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"Del doman non v'è certezza": centro destra ancora in alto mare. Lega e Patt non convinti di Ilaria Goio, ma senza alternative credibili. Fratelli d'Italia potrebbe andare da solo

Il Patt "crede" ancora in Giacca (che ha già detto "no, no e ancora no"), la Lega ormai ha solamente nomi politici, ma entrambi non sono convinti della scelta di Fratelli d'Italia di puntare su Ilaria Goio, l'unica disposta a guidare la coalizione in una sfida "impossibile". Quanto accaduto pochi mesi fa a Rovereto sembra non aver insegnato nulla al centro destra, che dal 2018 guida la Provincia di Trento

Di Daniele Loss - 25 gennaio 2025 - 20:21

TRENTO. Ormai è diventata quasi una barzelletta politica. Ci sono un politico della Lega, un politico di Fratelli d'Italia e un politico del Patt che devono scegliere il candidato sindaco di Trento. Stanno tutti nella stessa coalizione, quella di centro destra, ma in realtà la pensano diversamente su tantissime questioni.

 

In questo caso, poi, hanno idee diverse, in due mesi si sono ritrovati due-tre volte e, quando la matassa che loro stessi hanno creato (involontariamente, ovviamente, ma con un "talento" incredibile, praticamente un dono naturale nel complicare le cose) sembra essere quasi del tutto sbrogliata, riannodano i fili e via, si riparte da capo.

 

La "saga" continua con "dead line" e "scadenze" che vengono puntualmente spostate in avanti nel tempo. Quello che manca visto che, a poco più di tre mesi dalla tornata elettorale del 4 maggio, il centro destra non ha il candidato, non ha liste pronte nemmeno per la metà (salvo quelli che aderiranno per "dovere" di partito), non ha un programma e non ha una strategia.

 

Praticamente non ha nulla. La situazione è presto riassunta: Lega e Patt hanno sperato sino all'ultimo che l'imprenditore Mauro Giacca dicesse "sì" e l'apertura del presidente del Trento Calcio era stata accolta come un "ci sto al cento per cento" dal Carroccio e dalle Stelle Alpine quando, invece, di sicuro non vi era nulla.

 

A Giacca possiamo imputare un errore di comunicazione (non certamente il primo che commette, ma sicuramente non ha mai dato certezze), ma la vera "topica" è stata quella commessa da Lega e Patt, che hanno sbandierato ai quattro venti di aver risolto la "questione" e, anzi, con Giacca si dicevano certi che la partita sarebbe stata aperta e avrebbero portato al ballottaggio il candidato del centro sinistra e sindaco uscente Franco Ianeselli.

 

Tramontata l'ipotesi e con l'intenzione di puntare su di un nome della società civile, ecco che Fratelli d'Italia ha proposto il nome di Ilaria Goio, candidata nel 2013 con Progetto Trentino alle elezioni provinciali e, seppur non molto conosciuta, disposta ad affrontare una "mission" quasi "impossible" con l'obiettivo di realizzare un risultato che, a questo punto, se sarà dignitoso... sarà un vero successo.

 

Niente da fare, perché Lega e Patt (e anche Forza Italia, che però ha un "peso" decisamente minore), a differenza di Spinelli e Gottardi, non sono convinti sia la scelta migliore. Fratelli d'Italia è stato chiaro, a quel punto: quali sono le alternative? Non ci sono. Surreale, ma è così.

 

Il presidente del Patt, Franco Panizza, si è speso tantissimo per convincere Giacca e, prima di Natale, andava ripetendo (anche in occasioni pubbliche) che al cento per cento il candidato sarebbe stato lui, schernendo pure qualche interlocutore che, avendo parlato direttamente con l'imprenditore trentino, si permetteva di dirgli "guarda che lui non ci sta". Ecco, allora, che - in base a non si sa quale logica - il partito delle Stelle Alpine spera ancora in un ripensamento da parte del numero uno del Trento Calcio. Viene da chiedersi: ma perché? A che pro continuare su questa strada? Chi lo sa. Certo è che la figuraccia è già stata fatta, adesso si va verso la reiterazione dello "scivolone".

 

La Lega, invece, non sa letteralmente che pesci pigliare. Potrebbe "giocarsi" qualche "nome" politico (Martina Loss? Stefania Segnana, che non ci azzecca per nulla con il capoluogo? Devid Moranduzzo? Ormai siamo al toto nomi stile "asta del fantacalcio"), che "obbedirebbe" alle logiche di partito (non l'ex assessore provinciale e ora consigliere Mirko Bisesti, che di fare la vittima sacrificale - giustamente - non ha alcuna intenzione) e si candirebbe ma, a quel punto, Fratelli d'Italia si sfilerebbe e deciderebbe di correre in solitaria con Ilaria Goio, una civica e, forse, l'appoggio di Lista Spinelli e Civica Trentina, a meno di dietrofront imposti da piazza Dante.

 

Certo è che al centro destra quanto accaduto pochi mesi fa a Rovereto non ha insegnato proprio nulla. La separazione al primo turno e l'apparentamento (ovvio) al ballottaggio hanno permesso all'attuale sindaca Giulia Robol di vincere "in carrozza". Forse sarebbe finita nello stesso modo anche con la coalizione compatta sin dal primo momento (nelle grandi città il centro sinistra è storicamente molto più forte) ma, a distanza di sette mesi, non è cambiato niente.

 

Il centro destra sta insieme "pro forma", ha dominato le elezioni Provinciali di ottobre 2023 perché Fugatti, questo non è un mistero, "tira" parecchio nelle valli e ha raccolto tanti voti in prima persona, conducendo - lui - una campagna elettorale migliore del centro sinistra, lavorando tantissimo nel territorio. Chissà che, in tal senso, non avesse ragione l'ex consigliere leghista Alessandro Savoi, quando diceva che "Dopo Fugatti c'è solo Fugatti". Perché del resto, insomma, al momento non v'è traccia.

 

Con buona pace di tutti gli elettori le vere "vittime" di questa situazione: quelli di centro destra che si ritrovano senza dei riferimenti, gli "indecisi" che si ritrovano con un'alternativa, quella più "forte" in meno (con il massimo rispetto per Claudio Geat, Giulia Bortolotti e Simonetta Gabrielli) e pure quelli di centro sinistra, che gradirebbero, certamente, un dibattito elettorale e una campagna fatta di confronti e dibattiti.

 

Che succederà ora? Le parti dovrebbero ritrovarsi nei primi giorni della prossima settimana. Forse. Per discutere. Come hanno già fatto e detto più volte nel recentissimo passato. In attesa di conoscere lo slogan della campagna elettorale, il claim del percorso pre elettorale è già scritto: "Del doman non v'è certezza". Nessuna, aggiungiamo umilmente noi.

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