Contenuto sponsorizzato
Alpinismo

Bagni ghiacciati e camminate estenuanti per essere, a 4 anni, la più piccola bimba a salire al campo base dell'Everest. Se questo è un record

In una folle corsa al primato i genitori di Zara raccontano di averle fatto percorrere 2.200 chilometri a piedi nel 2023 per allenarla all'impresa e che ''non fa mai il bagno nell'acqua calda'' per prepararla al gelo dell'Himalaya. Una vicenda tanto incredibile quanto assurda che interroga tutti sul senso del limite e su quanto valga mettere una bimba di 4 anni nella storia 

di
Luca Pianesi
16 gennaio | 16:33
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

I genitori hanno raccontato che nel solo 2023 (quindi a cavallo del suo terzo anno di età) le hanno fatto percorrere a piedi oltre 2.200 chilometri. Il trekking è stato fatto essenzialmente attraverso percorsi nella giungla, quindi in condizioni fortemente disagevoli (la famiglia vive in Malesia pur essendo originaria della Repubblica Ceca) con dislivelli medi tra i 300 e i 600 metri.

 

Zara è stata abituata al freddo con bagni in acqua ghiacciata (su Instagram si legge che ''la piccola Zara non fa mai il bagno nell'acqua calda, anzi aggiunge il ghiaccio, probabilmente per questo non ha problemi con il freddo. Grazie alle sue tecniche sofisticate di acclimatamento, il suo contenuto di ossigeno nel sangue non è mai sceso sotto il 90%) ed oggi a 4 anni è la bambina più piccola di sempre ad essere salita al campo base dell'Everest. È entrata così, per la gioia dei genitori, nella storia, quando a 4 anni le storie sarebbe forse meglio ascoltarle dai genitori lette magari sotto le coperte calde o, perché no, durante un bel bagno caldo.  

 

L'impresa è stata compiuta il 1° gennaio e dal profilo Instagram del fratellino Sasha si può leggerne il racconto (sì il fratellino, di 7 anni, ha un profilo e un sito internet, anche se è facile ipotizzare siano i genitori a gestirlo, pur usando la prima persona singolare, e si definisce come ''il più giovane viaggiatore della repubblica ceca'', anche in questo caso rimarcando un senso del primato che ha dell'assurdo). ''Zara ha battuto il record mondiale - vi si legge -. Zara, 4 anni e 5 mesi, ha raggiunto il campo base per la scalata della montagna più alta del mondo, l'Everest (EBC), a 5300 m sul livello del mare, il 1° gennaio 2024, dopo una marcia di circa 170 chilometri dal villaggio da Jiri, realizzata completamente senza alcun aiuto. È diventata così la donna più giovane al mondo ad averlo fatto''.

 

 

 

 

 

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un post condiviso da Saša jede (@sasha.jede)

 

 

 

L'orgoglio di famiglia è grande anche se evidente che dietro a questa insana e smaniosa voglia di record c'è una potentissima spinta genitoriale che esaspera qualsiasi cosa, anche il rispetto degli spazi, dei tempi e delle capacità di un bimbo o di una bimba di appena 4 anni. La voglia di record in montagna è storia antica, ma assume i contorni dell'assurdo se pur di fare notizia sposta l'asticella sulle caratteristiche di chi la compie costringendo, perché non può che essere così nel caso di una bimba tanto piccola, a spingere tanto oltre il senso del limite di una piccolina di 4 anni. Zara è arrivata fino ai 5.364 metri di altitudine del campo base e ''attualmente sta tornando indietro a piedi. Una volta completato il viaggio - prosegue il piccolo Sasha sui suoi canali social - la lunghezza totale della marcia sarà di oltre 270 chilometri con un dislivello totale di oltre 20.000 metri. Le condizioni e il clima sono invernali, con temperature ben al di sotto dello zero. Al campo base, il 1° gennaio, il gelo era compreso tra -20 e -25 gradi. Zara ha scalato diverse cime di 5.000 metri come parte dell'esperienza''.

 

Quindi ancora una volta un'accenno competitivo e al senso del record: ''Durante la marcia non ci sono stati problemi, l'acclimatazione della piccola Zara è andata ben oltre la media. Grazie alle sue ottime condizioni fisiche, ha persino superato centinaia di altri trekker, che peraltro nella stragrande maggioranza hanno iniziato la salita dall'aeroporto di Lukla. È necessario sottolineare che le condizioni negli ostelli, nei cosiddetti lodge, sono molto disagevoli e non c'è riscaldamento, nelle camere da letto a volte si scendeva anche sotto i -10 °C''.

 

La notizia, che ha fatto il giro del mondo in alcuni casi anche in senso trionfalistico è già stata segnalata per il Guinness dei Primati, ma ha più dell'inquietante che dell'eccezionale. Zara ha ''battuto'', in questa insensata corsa al ''primato'', un bambino indiano di 5 anni che prima di lei era stato il più giovane di sempre a raggiungere il campo base della montagna più alta del mondo. Il tutto dopo aver trascorso un anno della sua giovanissima vita tra privazioni e camminate estenuanti (mentre a quell'età la stragrande maggioranza dei bambini chiede al papà o alla mamma di salire a cavalluccio sulle spalle dei genitori). Ma per i genitori prevale l'orgoglio di avere una bimba che ha compiuto questa impresa e la conclusione, è perfettamente in linea con il sapore distopico di tutta questa vicenda. Il profilo del bambino Sasha passa a parlare al plurale e conclude così: ''Vi ringraziamo per aver diffuso la notizia, secondo noi è necessario aumentare le capacità fisiche e mentali dei bambini''. Per quelle dei genitori, invece, non c'è speranza. 

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Attualità
| 22 gennaio | 06:00
Il primo cittadino di Valbondione, Walter Semperboni, difende il progetto di collegamento dei comprensori sciistici di Colere e Lizzola. Poi attacca: "Gli pseudo ambientalisti che fanno yoga nel bosco mi propongano un'alternativa"
Sport
| 21 gennaio | 20:00
L’atleta del team La Sportiva segna un nuovo traguardo nella storia del bouldering italiano. L'impresa compiuta a Tintorale in Abruzzo: ''Big Slamm non è stato solo un semplice sasso o una scalata difficile, ma un vero maestro di vita''
Contenuto sponsorizzato