Funivia Trento-Bondone "Sì" o "No"? Centrodestra, centrosinistra e Patt non sono poi tanto diversi. Un'opera bocciata dagli altri candidati sindaco alla città
La Provincia ha annunciato la chiusura di un accordo per definire gli incarichi con le società di sistema e c'è il via libera alla gara per studiare la fattibilità tecnico-economica. La funivia Trento-Bondone sarà tra i temi della campagna elettorale in vista delle elezioni comunali
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TRENTO. Un accordo tra Provincia, Trentino Trasporti e Trentino Sviluppo per definire gli impegni. La gara per il progetto di fattibilità tecnico-economica il mese prossimo e circa tre anni per completare la tratta fino a Sardagna e intanto si lavora a prolungare le funi fino a Vason con passaggio a Vaneze. Queste alcune novità comunicate da piazza Dante sul progetto della funivia Trento-Bondone. Un investimento da circa 80 milioni, di cui 37 milioni dal ministero (Qui articolo).
La prima stazione di partenza è dall'hub di interscambio all'ex Sit per raggiungere sostanzialmente in piano l'area ex Italcementi in Destra Adige. Ecco la prima tratta che sale verso Sardegna. Il secondo troncone invece dal sobborgo punta a Vason con stazione intermedia a Vaneze.
La portata annuale dell'impianto nella sua interezza è di 910 mila passaggi. Il viaggio dalla città alla cima della montagna è di circa 13 minuti. I ricavi, calcolati sulla tariffa di 1,5 euro, è di 1,39 milioni. I costi di esercizio dovrebbero sfiorare i 4 milioni. Questi alcuni dati preliminari. Ma la funivia viene considerato un mezzo di trasporto pubblico e l'analisi costi-benefici evidenzierebbe così per le istituzioni la bontà dell'iniziativa.
Il piano iniziale avrebbe previsto il finanziamento del primo lotto (Trento-Sardagna) con i fondi del ministero, risorse confermate, e il secondo lotto (Sardagna-Vason) attraverso il project financing. I privati, però, non sono ancora arrivati e quindi la Provincia ha deciso di realizzare direttamente l'impianto. Questo a grosse linee l'identikit del progetto delineato ormai qualche anno fa.
Il centrodestra cittadino è naturalmente allineato a quello provinciale. Nel programma per le prossime comunali è chiaro che il tema trovi spazio nel programma. "Sono sempre stata favorevole alla realizzazione della funivia Trento-Bondone, che ricordo essere da sempre una proposta della coalizione", commenta Ilaria Goio, candidata sindaca per Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. "Sono convinta che questo impianto possa essere lo strumento adatto a valorizzare e rafforzare la diversità territoriale che caratterizza la città. Ritengo che l'opera sarà importante per far conoscere a tutti la montagna del capoluogo e le sue importanti caratteristiche distintive (culturali, storiche e ambientali), anche grazie alle attività turistiche connesse alla natura e allo sport".
La funivia "sarà un ponte che creerà legami e connessioni tra il contesto urbano e il contesto montano permettendo ad entrambi di crescere all’interno di un definito, partecipato e condiviso progetto di sviluppo", ancora Goio. "Di conseguenza, il territorio montano sarà finalmente percepito, agito e vissuto come risorsa ambientale, economica, sociale e culturale, tendendo finalmente verso una piena sostenibilità".
E anche il Patt cittadino, con La Civica, in attesa degli ultimi dettagli sulla definizione del candidato sindaco, è orientato in questa direzione. "Ovviamente siamo sempre stati a favore dell'impianto", conferma Simone Marchiori, assessore provinciale e segretario politico delle Stelle Alpine". "Così come dello sviluppo del Bondone".
Un progetto in cui crede anche il Comune di Trento, reputato strategico per il rilancio del Bondone. Spesso questa opera è stata accostata alle esperienze con Innsbruck e in parte con Malcesine. Il semaforo verde per l'affidamento della progettazione è visto in senso positivo.
"E' un passo avanti importante per rendere sempre più concreta e vicina la prospettiva di realizzare la cabinovia che collegherà Trento al Monte Bondone", le parole del primo cittadino uscente e candidato sindaco per il centrosinistra Franco Ianeselli. "Siamo soddisfatti del fatto che il progetto abbia colto l'imprescindibile indicazione del Comune sulla partenza in Sinistra Adige perché in questo modo l'impianto integrerà il trasporto urbano, grazie al collegamento con il nuovo quartiere in Destra Adige e con il futuro parcheggio di attestamento, e connetterà nello stesso tempo il cuore della città alla sua montagna, a vantaggio sia dei turisti, sia dei residenti, che potranno raggiungere in pochi minuti lo straordinario ambiente in quota".
