Il piccolo meticcio continuava a fermarsi nel punto di accumulo della slavina, dove poi venne trovato il corpo. Da lì l'intuizione
"Diventa fondamentale il rapporto di reciproca fiducia tra cane e conduttore, che non si limita agli orari di esercitazione e addestramento, ma è profondo e quotidiano. Il nostro auspicio è che questa manifestazione crei interesse e alimenti l’attenzione di persone che vogliano intraprendere l’iter per diventare unità cinofila. Un’attività impegnativa e al tempo stesso di grande soddisfazione". Per la prima volta, in 58 anni di attività, il Corso nazionale unità cinofile da valanga del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico si terrà sulle montagne del Veneto
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di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Tra gli artefici dell’istituzione della Scuola nazionale unità cinofile da valanga, spiccano Josef Hurton e Fritz Reinstadler.
Prigioniero in un campo di concentramento, poi profugo a Roma e quindi studente di teologia, don Josef arriva dalla Val Pusteria a Solda nel 1960, per sostituire l’allora parroco, don Gottfried Leiter, che aveva perso la vita travolto da una slavina. Don Josef, giovane prete di origine slovacche, nel 1963 entra poi a far parte del Soccorso alpino. Capo della locale Stazione dal 1970 al 2000, è a sua volta conduttore di 5 cani da valanga nei lunghi decenni di attività. Don Joseph è mancato il 10 ottobre del 2023 all'età di 95 anni.
Dopo che il 29 gennaio del 1960 l’enorme valanga scesa dalle falde dell’Ortles lo aveva trascinato via mentre stava tornando verso casa, il corpo di don Gottfried era stato cercato senza tregua per giorni, purtroppo invano. Il 20 aprile di quell’anno Fritz Reinstadler, allora capostazione e guida alpina, stava lavorando nelle vicinanze della valanga, ma viene distratto dai movimenti di Mohrele, il suo piccolo meticcio, che si allontanava, poi tornava quando richiamato, per ripartire nuovamente e fermarsi sempre nello stesso punto di accumulo della slavina. Sarà proprio in quel punto che i successivi sondaggi individueranno, sepolto sotto mezzo metro di neve, il corpo di don Gottfried. Il fiuto di Mohrele era riuscito dove i tanti sforzi dei volontari non ce l’avevano fatta. Dall’intuizione del grande potenziale dei cani da impegnare nelle ricerche, nascerà di conseguenza la Scuola nazionale unità cinofile da valanga. Nel 1966 prenderà avvio il primo corso nazionale.
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Per la prima volta, in 58 anni di attività, il Corso nazionale unità cinofile da valanga del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico si terrà sulle montagne del Veneto, ospitato a Cortina d’Ampezzo da sabato 22 a martedì 25 marzo. Per l’occasione arriveranno dall’intero arco alpino e da diverse regioni italiane i binomi (conduttore e cane) che, seguiti dagli istruttori, parteciperanno alle verifiche di accesso ai brevetti operativi. Tre le classi esaminate: classe A, binomi sulle cui capacità operative si concentrano gli istruttori, che comprende la classe Puppy, con i cuccioli alla prima esperienza di addestramento; classe B, dove il lavoro si sviluppa sull'interazione del binomio cane - conduttore rapportato agli scenari operativi; classe BE che comprende i cani abilitati a turnare nelle basi di elisoccorso.
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Se le condizioni di innevamento lo consentiranno, il luogo scelto per l’allestimento dei campi di prova sarà il Col Gallina, altrimenti i campi verranno preparati a Ra Valles. Con l’ausilio della Scuola regionale unità cinofile e del Soccorso alpino di Cortina saranno predisposti gli scenari, nei quali si muoveranno i binomi impegnati nelle dimostrazioni pratiche di soccorso in valanga. Abbiamo il piacere di invitare gli organi di stampa ad assistere all’ultima giornata di attività, martedì 25, per cui vi faremo avere in seguito le informazioni relative al programma.
“Siamo felici di poter ospitare per la prima volta questo evento così importante – sottolinea il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Giuseppe Zandegiacomo Sampogna – la ricerca dei dispersi in valanga richiede alta specializzazione. Diventa fondamentale il rapporto di reciproca fiducia tra cane e conduttore, che non si limita agli orari di esercitazione e addestramento, ma è profondo e quotidiano. Il nostro auspicio è che questa manifestazione crei interesse e alimenti l’attenzione di persone che vogliano intraprendere l’iter per diventare unità cinofila. Un’attività impegnativa e al tempo stesso di grande soddisfazione”.