Arrampicata in Val d'Adige: rimossi altri spit dalle pareti. Questa volta compare un messaggio: "Non vogliamo che i nostri paesi vengano invasi ogni fine settimana"
Sulla pagina Facebook "Arrampicata in Val d'Adige" è stata postata la fotografia di un foglio contenente un messaggio dal titolo eloquente "In difesa della Val d'Adige" e firmato "Nucleo Abitanti Rivoluzionari". In queste righe è forse custodita la risposta di cui in tanti appassionati di arrampicata andavano in cerca dopo la schiodatura di alcuni tiri
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Sulle pareti della Val d'Adige è iniziato un singolare e meticoloso lavoro di schiodatura delle vie d'arrampicata.
E' successo ad esempio sulla via Mamma Li Turchi che si sviluppa sulle pareti che si affacciano sull'abitato di Canale di Rivoli (ne abbiamo parlato QUI e QUI), dove sono state rimosse una sosta e le piastrine dei primi due tiri. Inoltre, all'attacco della via è apparsa la scritta "climbers go home". Più di recente è stato segnalato che gli spit sono stati tolti anche dall'ultimo tiro della Via dei Boce, ai Tessari.
Sui social è nata una discussione sul motivo di tali azioni. C'è chi ipotizza controversie tra climbers "rivali" e chi invece sostiene che ad agire sia stato qualcuno del posto, stanco del via vai di rocciatori.
Oggi, sulla pagina Facebook Arrampicata in Val d'Adige, è stata postata la fotografia di un foglio contenente un messaggio dal titolo eloquente In difesa della Val d'Adige e firmato Nucleo Abitanti Rivoluzionari. Se si dovesse confermare un messaggio autentico, in queste righe è forse custodita la risposta di cui in tanti appassionati di arrampicata andavano in cerca.
Riportiamo qui di seguito il testo integrale:
"A fronte dei fenomeni di sovraffollamento turistico che hanno stravolto la vita dell'abitato di Tessari, l'acritica riproposizione di modelli turistici dovuti a un'inflazionata 'valorizzazione del territorio' da parte di alcune lobbies dei trapani veronesi impone il bisogno di mitigare la non-gestione dei flussi turistici attraverso azioni politiche a tutela delle comunità locali.
Nessuno di noi è infatti interessato al turismo che oggi siamo costretti a vivere a causa di un'inerzia decennale, di pensiero e di azione, che ha permesso il dilagare di iniziative individuali da parte di alcuni scalatori. Soprattutto attraverso la rete, Tessari è stata oltremodo pubblicizzata imboccando una strada per scelta, ovvero quella della promozione indiscriminata: noi non vogliamo che i nostri paesi vengano invasi ogni fine settimana e per questo vi recapitiamo la prima di una lunga serie di schiodature con l'invito a riflettere sulla non-gestione del turismo che ci state propinando, un invito esteso sia alle amministrazioni comunali, ma anche ai privati che in tutti questi anni con le loro azioni non hanno fatto altro che fomentare l'assalto a questi luoghi.
Confidiamo in un coinvolgimento attivo della popolazione, e non dei portatori d'interesse (guide alpine, operatori turistici, certa politica ecc.), in scelte future a salvaguardia dei nostri piccoli paesi.
Sicuri del vostro ascolto,
Nucleo Abitanti Rivoluzionari"