La considerazione è che potrà togliere traffico dalle strada, favorire la destagionalizzazione, la nascita di nuovi servizi e iniziative, così come aumentare l'occupazione alberghiera. "Ora andrà riservata grande attenzione ai cosiddetti attestamenti, cioè alle stazioni in quota a Sardagna, Vaneze e Vason, che dovranno tener conto non solo degli aspetti logistici ma anche di quelli ambientali", aggiunge Ianeselli. "Nel contempo il Comune sta cercando di accelerare i tempi di realizzazione della passerella ciclopedonale in asse con via Verdi in modo da rendere coerente e completo il sistema dei collegamenti tra le due sponde dell'Adige. Pensiamo che il grande impianto potrà rivoluzionare il modo di vivere il Bondone che, grazie anche a un nuovo sistema di trasporto pubblico in quota, potrà progressivamente fare a meno dell'auto privata".
Qualcosa si muove sul grande impianto ma non le risorse. "Si possono apprezzare le entrate (i milioni che dovrebbero arrivare da Roma) e gli impegni per il triennio 2025/2027", il commento di Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda. "Il bilancio ha validità triennale, quanto previsto oltre il 2027 non ha rilevanza: la vicenda dell'ospedale di Cavalese insegna in questo senso. Quello che non è scritto in cifre è solo propaganda. Un po' come l'araba fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa".
Se insomma, centrosinistra e centrodestra (e Patt-La Civica) appaiono sulla stessa lunghezza d'onda sul tema, contrarie invece tutte le altre forze politiche in corsa il municipio di Trento. "Ci sarebbero 75 milioni di motivi per dire 'No' alla funivia", spiega Giulia Bortolotti, candidata sindaca per Onda, Movimento 5 stelle e Rifondazione comunista. "L'accordo sarebbe dovuto essere pubblico-privato ma questi ultimi hanno considerato l'operazione non interessante. L'impianto verrebbe pagato anche gli anni successivi con 3 milioni di passivo in partenza e le risorse non sono infinte: il rischio di questa perdita è di non avere i soldi per altre opere prioritarie. Un po' viene veicolato come trasporto pubblico, un po' come possibilità di rilancio per il Bondone. Ma quanti residenti ci sono a Vaneze? Circa 150 abitanti e fino a Sardagna c'è già".
Altre le direzioni per sviluppare il Bondone. "Si dovrebbe puntare sui tram e un'efficienza maggiore del trasporto pubblico urbano - continua Bortolotti - non certo sulla funivia".
Un "No" che arriva anche da Democrazia Sovrana Popolare. "E' chiaro che ci sarà un iter ma reputiamo che quest'opera non serva a prescindere dai costi", dice Gabriella Simonetti. "Ancora una volta si pensa a snaturare il rapporto con la montagna. Innanzitutto serve un progetto di sviluppo e di vita del Bondone perché oggi è desolante e cosa si va a fare? Abbiamo immaginato un altro futuro".
Quale? "Va bene riqualificare la funivia fino a Sardagna e poi far partire dei collegamenti di minibus, anche con percorsi panoramici, che migliorino la raggiungibilità dei luoghi", continua Simonetti. "La montagna non riguarda solo il Comune di Trento ma anche altri territori che devono essere coinvolti nelle decisioni. Pensiamo poi a un parco naturale, alle coltivazioni di erbe officinali e alla realizzazione di un marchio. La funivia invece guarda a un turismo delle comodità delle persone quando c'è la crisi climatica e si cerca sempre di più la naturalità delle proposte".
E anche per Generazione Trento, lista che sostiene Claudio Geat, la funivia non s'ha da fare. "Un'opera non sostenibile", così Marco Ianes. "Nel 2019 in sede di approvazione del Prg la funivia era stata approvata in Consiglio comunale come 'tracciato a grandi linee', effettivamente proprio una linea rossa su una mappa, nulla di più. Ma è importante sapere che all'epoca era passata perché era stato determinante l fatto che sarebbe stata finanziata in gran parte da finanziatori privati e solo in poca misura con i soldi pubblici. Adesso la funivia è interamente finanziata dalla Provincia, cioè soldi nostri: sono venute meno le condizioni iniziali".
Un'opera che viene bocciata su tutta la linea. "Non può essere classificata come servizio pubblico. Si parla di circa 2.500 persone al giorno che la usano tutti i giorni dell'anno: ma chi va e viene dal Bondone tutto l'anno per avere numeri così elevati? E' una bugia. Con questi dati la prospettiva è comunque di un deficit di circa 3 milioni a carico della collettività, altri soldi nostri. E' assurdo. Per realizzare il primo tronco, per esempio, si dovrà inoltre spostare la motorizzazione, quindi altri problemi: dove si trova un luogo simile per un ufficio e zona prove mezzi similari? E per il tronco che arriverà a Sardagna si bruceranno 15 ettari di campagna coltivata a vigneto di pregio perché lì verrà realizzata la stazione di appoggio delle cabine. L'obiettivo è portare la gente a sciare, vengono propinate un sacco di bugie e si rischia di sottoscrivere una cambiale in bianco da pagare con i nostri soldi", conclude Ianes.