eventi tragici prima di mettere in pratica quello che i faunisti predicano da anni?"

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 23 gennaio | 20:00
L'aumento delle temperature si può anche misurare in secondi? A Garmisch-Partenkirchen sì: 30
Cultura
| 23 gennaio | 19:00
Fu autore di un’intensa attività esplorativa condotta, negli anni a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, sulle montagne che oggi rientrano nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Ne parlano Eugenio Maria Cipriani e Luca Calvi nel libro "In terra incognita" (verrà presentato a Vicenza martedì 28 gennaio)
Cultura
| 23 gennaio | 18:00
È possibile esplorare il processo socio-culturale che ha portato alla formazione del paesaggio? Al Castello di Novara 70 opere d'arte ci accompagnano lungo un percorso durato quasi cento anni
Contenuto sponsorizzato