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Dal trasferimento di Jj4 e M49 ai 680 nuovi cartelli sugli orsi, dagli incidenti con le auto ai lupi della Lessinia, Failoni: "I corridoi faunistici non sono una priorità"

Attive le squadre del corpo forestale per dotare M91 del radiocollare: "Si procede con la trappola a tubo". E sui lupi si guarda all'Austria: "Approfondiamo come siano riusciti a procedere con l'abbattimento. La presenza è in aumento e questo merita attenzione. Il caso degli esemplari della Lessinia è particolare ma tutto è ancora attivo"

Di Luca Andreazza - 13 maggio 2024 - 06:01

TRENTO. Dubbi sui corridoi faunistici e l'intenzione di trasferire all'estero Jj4 e M49. A breve parte poi il posizionamento della segnaletica con le norme di comportamento da mantenere nei territori in cui sono presenti gli orsi. Si guarda all'Austria per la gestione dei lupi e si ritorna anche a parlare degli esemplari che orbitano nella zona della Lessinia. Non si esclude anche un approfondimento a livello assicurativo sui danni da animali selvatici.

 

Nelle scorse ore si è verificato un altro incidente con un plantigrado. In località Costa Rotian a Commezzadura un orso ha centrato un'auto. Il terzo caso in pochi giorni, dopo quello in zona Vermiglio, sempre in val di Sole. A questo si aggiunge i (più) numerosi episodi di scontri con ungulati e lupi. Ma la Provincia non sembra aver in agenda la creazione di corridoi faunistici.

 

Se non sembra esserci l'intenzione di prevedere corridoi faunistici per migliorare il collegamento tra Trentino Occidentale e quello Orientale, non ci sono valutazioni sulle aree interne ai territori. "Questo è un discorso che deve essere eventualmente affrontato con i tecnici. La volontà è quello di ascoltare tutti - dice a il Dolomiti l'assessore Roberto Failoni - però mi fido assolutamente delle strutture provinciali, non c'è la necessità e attualmente quindi non è un tema prioritario".

 

Nel 2021 la Provincia ha sostanzialmente equiparato gli incidenti con orsi a quelli con gli ungulati. E' stata eliminato l’indennizzo dei danni provocati dall’investimento di un plantigrado, unica specie in quel momento per la quale era ancora previsto un rimborso. Questo perché non si poteva giustificare un trattamento differenziato tra l’orso bruno e la restante fauna selvatica (lupo compreso). Inoltre le compagnie assicurative offrono, ormai da tempo, polizze dal costo contenuto, che sollevano l’assicurato dal rischio del danno da investimento di animali, senza distinzione di specie.

 

"Una percentuale altissima di cittadini ha la garanzia di indennizzo in caso di scontri con gli animali selvatici perché ha stipulato un'assicurazione ah hoc", dice Failoni. "Ma c'è l'intenzione di approfondire se ci sono margini di intervento nel caso di un incidente e, contestualmente e in buona fede, di un'assenza di copertura. Si potrebbe attivare un ragionamento in questo senso".

 

Si lavora sempre per cercare di ricollocare M49 e Jj4 all'estero. Le possibili soluzioni sono Romania, Germania e Svizzera ma "non c'è la fila per accogliere questi orsi", evidenzia l'assessore. "Tuttavia le interlocuzioni sono in corso perché la volontà è quella di svuotare il Casteller". Il piano provinciale sarebbe quello di riportare l'area alle sue origini. Una struttura creata come ricovero temporaneo per ospitare momentaneamente orsi feriti o bisognosi di cure per poi essere rimessi in libertà e non per essere reclusi a vita.

 

Intanto il prossimo passo è dotare di radiocollare M91, l'esemplare che ha seguito un escursionista nella zona di Molveno. "Il comportamento configura la necessità di attenzionare questo esemplare", evidenzia Failoni. "Le operazioni sono complesse e pericolose, si utilizza la trappola a tubo, che è un procedimento più sicuro anche per l'animale". Ancora in corso gli approfondimenti sul plantigrado di Sopramonte e analisi anche per gli esemplari protagonisti degli incidenti con le auto "per avere maggiori dettagli. Se i risultati confermassero che si sono resi responsabili del rovesciamento dei bidoni nei centri abitati, ci potrebbero essere gli estremi per munirli di radiocollare ma ora è tutto prematuro".

 

Si vuole rafforzare la prevenzione (anche con recinti e strutture idonee) e intanto c'è il via libera al posizionamento della segnaletica. "La conoscenza è importante, anche delle norme di comportamento", spiega Failoni. "A breve verranno posizionati 680 cartelli nuovi nelle zone interessate dalla presenza dei grandi carnivori. Inoltre prevediamo anche una comunicazione cartacea e digitale. Il tutto coordinato con l'indicazione di chiamare il Numero unico per le emergenze 112 in caso di avvistamento o segnalazioni". 

 

Capitolo lupi. "L'attenzione è alta perché la presenza degli esemplari è in aumento. In Austria è un esemplare è stato abbattuto e approfondiamo la questione per capire come uno Stato simile è riuscita a procedere in questo senso". In sospeso la situazione sulla Lessinia.

 

Si riprende con l'alpeggio e l'Ispra, per la Lessinia, aveva dato semaforo verde alla rimozione, in via sperimentale, dei due esemplari che erano riusciti a introdursi nel recinto elettrificato di Malga Boldera. Nonostante l'incarico al corpo forestale per compiere l'operazione, non si è riusciti a intervenire perché non si sono più avvicinati alla struttura. "E' un caso particolare e tutto è ancora attivo", conclude Failoni.

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