Caso Liguori, il calciatore condannato in primo grado per violenza sessuale. La consigliera regionale Ostanel: "Il Calcio Padova ha perso un'occasione"
Nel mirino della consigliera il club Biancoscudato: "Il mondo del calcio è ancora troppo maschilista. Credo che non basti scendere in campo una volta all'anno con il segno rosso sul volto se poi non si agisce dall'interno per cambiarne il volto, ancora troppo maschilista. Il silenzio non è nelle mie corde e per questo esprimo tutta la mia solidarietà alle due ragazze che con coraggio hanno denunciato"
PADOVA. La vicenda che riguarda il calciatore del Padova Michael Liguori, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale (QUI ARTICOLO) approda nelle aule del Consiglio Regionale Veneto.
Le critiche sono indirizzate al Calcio Padova, che ha deciso di adottare una linea garantista, come esplicitato dal club Biancoscudato con una nota ufficiale.
"Il Calcio Padova - si legge nella nota - ha appreso nel pomeriggio di ieri la notizia relativa alla sentenza di primo grado che riguarda il proprio giocatore Micheal Liguori. Il presidente Francesco Peghin e l'amministratore delegato Alessandra Bianchi hanno dichiarato che la società non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la Giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio".
La consigliera regionale Elena Ostanel del movimento civico "Il Veneto che Vogliamo" parla di "occasione persa" e di un mondo del calcio "ancora troppo maschilista".
"La vicenda relativa alla condanna di un giocatore del Calcio Padova - scrive la consigliera regionale nel comunicato stampa - avrebbe permesso alla società di dare un messaggio forte contro la violenza sulle donne. Quello del calcio è un mondo che conosco perché ho avuto modo di frequentarlo parecchi anni fa da ex arbitra di calcio maschile. Credo che non basti scendere in campo una volta all'anno con il segno rosso sul volto se poi non si agisce dall'interno per cambiarne il volto, ancora troppo maschilista. Il silenzio non è nelle mie corde e per questo esprimo tutta la mia solidarietà alle due ragazze che con coraggio hanno denunciato: non possiamo permetterci di tacere e di voltarci dall'altro lato perché anche le parole che spendiamo contro ogni violenza possono aiutare a contrastarla. Lo deve fare la politica, lo può fare il mondo dello sport, in particolare se chiamato in causa direttamente".