Balli di maturità, dopo l'aggressione razzista, una minorenne in coma etilico e il delirio del Forum discussione aperta. Il Team K: ''Giù le mani. Aiutiamo i giovani a realizzarli''
Questo weekend a Bressanone è successo di tutto con 200 biglietti in più del massimo della capienza venduti, ragazzi e ragazze anche minorenni ubriachi che hanno provato ad entrare al Forum, ore di interventi delle forze dell'ordine e scontri. Galateo già aveva lanciato l'allarme: ''Assistiamo quotidianamente ad un incremento di violenza specialmente di violenza giovanile''. L'intervento del consigliere provinciale Alex Ploner
BOLZANO. Sono sempre più un caso i balli di maturità in Alto Adige. Dopo l'aggressione avvenuta poche settimane fa, a Bressanone, a danno di un ragazzo con insulti razzisti del calibro di "dreckwalscher", "sporco italiano" e la denuncia di18 giovani, e dopo l'arresto, a Varna, di un giovane per ubriachezza molesta questo weekend si è letteralmente toccato il fondo. A Bressanone, infatti, si è sfiorata la tragedia quando circa 200 giovani ''molti dei quali in preda ai fumi dell'alcool e quasi tutti in possesso dei biglietti d'ingresso al Forum - spiegavano le forze dell'ordine ricordando che la struttura comunale è in grado di ospitare circa 1.000 persone - improvvidamente venduti dagli organizzatori ben oltre la capienza consentita, hanno tentato con la forza di sfondare il cordone di polizia, carabinieri e stewards, venendo tuttavia respinti a fatica''.
All'interno della struttura una ragazza minorenne era in coma etilico e necessitava di soccorsi e intanto volavano bottiglie e si consumavano scontri sia all'interno che all'esterno dell'edificio. Un delirio che ha portato il questore a sospendere l'evento e a disperdere i giovani con non poche difficoltà per garantire la sicurezza di tutti. La questione è diventata rapidamente politica. Il vicepresidente della Provincia ed esponente di Fratelli d'Italia, Galateo ha affermato che "è urgente e necessario rivedere l'organizzazione di questi eventi, che dovrebbero essere momenti di gioia e di celebrazione di un percorso di crescita, ma che si stanno trasformando in occasioni di sfrenato e incontrollato eccesso". E riferendosi allo speifico caso del giovane aggredito al grido di 'sporco italiano': "Sono rimasto costernato nell'apprendere come si sono svolti i fatti. Lasciando lavorare le forze dell'ordine nell'accertare le responsabilità, mi preme ricordare che l'Alto Adige non è quello che emerge da questo fatto brutale. Assistiamo quotidianamente ad un incremento di violenza specialmente di violenza giovanile. Non si parla, non ci si confronta e si ricorre invece a soluzioni violente per ribadire e affermare le proprie ragioni".
"Trovo davvero deplorevole - ha aggiunto - che ancora nel 2025 emergano sacche di odio etnico che possono alimentare conflitti piccoli e grandi. Stiamo lavorando molto con le scuole e i centri giovanili nel creare progetti per la legalità e contro il bullismo, progetti che mirano ad azioni di prevenzione e di educazione giovanile. Purtroppo, non basta. Mi riferisco a quanto è accaduto nuovamente nelle scorse ore a Bressanone in occasione di un altro Maturaball. Dobbiamo chiederci dove sono le altre istituzioni, come il Comune, che sembrano ignorare una situazione gravemente fuori controllo, con giovani e giovanissimi coinvolti in episodi di violenza elevata e consumo eccessivo di alcol".
In difesa dei Maturaball interviene, invece, il Team K che, però, chiede più appoggio ai giovani da parte delle istituzioni: ''Per me la gioventù e la cultura delle feste in Alto Adige sono troppo importanti. Scuola, mondo delle imprese, politica e organizzatori di eventi devono interfacciarsi con gli studenti che organizzano i Maturaball per trovare soluzioni”, afferma il consigliere provinciale Alex Ploner. “Le scuole superiori dovrebbero inoltre essere motivate a partecipare a progetti di consulenza e accompagnamento. In quest’ottica, gli studenti dell'ultima classe che organizzano il ballo dovrebbero essere affiancati da insegnanti adeguatamente formati o da esperti esterni, che possano offrire un valido aiuto”. Per l'esponente del Team K lasciare che giovani impreparati e senza esperienza facciano tutto da soli significa, per usare una metafora alpinistica, ''salire l'Everest senza campi base, senza acclimatazione, senza un team di spedizione esperto e affidabile, senza anni di esperienza in montagna. Ma naturalmente - completa Ploner - non avrebbe assolutamente senso caricare l’organizzazione dei balli con requisiti esagerati e costosi per la sicurezza e le classi che organizzano il ballo non devono essere punite perché pochi esagerano''.
"Con misure così draconiane, infliggiamo il colpo di grazia ai balli di maturità e quindi alla cultura dei balli che ancora esiste in Alto Adige. Questo non deve accadere. È invece giunto il momento di mettersi nuovamente dalla parte degli studenti - conclude l'esponente del Team K - e di fare in modo che il ballo di maturità torni a essere un momento importante della carriera scolastica, condiviso da tutti. Una politica responsabile nel settore dell'istruzione e della cultura deve creare le condizioni quadro affinché tali eventi e i loro protagonisti non vengano lasciati soli, pur essendo consci delle problematiche e dei rischi che ne possono derivare, ma affrontandoli con il dovuto senso di responsabilità e impegno da parte dei giovani. I ragazzi devono e possono vivere un’esperienza personale importante con il ballo di maturità, ma è necessario che li supportiamo nel farlo. Quando si tratta di un aiuto vero e non paternalistico, in cui ci si incontra con i giovani alla pari, il supporto è accettato anche dagli studenti, almeno questa è l’esperienza che ho vissuto io".