Al via la sperimentazione 0-6, accordo tra Comune e Provincia: "Lavoriamo per l’universalità dell’educazione anche dei bambini più piccoli"
Il progetto parte con una sezione del nido da 12 bambini divisi in due gruppi di lattanti. Le strutture lavorano alla proposta educativa: "Due diverse criticità diventano una risorsa"
TRENTO. Al via la sperimentazione 0-6 nel Comune di Trento. Il progetto parte alla scuola per l’infanzia Conotter con una sezione del nido. Questa la decisione dopo un periodo di interlocuzioni e confronti tra la vice presidente e assessora all’istruzione Francesca Gerosa e la vice sindaca del capoluogo Elisabetta Bozzarelli e dopo il parere favorevole della Provincia con l'approvazione dello schema di convenzione per disciplinare gli aspetti organizzativi, amministrativi, pedagogici e di coordinamento della sperimentazione.
Il Comune di Trento ha così aperto un nuovo nido d’infanzia i cui bambini e personale sono coinvolti nel percorso sperimentale in partenza dal prossimo 3 febbraio. Già da tempo, e dopo alcune sperimentazioni estive giudicate in modo positivo, l'amministrazione comunale ha ipotizzato questa possibilità alla conclusione dei lavori di sistemazione dell'edificio. Nel frattempo sono stati superati anche alcune incomprensioni tra Provincia e palazzo Thun.
Terminati i lavori di adeguamento del bagno e l’integrazione degli arredi a cura dei servizi Edilizia pubblica e Gestione fabbricati del Comune, il personale e i coordinatori pedagogici di riferimento lavorano per predisporre tutto il necessario per l’inizio del servizio "zerosei" con 12 bambini del nido (due gruppi di lattanti) su 15 posti disponibili. Nella giornata di mercoledì 29 gennaio è prevista l’assemblea con i genitori dei bambini ammessi al nido e con i genitori dei bambini oggi frequentanti la scuola dell’infanzia, durante la quale verranno forniti tutti i dettagli del percorso educativo sperimentale.
“Questo per noi è un traguardo molto importante perché quest’Amministrazione comunale ha lavorato fin da subito per l’universalità dell’educazione anche dei bambini più piccoli", commenta la vice sindaca e assessora all’Istruzione Elisabetta Bozzarelli. "Il primo provvedimento che abbiamo adottato è quello riguardante la riduzione delle tariffe del nido che oggi, considerando anche il bonus Inps, sono gratuite per la metà delle famiglie e ammontano in media a 65 euro".
Vista la grande richiesta di posti al nido, "non potevamo certo fermarci qui", dice Bozzarelli. "Abbiamo dunque iniziato a lavorare al progetto 0-6 che, come spesso accade, ha di fatto trasformato in una risorsa due diverse criticità: le scuole per l’infanzia sempre più impoverite dall’inverno demografico e l’allungarsi della lista d’attesa per un posto al nido. Mi preme sottolineare che questa non è solo una soluzione logistica, ma un progetto che ha grandi potenzialità pedagogiche perché favorisce quell’educazione tra pari di diverse età che le famiglie sempre più piccole non riescono più a garantire. Auspichiamo dunque che la collaborazione con la Provincia possa continuare e che, dopo Povo, il progetto 0-6 venga esteso come previsto anche a Mattarello, Cadine e Sardagna, in modo da passare dagli attuali 1200 posti al nido a 1300 posti nel 2026”.
L'apertura del servizio sperimentale a Povo è "da un lato il risultato della volontà di Provincia e Comune di dare risposte alle famiglie e dall’altro un esempio concreto della flessibilità del nostro sistema educativo e di come le sinergie fra i nostri Enti possano permettere esperienze innovative", dice la vice presidente Francesca Gerosa. "Non si tratta infatti solo di riempire spazi vuoti presenti nelle scuole dell’infanzia, ma di ripensare il modo in cui vengono accompagnati, in una logica di coerenza educativa, i bambini nei primi anni di vita. Dobbiamo infatti all’interno della sperimentazione provare a considerare il modello integrato 0-6 non solo come una risposta a esigenze logistiche, ma anche come un investimento sul futuro, che può costruire una nuova prospettiva educativa, come già contemplato e previsto nel programma annuale provinciale per la scuola dell’infanzia approvato dalla Giunta provinciale. Dal punto di vista pedagogico, educativo e didattico i due servizi - nido e scuola dell’infanzia - manterranno la loro specificità, avendo però cura sia di garantire autonomia e differenziazione secondo le pratiche che ordinariamente li contraddistinguono, ma insieme di individuare nelle attività e spazi comuni elementi significativi in termini di condivisione educativa".
Avviato grazie alla collaborazione tra Provincia e Comune, il progetto 0-6 risponde a una duplice esigenza: dare una risposta alle famiglie in lista d’attesa per un posto al nido e valorizzare gli spazi rimasti liberi in seguito alla riduzione progressiva di iscritti in molte scuole per l’infanzia a causa del calo demografico.
La stessa scuola per l’infanzia “Conotter” di Povo, ultimata nel 2006 e dimensionata per quattro sezioni per una capienza totale di massimo 101 bambini, nell’attuale anno scolastico ha 35 iscritti. Da qui la proposta, da parte dell’Amministrazione comunale e della Provincia, di poter utilizzare gli spazi rimasti liberi per l’attivazione di un servizio di nido d’infanzia avviando quindi un percorso sperimentale zerosei. Si tratta di una soluzione che, grazie alla collaborazione tra il personale della scuola dell’infanzia e del nido, risponde non solo a esigenze organizzative, ma ha anche un grande valore pedagogico perché favorisce l’apprendimento tra bambini di diverse fasce di età e promuove una visione unitaria del bambino da 0 a 6 anni, favorendo la continuità educativa nei primi anni dello sviluppo.
Il nuovo servizio di nido previsto all’interno della scuola infanzia di Povo è stato proposto in primis alle famiglie dei bambini, ancora presenti nella graduatoria annuale approvata lo scorso mese di maggio 2024, in attesa dell’assegnazione di un posto presso uno dei nidi comunali. Il servizio di nido verrà gestito direttamente dal Comune con personale proprio a seguito di una selezione interna al personale comunale, mentre il personale della scuola dell'infanzia continuerà a far capo alla Provincia. Tutta la sperimentazione zerosei è autorizzata, coordinata, e attentamente monitorata dalla Provincia, che fornisce anche il servizio mensa.