VIDEO SERVIZIO. Terremoto Svp, Widmann: ''Continuerò l'impegno per gli elettori. Nulla da rimproverarmi e Kompatscher non ha mai cercato un chiarimento''
Il governatore ha ritirato le competenze a Widmann che commenta: "Abbiamo collaborato bene e ho sempre sostenuto l'esecutivo e mi stupisce che solo ora improvvisamente sia venuta meno la fiducia. Spetta al presidente proporre una nuova Giunta. Intercettazioni senza rilevanza penale, siamo alle barbarie"
BOLZANO. "Continuerò il mio impegno, anche se non in Giunta, in Consiglio provinciale perché ho una responsabilità nei confronti dei miei elettori". Questo il commento di Thomas Widmann. "Il governatore non ha mai cercato il chiarimento con me".
Nelle scorse ore il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha ritirato a Widmann le materie che fanno riferimento ai Dipartimenti di Salute, di Banda larga e di Cooperative. Una decisione presa a seguito della pubblicazione del libro-inchiesta "Freunde im Edelweiss", scritto da Artur Oberhofer, giornalista del Die Neue Südtiroler Tageszeitung e Christoph Franceschini di Salto.bz che hanno raccolto e rielaborato seimila pagine di atti e oltre 500 ore di intercettazioni riguardanti il partito altoatesino Südtiroler Volkspartei (Svp).
Il governatore altoatesino ha ribadito che sono venute meno le basi per una ulteriore collaborazione in Giunta con il collega del partito Thomas Widmann. A rischiare poi altre figure di spicco della Svp. Oltre alle dimissioni dell'assessore alla Salute, il terremoto riguarda che Christoph Perathoner dovrebbe dimettersi dal ruolo di coordinatore per la città di Bolzano e quindi è stato chiesto un passo indietro anche a Karl Zeller in qualità di vice segretario del partito: "Nessuno ha parlato con me, non so nulla e non conosco i motivi", il commento dell'ex senatore.
E se le opposizioni chiedono di tornare a elezioni, Kompatscher si è tenuto le competenze in mano a Widmann. “Ora tutte le decisioni spettano in primis ai partiti che formano la maggioranza in primis e poi al Consiglio provinciale” ha detto il governatore sull'eventuale rimpasto di Giunta (Qui articolo).
L'assessore non si dimette dalla Giunta, nonostante la richiesta di Kompatscher e il ritiro delle competenze. "Il presidente ha un problema personale con me e spetta a lui risolverlo. Il regolamento parla chiaro: un assessore esce dall'esecutivo con le sue dimissioni oppure in caso di decesso. Inoltre il governatore può presentare al consiglio provinciale una nuova composizione della Giunta. E' proprio quello che ora il presidente deve fare, visto che non ho nulla da rimproverarmi".
Non si smorzano, quindi, le polemiche scaturite dalle intercettazioni sul caso Sad. "Il presidente - spiega Widmann - da un anno era a conoscenza di tutto il materiale e in più occasioni mi sono scusato per affermazioni fatte e che di certo non sono state belle. Il governatore non ha mai cercato un chiarimento".
Poi Widmann ha evidenziato che, nonostante ci siano state posizioni divergenti "abbiamo collaborato bene e ho sempre sostenuto l'esecutivo e mi stupisce che solo ora improvvisamente sia venuta meno la fiducia. Solo lunedì mi è stato chiesto di dimettermi. Non credo che giovi a nessuno interrompere i progetti avviati a un anno e mezzo dalle elezioni. Spetta ora al presidente presentare una nuova composizione della Giunta e sottoporla al partito e al consiglio".
In conclusione di conferenza stampa Widmann ha ricordato la sua carriera. "Un uomo politico in una famiglia politica, come assessore nelle diverse legislature con diversi incarichi e come presidente del consiglio". Inoltre ha ricordato le sfide della pandemia e della difficile gestione dell'assessorato alla sanità. "Le intercettazioni riguardano sette telefonate fatte tre anni fa nell'arco di quattro mesi. Non credo che si possa definire una cospirazione. Se ora diventa prassi che telefonate senza alcuna rilevanza penale passino ai media, allora siamo davvero alle barbarie", conclude Widmann.