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Rossi "L'Euregio come terza via per dare risposte alle preoccupazioni destate dalle migrazioni in Europa"

Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ospite a Bolzano. 

Pubblicato il - 18 novembre 2016 - 19:56

A settant'anni dall'Accordo Degasperi-Gruber, l'Euregio è oggi una piccola Europa nell’Europa, che sostiene una stretta collaborazione sulla base della libertà di circolazione nei termini sanciti dall’Accordo di Schengen e vuole anche superare le ingiustizie e le sofferenze che le nostre comunità hanno sofferto nel XX secolo – prima a causa della guerra, poi a causa del fascismo e del nazismo – e di cui il confine del Brennero è un simbolo significativo.

 

E' questo il messaggio che il presidente dell'Euregio Ugo Rossi ha voluto affidare al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ospite a Bolzano per il convegno "autonomie e federalismo in Europa".

 

"La grande idea europea, che per milioni di cittadini del vecchio continente significa speranza di pace durevole ed è sinonimo di sicurezza, un'idea che l’Euregio coltiva con convinzione e passione – ha spiegato Rossi - merita un impegno corale e risoluto da parte delle istituzioni europee e di tutti gli Stati membri".

Il presidente Rossi, nel suo intervento, ha sottolineato in particolare le quattro sfide sulle quali l'Euregio è impegnata: la conoscenza del passato, la promozione di una classe dirigente trilingue euroregionale, lo sviluppo dello spazio alpino e l'Euregio come "casa delle opportunità" per i giovani.

 

"Anche sulla questione dei profughi si dovrebbe avere il coraggio di percorrere una terza via. Qui c’è un ulteriore spazio d’azione per la nostra euroregione. Non da ultimo – ha affermato Rossi nel suo intervento - proprio grazie agli sforzi compiuti insieme dai tre territori dell’Euregio è stato possibile evitare quella che dall’opinione pubblica europea è stata percepita come il rischio di una chiusura del Brennero, il che sarebbe trasformato in un simbolo del fallimento dell’Europa".

 

L'Euregio vuole diventare quindi un punto di riferimento "non solo per le nostre comunità - ha concluso - ma anche per un’Europa esposta sempre più alla tentazione della paura e della chiusura su se stessa"

 

Infine l'invito al presidente Juncker ad una prossima visita in Trentino, manifestando l'interesse dell'economia provinciale nei confronti del piano di investimenti europeo, il cosiddetto "Fondo Juncker". 

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