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Alpinismo

35 treni, 24 bus, 7 metro e 2 tram: quattro scialpinisti hanno raggiunto con i mezzi pubblici il punto più a est d'Europa: "Il viaggio è importante quanto lo sci stesso"

Nell’inverno 2023, Silvia Moser, Max Kroneck, Joi Hoffmann e Loic Isliker, quattro scialpinisti professionisti, sono partiti per rispondere a questa domanda, sciando attraverso l'Europa dell'Est per tre settimane e affidandosi esclusivamente ai mezzi pubblici per spostarsi da una città (o meglio, da una montagna) all’altra, il tutto raccontato nell’autodocumentario Going East

di
Mara Vicino
09 December | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Quanto possono portarci lontano autobus, treni e i nostri stessi passi per sciare? Nell’inverno 2023, Silvia Moser, Max Kroneck, Joi Hoffmann e Loic Isliker, quattro scialpinisti professionisti, sono partiti per rispondere a questa domanda, sciando attraverso l'Europa dell'Est per tre settimane e affidandosi esclusivamente ai mezzi pubblici per spostarsi da una città (o meglio, da una montagna) all’altra, il tutto raccontato nell’autodocumentario Going East. Il corto è stato girato dagli stessi sportivi che, oltre all’attrezzatura per scialpinismo, hanno portato con sé per tutta la durata del viaggio videocamere compatte, microfoni e hard disk per documentare la loro impresa e rispondere alla domanda se sia davvero possibile sciare utilizzando solo i mezzi pubblici.


 
Partendo rispettivamente da Cortina D’Ampezzo (Italia), Monaco (Germania), Innsbruck (Austria) e Verbier (Svizzera) il team si è incontrato a Tarvisio, città punto di partenza del viaggio, per scoprire quanto a est si potesse davvero arrivare utilizzando solo i mezzi pubblici. Il tema della sostenibilità dei trasporti, in particolare in ambiente montano, è centrale all’interno del film e apre numerose riflessioni sul modo che abbiamo di vivere la montagna, improntato sulla comodità, velocità e immediatezza dell’esperienza, come se fosse un qualsiasi prodotto di consumo. Durante il film, emerge la complessità, la lentezza e la scomodità dello spostarsi con i mezzi pubblici, ma allo stesso tempo diventa parte fondamentale anche l’umanità. Per Max Kroneck “non si tratta solo di sciare, si tratta anche del viaggio per andare a sciare. Spostarsi in treno è un modo per avvicinarsi alle persone e immergersi nella cultura di altri paesi”.

 

Oltre alla mobilità sostenibile, il documentario posa lo sguardo anche su altri aspetti legati alla montagna, come nella tappa di Semmering (Austria) in cui è evidente la scarsità di neve: lingue di terra imbiancate artificialmente si stagliano su pendii d’erba secca. Pendii d’erba secca che gli stessi sciatori sono costretti ad attraversare durante la discesa, per passare da uno spiazzo innevato all’altro.

 

A Poprad (Slovacchia) il gruppo si trova di fronte al modo inaspettato in cui vengono rifornite le baite alpine, da uomini e donne che portano viveri a piedi, letteralmente scalando la montagna, perché agli elicotteri è vietato raggiungere queste vette per non creare inquinamento acustico.


 
Caransebeș in Romania regala al gruppo una notte in una baita a 2.190 metri dove vive solo un uomo con i suoi cani per pochi mesi l’anno; scenario diametralmente opposto invece a Sofia, in Bulgaria, dove il gruppo finisce in un caotico e sfavillante resort montano ai piedi del monte Musala.


L’ultima tappa è in Turchia, dove il team attraversa Istanbul per arrivare a Kayseri e al monte Hasan. È qui, sulla cima di questo stratovulcano quiescente, che la consapevolezza di aver attraversato mezza Europa con i mezzi pubblici si fa reale e investe gli scialpinisti in tutta la sua potenza. Dopo 35 treni, 24 bus, 7 metro e 2 tram, per un totale di 140 ore trascorse all’interno di mezzi pubblici, il gruppo è arrivato nel punto più a est possibile d’Europa in tre settimane, dopo numerose scalate e discese con gli sci ai piedi.

 

Il documentario si riassume nelle parole finali di Loic Isliker “Viaggiare con i mezzi pubblici ci ha insegnato che il viaggio per andare a sciare è in realtà importante tanto quanto lo sci stesso. Senza tutti quei piccoli momenti tra una sciata e l’altra, sarebbe stato un viaggio totalmente diverso”.

 

L’invito è dunque quello di ritrovare una profondità nell'inaspettato e un nuovo apprezzamento per i momenti intermedi e la lentezza.

Ma al di là della retorica e dalla narrativa d’avventura, è però importante chiedersi quanto e cosa siamo davvero disposti a scarificare oggi per una mobilità che sia più sostenibile e meno impattante per l’ambiente, che si tratti di tempo, comodità o immediatezza.


Il film Going East è stato presentato il 5 novembre 2024 all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano nella tappa italiana del Winter Film Tour di Arc’teryx, nato per celebrare viaggi insoliti in montagna attraverso il cortometraggio.

 

Titolo Going East

Con Max Kroneck, Silvia Moser, Joi Hoffman, Loïc Isliker

Regista Loïc Isliker

Producer Johannes Hoffmann

Photographer Max Kroneck

Durata 00:32:00


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