Contenuto sponsorizzato
Alpinismo

Rifiuti: K2 peggio dell'Everest (VIDEO). Per l'ottantesimo anniversario della prima scalata bisognerebbe pulire la montagna dalla spazzatura

La recente spedizione "femminile" targata Cai e un video girato tra i rifiuti del Campo 2 da uno sherpa intento a scalare il K2 ci invitano a volgere lo sguardo al futuro, al 2034, quando ci troveremo di fronte all’ottantesimo anniversario della prima scalata. Quale potrebbe essere il modo più efficace per celebrarlo?

di
Pietro Lacasella
09 agosto | 19:23
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Con un comunicato, oggi il Club Alpino Italiano ha annunciato che si è ufficialmente conclusa la spedizione “femminile” italo-pakistana sul K2, pensata per celebrare il settantesimo anniversario della prima scalata italiana della seconda montagna più alta della Terra.

 

Sempre oggi, il Corriere della Sera ha pubblicato un video di uno sherpa nepalese, salito sul K2 a luglio e perplesso per la condizione in cui ha trovato il Campo 2, traboccante di rifiuti. Secondo quanto riportato dal Corriere ha dichiarato: “Non mi sarei aspettato di trovare la montagna così; è davvero una cosa molto triste”.

 

Questi due episodi ci invitano a volgere lo sguardo al futuro, al 2034, quando ci troveremo di fronte all’ottantesimo anniversario. Quale potrebbe essere il modo più efficace per celebrarlo? Replicare ancora una volta un meccanismo mediatico-commerciale oppure promuovere una spedizione finalizzata a ripulire la montagna dalla spazzatura lasciata – più o meno volontariamente – da chi nel tempo ha tentato di raggiungere la vetta?

 

Quest’ultima proposta è stata di recente avanzata da Carlo Alberto Pinelli, sulla scia dell’iniziativa Free K2spedizione che nel 1990 riportò a valle, oltre a quasi tre tonnellate di rifiuti solidi, anche dieci chilometri di corde fisse, abbandonate dalle precedenti spedizioni – e dell’idea di Mountain Wilderness “di chiedere al governo del Pakistan una moratoria di cinque anni: un divieto di scalata necessario per poter studiare con calma quali provvedimenti adottare per restituire definitivamente al K2 il suo significato alpinistico e il suo valore simbolico”.

 

Un altro modo per ottimizzare l’eco mediatica offerta dalla ricorrenza potrebbe essere quello di incentivare ulteriormente l'alpinismo di prossimità, finalizzato alla riscoperta delle montagne italiane/europee e favorito da spostamenti leggeri: in questo modo l’avventura non inizierebbe scendo le scalette di un aereo atterrato dall’altra parte del mondo, ma scendendo le scale di casa. Un alpinismo più agile da un punto di vista economico e soprattutto assai meno impattante sulle già precarie condizioni climatiche del presente.

Questa sensibilità non è estranea a un Cai che sta dimostrando la giusta attenzione alle problematiche ambientali che ci coinvolgono (è sufficiente pensare al recente Congresso Nazionale del Club alpino italiano, dal tema “La montagna dell'era del cambiamento climatico”). Un’attenzione che, ne siamo certi, caratterizzerà le spedizioni alpinistiche del futuro.

 

 

 

 

 

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un post condiviso da Corriere della Sera (@corriere)

 

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Ambiente
| 22 gennaio | 12:00
Beatrice Citterio, ricercatrice in trasformazioni territoriali alla libera università di Bolzano, è ospite della nuova puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Attualità
| 22 gennaio | 06:00
Il primo cittadino di Valbondione, Walter Semperboni, difende il progetto di collegamento dei comprensori sciistici di Colere e Lizzola. Poi attacca: "Gli pseudo ambientalisti che fanno yoga nel bosco mi propongano un'alternativa"
Contenuto sponsorizzato