Contenuto sponsorizzato
Alpinismo

Che senso ha salire in montagna? O meglio: che senso ha scalare una montagna? "I conquistatori dell’inutile"

(L'editoriale) Che senso ha salire in montagna? O meglio: che senso ha scalare una montagna? Da molti è considerata un'attività inutile, perché abbiamo imparato a considerare “utili” soltanto quelle azioni che portano a un risultato quantificabile; che generano profitto. E così le azioni incommensurabili sfumano in un universo senza senso

di
Pietro Lacasella
22 aprile | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Che senso ha salire in montagna? O meglio: che senso ha scalare una montagna? 

È una domanda che si rinnova di frequente, assumendo forme particolarmente affilate soprattutto sulle lingue di chi, una parete, non l’ha mai affrontata.

 

In effetti, non hanno tutti i torti: dal punto di vista pratico, arrampicare è un’attività apparentemente inutile. Così com’è inutile - per citare Nives Meroi - cantare o dipingere; inutile come raccogliere i fiori da un prato per comporre un bel mazzolino, rifletteva nei suoi appunti Walter Bonatti; inutile come una serata spesa in chiacchiere. Inutile come il gioco dei bambini. 

Inutile come un bacio. 

 

È inutile perché abbiamo imparato a considerare “utili” soltanto quelle attività che portano a un risultato quantificabile; che generano profitto. E così le azioni incommensurabili sfumano in un universo senza senso.

 

Eppure un senso ce l’hanno, perché hanno la capacità toccare le corde emotive delle persone e, di conseguenza, riescono a colorare una vita altrimenti monocroma.

 

Da questo eccesso di pragmatismo - endemico della società contemporanea - dilaga la cementificazione e diminuisce la qualità delle acque e dell’aria. Da questo eccesso di pragmatismo le temperature hanno iniziato a crescere con una rapidità anomala. Da questo eccesso di pragmatismo spuntano, come funghi perenni, oscenità architettoniche capaci di rovinare l’armonia paesaggistica.

 

Forse bisognerebbe ricominciare a indossare i panni di “conquistatori dell’inutile” per emanciparci - come suggerisce Marco Albino Ferrari  nella prefazione del noto libro di Lionel Terray (Hoepli editore) - dalla logica del vantaggio personale, dalla meschinità delle “cose terrene”.

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Attualità
| 22 gennaio | 06:00
Il primo cittadino di Valbondione, Walter Semperboni, difende il progetto di collegamento dei comprensori sciistici di Colere e Lizzola. Poi attacca: "Gli pseudo ambientalisti che fanno yoga nel bosco mi propongano un'alternativa"
Sport
| 21 gennaio | 20:00
L’atleta del team La Sportiva segna un nuovo traguardo nella storia del bouldering italiano. L'impresa compiuta a Tintorale in Abruzzo: ''Big Slamm non è stato solo un semplice sasso o una scalata difficile, ma un vero maestro di vita''
Contenuto sponsorizzato