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Raggiungibilità, integrazione tra servizi e la centralità della persona, le parole chiave per il nuovo ospedale. Gottardi: "Grande valore del processo partecipativo"

La Provincia ha presentato agli amministratori della val di Fiemme, val di Fassa e val di Cembra gli esiti dei tavoli tecnici sul nuovo ospedale. A emergere l'esigenza di garantire la centralità delle persone nell'organizzazione dei servizi sanitari

Di Luca Andreazza - 29 gennaio 2025 - 13:14

CAVALESE. Un'area che può essere raggiunta facilmente, un polo integrato con le altre strutture sanitarie e in grado di garantire la centralità della persona nell’organizzazione dei servizi sanitari. Queste alcune indicazioni emerse dal percorso partecipativo avviato per la costruzione dell'ospedale a servizio della val di Fiemme, val di Fassa e della val di Cembra (Qui la documentazione - qui le idee e le proposte pervenute dai cittadini e dalle associazioni).

 

"Questo processo partecipativo dimostra il suo grande valore", le parole dell'assessore Mattia Gottardi. "Permette, infatti, un confronto aperto, trasparente e libero da condizionamenti su un tema che segnerà la storia di questi territori per i decenni a venire. Una volta tanto non si parte da una risposta precostituita: la scelta della localizzazione del nuovo ospedale arriverà infatti dopo aver approfondito il problema e aver integrato nella decisione i desiderata della valle. Valorizzare infatti le esigenze e le aspettative del bacino di utenza è un elemento essenziale per far funzionare al meglio il progetto del nuovo nosocomio".

 

E' stato effettuato un punto sugli aspetti più rilevanti emersi nel corso dei 6 tavoli con gli stakeholder che negli ultimi due mesi hanno permesso di approfondire le questioni relative ai criteri più idonei per localizzare il nuovo nosocomio e ascoltare idee e priorità delle amministrazioni locali.

Dal 10 al 12 febbraio, sono previsti inoltre tre incontri a Cavalese, Predazzo e Tesero, aperti a tutti i cittadini delle valli. Fino al 28 febbraio sarà infine possibile inviare osservazioni, analisi e proposte.

 

Nel corso dei tavoli tematici, dedicati alle relazioni tra il nuovo ospedale e le altre strutture sanitarie, agli aspetti urbanistici, paesaggistici e ambientali, all’impatto socioeconomico e alle questioni relative all'accessibilità e alla mobilità, i rappresentanti delle categorie tecniche (architetti, ingegneri, medici, infermieri), esponenti del mondo ambientalista e del volontariato hanno potuto esprimere il proprio punto di vista e le proposte che sono stati poi integrate in un documento complessivo.

 

Tra le prime indicazioni raccolte durante i 6 incontri e illustrate agli amministratori locali c’è per esempio la forte richiesta di garantire la centralità della persona nell’organizzazione dei servizi sanitari: si propone quindi di collocare il nuovo ospedale in un’area facilmente raggiungibile, vicino a uno dei centri abitati più importanti, in modo da garantire un'equa raggiungibilità per tutti (sia utilizzatori sia il personale che vi lavorerà). Dovrà essere integrato con le altre strutture sanitarie presenti sul territorio (per esempio, le Case della salute di San Giovanni di Fassa e di Predazzo e le Rsa) e con la vita delle valli, per garantire una sua forte connessione con il sistema socio-sanitario del territorio e per esaltarne l’essenziale funzione di coordinamento e integrazione.

 

L’importanza di tenere conto delle esigenze di tutti i territori è stata ribadita, nel corso dell’incontro di ieri pomeriggio, martedì 28 gennaio, anche dal Procurador general della Val di Fassa, Giuseppe Detomas, e dal presidente della Val di Cembra, Simone Santuari, dal momento che anche le due valli saranno interessate dalla nuova struttura ospedaliera, benché la scelta localizzativa sia di competenza della Comunità di Fiemme.

 

Gli stakeholder e gli amministratori locali hanno inoltre sottolineato l’importanza di procedere alla scelta della localizzazione del nuovo ospedale, avendo nel frattempo chiarito la destinazione futura della struttura attualmente esistente a Cavalese.

 

"La massima condivisione con il territorio per un’opera così rilevante è indispensabile e il processo partecipativo si sta dimostrando la strada giusta per garantirla", dice il presidente della Comunità di Fiemme, Fabio Vanzetta. "La costruzione di un nuovo ospedale è una decisione cruciale per il futuro della nostra comunità. E' fondamentale che ogni cittadino sappia che può partecipare a questa scelta. Solo attraverso un coinvolgimento attivo della popolazione, che ascolti le esigenze e le preoccupazioni di tutti, possiamo garantire che l'ospedale sia un punto di riferimento facilmente accessibile e funzionale per tutti. Insieme, possiamo costruire un sistema sanitario più vicino alle necessità dei nostri concittadini e migliorare la qualità della vita di ognuno di noi”.

 

Proprio per ascoltare la popolazione residente, il processo partecipativo prevede a questo punto tre momenti di ascolto e confronto che si terranno a partire dalle 20.15 lunedì 10 febbraio al Palacongressi di Cavalese, martedì 11 al Teatro Comunale di Predazzo e mercoledì 12 alla sala Bavarese di Tesero. A ogni incontro potranno partecipare un massimo di 100 persone, previa iscrizione sul sito del processo partecipativo.

 

Dopo più di 5 anni la partita sull'ospedale di Cavalese è ancora agli inizi. Nonostante la Giunta Rossi avesse lasciato in eredità il progetto di riqualificazione (già finanziato) dell'attuale struttura, la Giunta Fugatti si era orientata sul partenariato pubblico-privato in località Masi. Dopo il ''niet'' della comunità (ripetuto da tempo e in ogni circostanza), il piano è finito nel cassetto e ora si cerca un'altra location.

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