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"Quando manutenzione coincide con distruzione", Coppola sugli interventi lungo gli argini dell'Adige: "Una devastazione, abbattuti alberi e rimossa vegetazione"

Lucia Coppola: "La scusa della manutenzione e dei rischi risulta incomprensibile nel caso della devastazione compiuta lungo gli argini dell'Adige a Trento, dove in questi giorni sono in corso lavori difficili da comprendere. Ora si vede solo un terreno secco, piatto e totalmente privo di verde, quel verde urbano di cui tutti si riempiono la bocca"

Pubblicato il - 12 febbraio 2025 - 11:40

TRENTO. "Quando la manutenzione coincide con la distruzione": sono parole forti quelle della consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra Lucia Coppola che ha scelto di interrogare il  presidente della Provincia di Trento Fugatti in merito ai lavori di manutenzione lungo gli argini del fiume Adige a Trento, nel tratto "tra il ponte San Giorgio e il sottopasso dell'autostrada e oltre".

 

Al centro della questione l'abbattimento degli alberi e la rimozione della vegetazione riparia, con Coppola che sottolinea come "in quella zona sono stati già abbattuti alberi di pregio" e che "i lavori fanno presagire purtroppo che verrà tagliata tutta la zona verde, fino al grande prato da dove si può uscire dalla ciclabile".

 

Nel testo viene sottolineata l'importanza della vegetazione nell'ottica di prevenire esondazioni e per garantire una maggiore stabilità delle sponde e come "erodere gli argini non crei sicurezza e non difenda dalle piene".

"La pratica, altamente sconsigliata da coloro che hanno competenze nella gestione di fiumi e torrenti, di eliminare la vegetazione riparia – osserva Lucia Coppola – aumenta il rischio a valle perché accelera e concentra i deflussi, che non sono mai solamente liquidi, accentuando di conseguenza il picco di piena e la sua velocità di trasferimento verso valle. Ma mette a rischio anche le zone interessate da possibili esondazioni, là dove i fiumi si riprendono spesso e volentieri l’antico letto, soprattutto quando sono canalizzati e irrigimentati in sponde artificiali".

 

Ad essere è messa in evidenza è l'importanza degli argini che "come noto, hanno la funzione di confinare il deflusso dei fiumi entro una sezione ben definita, in modo tale da proteggere i fondovalle dalle esondazioni" e come "asportare vegetazione dagli argini compromette la stabilità delle sponde ed è innegabile il fatto che le radici trattengano il terreno e consolidino le rive".

 

"Erodere gli argini non crea sicurezza, non difende dalle piene – specifica la consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra – e l' unica pulizia fluviale che ha senso è quella del legname secco, perché viene subito preso in carica dalle piene e potrebbe creare sbarramenti e ostruire il passaggio dell’acqua sotto i ponti. Gli alberi vivi rappresentano invece una difesa passiva in quanto sono in grado di rallentare la funzione idraulica, tanto che vengono piantati, dove non ci sono, a sostegno di opere di ingegneria idraulica".

 

Lucia Coppola, rimarcando che "in territori sempre più cementificati, antropizzati ed impermeabilizzati il ruolo svolto dalla vegetazione riparia, cespugli compresi, è indispensabile" specifica questa "consente refrigerio e la frequentazione delle rive, a piedi o in bicicletta, e dà forma al paesaggio rendendone gradevole la visione" e come "tutto ciò conforta e fa bene all’anima, soprattutto quando si cerca di sottrarsi alla frenesia cittadina".

 

Al netto di queste osservazioni, Lucia Coppola torna sugli interventi: "La scusa della manutenzione e dei rischi davvero risulta incomprensibile nel caso della devastazione compiuta lungo gli argini del fiume Adige a Trento, dove in questi giorni sono in corso lavori difficili da comprendere e in cui sono stati già abbattuti alberi di pregio che facevano una piacevole e necessaria ombra lungo la ciclabile. Ora si vede solo un terreno secco, piatto e totalmente privo di verde, quel verde urbano di cui tutti si riempiono la bocca. Non sfugge certo, tra l’altro, il fatto che la vegetazione riparia, oltre ad avere valore in sé, ospita la bio-diversità animale propria dei fiumi che andrebbe tutelata e difesa".

 

Ad essere posti al presidente della Provincia, nello specifico, sono alcuni quesiti. In primis "se si è al corrente della devastazione compiuta lungo gli argini del fiume Adige, segnalata con preoccupazione ed incredulità da molti cittadini", "chi ha deciso questi lavori e da chi sono stati effettuati concretamente e "quali sono le motivazioni addotte e i criteri che stanno alla base di un intervento tanto drastico e distruttivo". Infine "se la Provincia forma e informa gli operatori che intervengono con questa brutalità nelle zone torrentizie e fluviali circa le modalità con cui vanno trattate le rive con indicazioni che abbiano fondamenti scientifici".

 

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