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Ritardi nei Rao urgenti? "L'Apss risolve sovraccaricando chi è già operato: i medici così fuggono". Tonina: ''C'è tanto da fare ma vediamo progressi''

La denuncia di Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico: "L'Azienda provinciale per i servizi sanitari risolve i ritardi nei Rao urgenti con il sovraccarico del personale già oberato: si aumentano i carichi di lavoro e questo testimonia anche la scarsa attrattività del nostro territorio"

Di Luca Andreazza - 10 ottobre 2024 - 19:29

TRENTO. Manca personale nel servizio sanitario? Le liste d'attesa sono lunghe? Prenotare una visita è un'odissea? La soluzione sembra quella di far fare di più agli operatori già in servizio. E così sono arrivate le indicazioni del Servizio specialistica ambulatoriale dell’Apss alle diverse Unità operative complesse sulla gestione delle richieste con priorità Rao.

 

Si chiede ai medici che lì lavorano di farsi carico di quelle prestazioni che non trovano collocazione negli spazi messi a disposizione del Cup dalle diverse specialità. Si trovano posti in agenda anche dove non sembra esserci possibilità di manovra perché la programmazione è già particolarmente fitta. Una coperta corta che diventa cortissima. A rimetterci i pazienti che diventano numeri. E forse c'è anche una questione che resta sullo sfondo: deontologicamente è possibile comprimere il tempo e ridurre la salute allo scorrere delle lancette di un orologio e alla spersonalizzazione del servizio

 

"L'Azienda provinciale per i servizi sanitari risolve i ritardi nei Rao urgenti con il sovraccarico del personale già oberato", il commento di Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico. "Si aumentano i carichi di lavoro e questo testimonia anche la scarsa attrattività del nostro territorio". 

 

Il rischio, per il consigliere provinciale del Partito Democratico, nell'incrementare i numeri delle visite è quello di incidere negativamente sulla qualità del servizio, ma soprattutto di avere delle ripercussioni sulla vita degli operatori sanitari, già fortemente sotto pressione.

 

"Le liste di attesa, infatti, sono composte da slot dove trovano spazio le prestazioni con Rao urgente, le prime visite senza Rao e le visite di controllo", prosegue Zanella. "Chiedere alle segreterie delle Unità operative complesse di forzare le liste di attesa e infilarci visite in più, una volta che le liste sono già saturate, significa chiedere ai medici già oberati di inserire altre visite prima e dopo il turno, tra una visita in DH e una consulenza, tra un intervento chirurgico e una visita in reparto, con ripercussioni sulla qualità delle visite e del lavoro complessivo, ma anche sulla qualità di vita degli operatori sanitari".

 

La carenza di personale sanitario è ormai strutturale e il sistema annaspa e boccheggia. La soluzione, per ora, è quella di chiedere sforzi. Dai massimali più larghi per i medici di medicina generale alle prenotazioni Rao. Per il resto c'è poi la possibilità di ricorrere al privato.

 

"Dopo la boutade di Tonina di far lavorare i medici anche il sabato e la domenica, forse non sa che quelli ospedalieri già lavorano il week end e che i contratti degli specialisti ambulatoriali non permettono di farlo, adesso si chiede un ulteriore sforzo per fare più visite a personale che già fugge dagli ospedali perché sovraccarico di lavoro", evidenzia Zanella. "Si aumentano ancora i carichi e questo si ripercuoterà su ulteriori straordinari senza nessun passaggio dal sindacato e soprattutto senza pensare di lavorare sulla regolazione della domanda in termini di appropriatezza a monte, attraverso più formazioni e confronti tra specialisti e medici di medicina generale, senza leve per attrarre il personale (questa è anzi una misura che lo farà scappare) e quindi senza un adeguamento potenziamento degli organici".

 

Il settimo rapporto Gimbe sul Ssn "ci dice, infatti, che il Trentino è sotto la media nazionale per numero di medici ogni 1.000 abitanti: 2,06 a fronte della media nazionale del 2,11. Questo qualcosa ci dice sulla scarsa attrattività del nostro territorio", evidenzia Zanella. "Invece di lavorare su questo e sull'appropriatezza, sostenendo i medici di medicina generali, si aumenta il carico di lavoro di chi c'è già a isorisorse e così si perderà il poco personale oggi disponibile e le persone vedranno allungarsi, invece che accorciarsi, le liste di attesa, costrette ancor più di oggi a rivolgersi al privato".

 

Liste d'attesa, per la Provincia, che però si sono accorciate. "La situazione va decisamente meglio - dice l'assessore Mario Tonina - il personale che segue questo aspetto si impegna tanto e il contenitore si svuota".

 

A un anno dall'insediamento alla guida di un settore tanto strategico quanto complesso il titolare alla salute predica ottimismo. "Ci sono azioni con risorse garantite in assestamento, poi siamo in fase di costruzione del bilancio. Il lavoro è certamente tanto ma sono positivo e soddisfatto dei progressi fino a oggi", conclude Tonina.

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