"Azzardiamo che l'attuale quantità di polveri nella neve sia ai massimi in almeno un trentennio". La situazione delle Alpi occidentali analizzata dalla Società Meteorologica Italiana
Il rapporto della Società Meteorologica Italiana Nimbus sulle Alpi occidentali: "Pioggia a 3500 metri e fusione nivale, ma neve ancora abbondante in quota e straordinaria presenza di polveri sahariane"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
"Pioggia a 3500 metri e fusione nivale, ma neve ancora abbondante in quota e straordinara presenza di polveri sahariane", così inizia il rapporto della Società Meteorologica Italiana Nimbus sulle Alpi occidentali, per poi proseguire:
"Mentre dal Nord-Est al Centro-Sud Italia un promontorio nord-africano sta determinando una fase di tempo molto caldo con temperature massime fino a 40-42 °C in Sardegna e Sicilia - in atmosfera per lo più soleggiata, ma velata e molto torbida per l'ennesimo e massiccio trasporto di polveri sahariane - il Nord-Ovest è sotto un flusso sud-occidentale di aria caldo-umida e instabile, in attesa del transito del fronte freddo tra poche ore.
Nelle ultime 24 ore è piovuto talora intensamente anche sopra i 3500 m sulle Alpi occidentali (fino a 40-65 mm/24 h dall'alta Val Susa al Gran Paradiso, secondo i dati Arpa Piemonte e Centro Funzionale Regione VdA), dove si stanno propagando piene ordinarie dei corsi d'acqua cui contribuisce anche la rapida fusione nivale.
Ai 2850 m della stazione meteorologica SMI al Ghiacciaio Ciardoney (immagine di stamattina, 21 giugno) si nota la superficie del manto nevoso sporca di polveri desertiche come mai ci era accaduto di vedere - pur con tutti i limiti di un'osservazione qualitativa "a vista" - nel periodo di tele-osservazione da webcam dall'autunno 2012 (QUI). Inoltre, frequentando assiduamente la zona a fine primavera-inizio estate da tempi ben più lunghi, dal 1992, possiamo azzardare che l'attuale quantità di polveri nella neve sia ai massimi in almeno un trentennio.
A maggior ragione tenendo presente che non sono ancora affiorati appieno (avverrà nelle prossime settimane) i livelli che inglobano le polveri cadute con le nevicate di marzo-inizio aprile. Attualmente all'asta nivometrica il manto nevoso è spesso 195 cm, massimo per questa data nel breve periodo di osservazione da webcam (media 2013-2023 per il 21 giugno: 88 cm; massimo precedente, 180 cm del 21 giugno 2013). La fusione nivale è cominciata in maniera vistosa solo da pochi giorni e, complice la pioggia intensa, nel pianoro pochi metri a Ovest - tra la neve spessa un paio di metri - comincia a farsi strada il deflusso del torrente glaciale".