Quando gli italiani deportavano gli italiani: il ruolo del fascismo nelle deportazioni verso i campi di sterminio svelati nel sito-ricerca “Dalle carceri alla morte”
Il ruolo del fascismo e delle carceri nella deportazione raccontati in rete: è online “Dalle carceri alla morte”, un sito-ricerca con documentari su ex deportati e i contributi tra gli altri di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi che cerca di far luce su un tema rimasto nelle pieghe della storia. Il progetto finanziato dall'Ambasciata tedesca in Italia
TRENTO. Come ha fatto Mussolini ad eliminare ogni tipo di dissenso durante il ventennio? Qual è stato il ruolo del fascismo nella deportazione di migliaia di italiane e italiani nei campi nazisti dove tantissimi di loro hanno perso la vita?
Nei giorni in cui spopola in tv la serie su Mussolini basata sul romanzo di Antonio Scurati, termina ed esce ufficialmente il progetto-ricerca “Dalle Carceri alla Morte” finanziato dall'Ambasciata tedesca in Italia.
Il progetto, ideato e coordinato dal giornalista Francesco Bertolucci e realizzato insieme all’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) coi video del regista Victor Musetti e la consulenza dello storico Costantino Di Sante, disponibile gratuitamente online, cerca di dare una risposta a queste domande e al contempo, grazie a una ricerca sul campo che ha portato a percorrere in poco meno di un anno oltre 10 mila chilometri - dall'Italia alla Germania passando per l'Austria e toccando campi di concentramento come Dachau, Mauthausen ed Ebensee oltre alle carceri di Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Trieste, Genova e Sulmona - pone l'accento sul ruolo avuto dalle carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti.
Un sito che conta di quasi 8 ore di contributi tra video e audio – tra cui quelli di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi – dove attraverso un percorso diviso in cinque pagine, chi lo visita può conoscere perché si poteva finire nelle carceri fasciste durante il ventennio, il ruolo delle carceri fasciste nella deportazione, le storie di chi è stato deportato, chi venne deportato dall'Italia e perché sappiamo poco di tutto questo.
Il tutto condito da interviste audio a storici, una mappa interattiva che permetterà di conoscere il percorso fatto dai circa 40 mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni delle carceri più importanti e documentari che ripercorrono insieme ai parenti il viaggio compiuto da alcuni deportati verso i campi nazisti, con le storie di chi ce l'ha fatta e di chi, tristemente, nei lager ha perso la vita.
Tra queste storie, quella del primo trasporto dall'Italia di deportati politici, chi finì nei lager perché aveva organizzato il primo sciopero nell'Europa sotto il tallone nazifascista sfidando apertamente il Terzo Reich, chi perché era parente di partigiani, era di fede ebraica o, suo malgrado, capitò nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Il sito è pensato anche per non udenti grazie alle trascrizioni di ogni singola intervista e i sottotitoli presenti in ogni video e per non vedenti grazie alla possibilità di ascoltare i testi.
Il progetto è stato ideato, coordinato e realizzato dal giornalista Francesco Bertolucci. I video e i documentari presenti sul sito sono stati realizzati dal regista Victor Musetti mentre i testi di carattere storico e la consulenza in materia è stata del professore Costantino Di Sante. La progettazione grafica è stata di Stephen Sbrana, l'audio a cura del fonico Giuseppe Rotondi, le traduzioni in tedesco del germanista Claudio Cassetti mentre il sito è stato realizzato dall'informatico Andrea Venturi.
Le storie
Nel progetto troviamo piccoli documentari video per raccontare storie di deportazione. Eugenio Iafrate, in un viaggio sulle orme dello zio deportato dal carcere di Regina Coeli ai campi nazisti, ci racconta la storia di Valrigo Mariani, deportato sul treno del primo trasporto di politici dall'Italia. Ambra Laurenzi ci racconta la storia di sua madre, Mirella Stanzione, e sua nonna, Nina Tantini, deportate nel campo di concentramento femminile di Ravensbruck perché parenti di partigiani. Laura Piccioli ci racconta la storia di suo zio Mario, fiorentino, deportato da Firenze ai campi di Mauthausen ed Ebensee perché si trovava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Sabatino Mustacchi ci racconta la storia di suo padre Marco Moise, deportato in quanto ebreo e di cui non seppe più niente fino a 60 anni dopo quando lo ha 'riportato a casa'. Guido Lorenzetti ci racconta la storia di suo padre Andrea, procuratore di borsa che fu tra gli organizzatori del primo sciopero sotto l'occupazione nazifascista in Europa, che fece tremare il Terzo Reich. A queste storie, si aggiunge quella di Carlo Venegoni, raccontata da suo figlio Dario, che pagò con 15 anni di vita la sua opposizione al regime. E il racconto audio della storia del padre di Andrea Pennacchi, attore e drammaturgo, deportato nel campo di concentramento di Ebensee oltre a quella di Sergio Menin, spia e traditore fascista che fece deportare centinaia di partigiani.