L’ultracattolico Fontana presidente della Camera? “No a un omofobo pro Putin”, anche Ferrari espone lo striscione
Durante le votazioni la deputata trentina Sara Ferrari, assieme ai colleghi del Partito Democratico Rachele Scarpa e Alessandro Zan, ha esposto uno striscione che recita: “No a un presidente omofobo pro-Putin”
ROMA. Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega e già ministro per la famiglia, è tra i favoriti per la presidenza della Camera dei deputati, con le votazioni che sono in corso proprio in questo momento. Fontana è molto discusso sia per la vicinanza dimostrata nel recente passato al presidente russo Vladimir Putin (aveva proposto di riconoscere l’annessione della Crimea e di togliere le sanzioni) che per le sue posizioni ultracattoliche.
Sempre a proposito del presidente russo disse: “Da parte mia sono stato favorevolmente impressionato da tante dichiarazioni di Putin e dal grande risveglio religioso cristiano”, per poi aggiungere: “Ho visto in questo una luce anche per noi occidentali, che viviamo la grande crisi dei valori”.
Inoltre il vicesegretario della Lega, tra i fedelissimi di Matteo Salvini, si è espresso più volte contro il tema dei diritti per le persone lgbtq, è uno strenuo sostenitore del mondo “pro-vita” e antiabortista ed era fra i promotori del discutibile Congresso delle Famiglie che si tenne a Verona. Nel 2018 Fontana aveva anche chiesto di abolire la legge Mancino che vieta ogni forma di propaganda di stampo nazifascista mentre aveva dato adito alla fantasia del complotto della cosiddetta “Sostituzione etnica”.
Durante le votazioni la deputata trentina Sara Ferrari, assieme ai colleghi del Partito Democratico Rachele Scarpa e Alessandro Zan, ha esposto uno striscione che recita: “No a un presidente omofobo pro-Putin”. “Il mio primo atto di ‘resistenza passiva e silenziosa – ha dichiarato Ferrari – contro l’elezione di un presidente omofobo, misogino e pro Putin”.