Pietramurata è senza medico, approvata la mozione di Angeli per trovare una soluzione: "Notevoli disagi". Ma Campobase e Pd: "C'è un'emergenza: serve un piano complessivo"

TRENTO. L'ambulatorio di Pietramurata è ancora sguarnito dopo il pensionamento a gennaio del medico di base. Alla fine dell'anno scorso dieci associazioni hanno promosso una raccolta firma per chiedere di continuare a garantire il servizio nella frazione del Comune di Dro (Qui articolo). E' stata approvata in Provincia una mozione per trovare una soluzione quanto prima e garantire un servizio di prossimità ai cittadini.

La vicenda è ovviamente diventata materia sui banchi del Consiglio provinciale: Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha presentato una mozione per impegnare la Giunta a trovare una soluzione in tempi brevi, la consigliera del Partito Democratico Michela Calzà ha, invece, interrogato la Giunta, chiedendo modifiche al bando di assegnazione con l'obbligo, per il medico neo assegnatario, di "copertura" di tutti gli ambulatori già esistenti (Qui articolo).

La situazione, come riportato nella mozione della consigliera della Lista Fugatti, "crea notevoli disagi per i circa 1.200 residenti, in particolare per gli anziani e le persone fragili, che devono recarsi in altri ambulatori". La richiesta è che la Provincia possa verificare, insieme all’Azienda provinciale per i servizi sanitari, possibili soluzioni per garantire una presenza ambulatoriale anche ricercando medici già inseriti nella zona, e di prevedere nel prossimo bando la ripubblicazione di una zona carente nel Comune di Dro con indicazione di sede ambulatoriale principale nella frazione di Pietramurata.

I consiglieri Roberto Stanchina (Campobase) e Michela Calzà (Partito democratico) hanno ricordato che a marzo verrà pubblicato un bando per l’ambulatorio medico al centro della discussione “un problema che riguarda anche altre zone". La richiesta è "quella di ampliare il raggio di azione non solo su Pietramurata, ma su tutto il Trentino".

A quel punto è stato chiesto ad Angeli di modificare il dispositivo e ampliare il raggio dell’impegno dove mancano i medici. "In Trentino da qui al 2026 saranno oltre 70 i medici che andranno in pensione", dice Stanchina. "I medici trattano più di 1.500 pazienti a testa. C’è un’emergenza. La mozione va emendata per tutti i territori facendo un piano strutturale per i medici di base. L’assessore sta vagliando questa opportunità? L’Azienda sanitaria sta vagliando le casistiche? La mozione va riportata in Aula”.

A seguire un botta e risposta tra Angeli e Calzà, a cui è seguito un chiaro diniego dell'esponente della Lista Fugatti alla proposta di emendamento.

Appoggio alla mozione di Angeli è arrivato da Luca Guglielmi (lista Fassa), Paola Demagri (Casa Autonomia) e Lucia Coppola (Alleanza Verdi Sinistra) che ha evidenziato “con i principi dei massimi sistemi non si salva il mondo. Chiaro che il problema necessità di risposte più generali, ma intanto si vota una proposta che ritengo corretta”. Favorevole alla mozione anche Christian Girardi (Fratelli d'Italia) che ha concluso: "Mi domando se la bandierina su Dro non volesse piantarla proprio Calzà".