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"Parole poco gradevoli e nessuno si è scusato", i magistrati lasciano l'aula quando parla Eccher: "Rappresentavo il Csm: episodio molto grave"

Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario i magistrati hanno lasciato l'aula per protesta sulla separazione delle carriere. La manifestazione a Brescia quando ha parlato Claudia Eccher, avvocata trentina e componente laica del Consiglio superiore di magistratura

Di LA - 28 gennaio 2025 - 19:01

BRESCIA. "E' grave quanto accaduto a Brescia e mi spiace che nessuno si sia scusato". A dirlo è Claudia Eccher, avvocata trentina e componente laica del Consiglio superiore di magistratura per la protesta avvenuta durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Oltre alla tensione, ci sono state parole poco gradevoli nei miei confronti".

 

I vertici dell'associazione nazionale magistrati avevano dato indicazione agli iscritti sulle modalità di protesta contro la separazione delle carriere: avrebbero dovuto indossare la toga con una coccarda tricolore, tenere in mano la costituzione e uscire dall'aula al momento del discorso di un rappresentante del governo. E' avvenuto in tutte le sedi, compresa quella di Trento. Anche a Brescia, ma qui a parlare è stata Eccher in rappresentanza del Csm.

 

"La protesta doveva essere contro il governo e non contro il Csm che è presieduto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e ha il compito di difendere i magistrati dalle interferenze esterne", dice Eccher. "Il discorso era incentrato sulla necessità di garantire l'autonomia dei pm dal potere politico ma i magistrati non hanno voluto ascoltare e mi hanno rivolto parole poco gradevoli: una totale assenza di dialogo e sono stata attaccata frontalmente dal presidente dell'associazione nazionale magistrati".

 

Può pesare il fatto che sia stata indicata dalla Lega e ha difeso Matteo Salvini in alcuni processi? "Non voglio pensare a un attacco ad personam quanto in una degenerazione di quello che doveva essere una normale manifestazione, una situazione sfuggita di mano. Ho percepito un clima pessimo a Brescia. Ci sono frange della magistratura accecata dall'ideologia che hanno perso terzietà e imparzialità. E' grave impedire a un rappresentante del Csm di parlare".

 

La componente del Csm auspica che ci sia una ripresa del dialogo. "Ho comunque dato la mano al presidente dell'associazione nazionale dei magistrati. Si deve discutere e parlare, altrimenti ci rimettono tutti", conclude Eccher.

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