“La Pat conosce la situazione dell’Ice Rink Piné?”. Interrogazione di Malfer (Campobase) dopo l’inchiesta de Il Dolomiti: "Cosa si farà per le associazioni sportive?"
"Nonostante le promesse della Provincia autonoma di Trento, i lavori non sono nemmeno iniziati". Interrogazione in consiglio provinciale di Michele Malfer (Campobase) dopo l'inchiesta de Il Dolomiti
TRENTO. Torna di attualità l’Ice Rink Piné in consiglio provinciale: non si tratta di buone notizie sul fronte dei lavori alla struttura degli sport del ghiaccio dell’altopiano, bensì di un’interrogazione presentata da Michele Malfer di Campobase.
Facendo riferimento all’inchiesta de Il Dolomiti (QUI L’ARTICOLO) sullo stato in cui versa quella che sarebbe dovuta essere la sede delle gare di pattinaggio velocità alle Olimpiadi 2026, il consigliere Malfer ha presentato un documento che oltre a riassumere la situazione propone anche delle domande precise a presidente e giunta provinciale.
“Nonostante le promesse della Provincia autonoma di Trento, che nel novembre 2023 annunciava con sicurezza che l'impianto sarebbe stato pronto entro due anni, i lavori non sono nemmeno iniziati, e il futuro dell'Ice Rink appare sempre più incerto”, si legge nel testo dell’interrogazione presentata ieri, lunedì 26 agosto.
“In un articolo recentemente apparso su una testa online, la situazione all'interno dell'Ice Rink è descritta come drammatica: in sintesi, quello che un tempo era visto come un futuro fiore all'occhiello per gli sport del ghiaccio, è oggi una struttura in declino, simbolo delle difficoltà e dei ritardi che affliggono molti progetti legati alle Olimpiadi Invernali 2026. Nonostante gli sforzi delle autorità locali e di Simico, il futuro dell'impianto rimane incerto, lasciando la comunità locale in attesa di una svolta che tarda ad arrivare”.
“Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente e la Giunta provinciale per sapere: se siano a conoscenza della drammatica situazione in cui versa l’Ice Rink di Piné; se sia intenzione della Provincia porre in essere iniziative atte a salvaguardare la sopravvivenza degli sport del ghiaccio dell’altopiano e se sì attraverso quali iniziative che non siano una mera piastra di plastica assolutamente insufficiente a salvare la stagione e conseguentemente le società sportive di Baselga; se si sia pensato ad un sostegno per le famiglie e le associazioni sportive costrette a spostarsi di centinaia di chilometri per permettere la continuazione dell’attività preparatoria ed agonistica; quale sia eventualmente il cronoprogramma dei lavori”.