Referendum, fellatio e Rosy Bindi, la politica trentina discute su Facebook
La consigliera Bottamedi pubblica una foto di Rosy Bindi con scritto: "Se votate Sì al referendum faccio un pom**no a tutti". Risponde sconcertata Lucia Maestri: "Offensivo per le donne". Ferrati: "Ignobile provocazione"
TRENTO. Oggi, durante la pausa caffè della politica trentina, si parla di fellatio. Argomento che stimola le fantasie e la pruderie. E le volgarità, o la satira, dipende dai punti di vista.
Ma che c'entra la politica con l'erotismo? Madonna, la cantante, nei giorni scorsi aveva promesso agli uomini che avessero votato per Hillary Clinton un favore sessuale, fatto appunto con la bocca. Ma come tutti sanno ha vinto Donald Trump e la star non ha dovuto pagare pegno. Una battuta condannata da più parti, tacciata di volgarità ma soprattutto di mancanza di rispetto nei confronti delle donne.
Ma che c'entra la politica trentina? C'entra perché l'esuberante consigliera provinciale Manuela Bottamedi ha tradotto in salsa italiana la polemica d'Oltreoceano. Ha postato una foto, ma non della cantante americana bensì della deputata del Pd Rosy Bindi che dice: “Se votate Sì al referendum faccio pom**ni a tutti”. Proprio così.
Come a dire che Rosi Bindi è talmente brutta che piuttosto di accettare la proposta qualunque uomo voterebbe di corsa per il No. “ Pausa caffè – scrive per sottolinearlo la consigliera sul suo post - ognuno ha la sua Madonna. Ma almeno abbiamo una certezza, vincerà il No”.
Qui, per ragioni di stile, non possiamo riprodurle ma per correttezza diciamo che la scritta è corredata di faccine sorridenti. Ma l'attenuante dell'emoticon non ha risparmiato la reprimenda della sua collega consigliera Lucia Maestri del Pd: “Manuela, va bene la battaglia politica. Ma che tu possa usare un post di questo genere è volgare, disdicevole, offensivo per ogni donna”.
"Lucia Maestri – replica subito Bottamedi - io il rispetto per le donne lo concepisco in un modo diverso dal tuo, più concreto e meno formale e di facciata: ad esempio lasciando che il disegno di legge proposto da una donna (in questo caso dalla sottoscritta) possa essere dibattuto e discusso anziché bloccato con l'unico scopo di Ugo Rossi di umiliarmi e punirmi. Sono anch'io una donna giusto? E allora perché non ti sei battuta affinché il mio disegno di legge su alcol e minori potesse essere affrontato fino in fondo? Lucia, io ho un concetto di democrazia e di rispetto per la donna diverso dal tuo. Ma sono punti di vista. Diversi e rispettabili entrambi”.
Uno sfogo vero e proprio che tira in ballo l'attività dell'Aula, la politica trentina appunto, l'avevamo detto. Ma rincara la dose la consigliera di opposizione: “Lucia Maestri, tutto mi aspettavo tranne che scimmiottassi le stupide bugie di Ugo Rossi”. La risposta arriva come una saetta: “Io – scrive Maestri – a differenza tua non ho scimiottato mai nessuno”.
Sotto il post i commenti sono tanti, alcuni contro, come questo: “E' veramente deprimente constatare che il confronto politico si trasformi in una umiliante gara di volgarità, offese, insulti. Incredibile poi che una donna condivida un messaggio così degradante”.
“Amo la satira – si difende Bottamedi - la satira è un pugno nello stomaco che fa ridere (non sempre) e riflettere (sempre)”. Per la consigliera “è sconcertante e deprimente constatare come ci siano persone che non riescono a farsi una risata su una vignetta satirica che riprende una frase (quella sì volgare) pronunciata da Madonna "Farò un pom**no a chi vota Hillary".
Qualcuno cerca di spiegare la differenza: “Madonna lo ha detto. La Bindy no. Questa non è né satira né una vignetta. È un'offesa”. Ma molti non sono dello stesso avviso: “Quanti ipocriti: per 20 anni la satira ha colpito Bossi, Fini e Berlusconi, ma questi che si scandalizzano dove erano?”.
Ma a mettere fine al diverbio arriva il commento di uno che ne sa, che ci tiene a dire una cosa importante che mette a tutti il cuore in pace: “State tranquilli che se votate Sì la fellatio non ve la farà. È solo una vignetta”.
L'assessora provinciale alle Pari opportunità Sara Ferrari vorrebbe starne fuori;"Io non faccio politica su Facebook. Assisto attonita a questa ignobile provocazione - afferma - ancora una volta si denigra una donna impegnata in politica, e lo si fa sempre usando argomentazioni di natura sessuale. Il dispiacere più profondo, al di là delle opinioni politiche, è che sia una donna che fa politica a dire queste cose".