Via i manifesti antiabortisti da Trento, Ferrari: ''Da Ianeselli grande responsabilità istituzionale. Informazioni ingannevoli e lesive della dignità delle donne''
La consigliera aveva già segnalato nelle scorse ore alla Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, l’inopportuna presenza di questa “pubblicità ingannevole”. "Ferrari: "La stessa associazione nazionale dei ginecologi e degli ostetrici ha denunciato la falsità di questa comunicazione"
TRENTO. “Grande responsabilità istituzionale” viene definita in questo modo da parte della capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Sara Ferrari, la decisione del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, di far rimuovere i manifesti affissi nella città di Trento dall'Associazione ProVita. (QUI L'ARTICOLO)
Nessuna censura come qualche politico ha immediatamente gridato, ma la decisione di rimuovere dei manifesti, ha spiegato la consigliera che sono “Lesivi della dignità e dei diritti delle donne”.
La consigliera aveva già segnalato nelle scorse ore alla Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, l’inopportuna presenza di questa “pubblicità ingannevole”. Questo per fare in modo che, come da legge provinciale 13/2012, la Commissione stessa intervenisse per evidenziare alle autorità competenti la necessità di rimuoverla.
L’immagine di una ragazza stesa terra morta per aver mangiato la mela avvelenata, collegata all’utilizzo della pillola ru486 per l’interruzione di gravidanza, “è un atto violento nei confronti del diritto di scelta delle donne, garantito dalla legge. Chi non è riuscito fino ad oggi a impedire alle donne di esercitare un diritto prova a farlo cercando di spaventarle con l’idea di un pericolo mortale che non è sostenuto da nessuna prova scientifica” spiega Ferrari.
La stessa associazione nazionale dei ginecologi e degli ostetrici ha denunciato la falsità di questa comunicazione.
Le stesse società scientifiche che rappresentano la totalità della ginecologia ed ostetricia italiana, da sempre al fianco delle donne in tutte le loro battaglie, sono rimaste sbigottite di fronte al manifesto contro la pratica dell'interruzione volontaria della gravidanza farmacologica. “E’ un affronto oltraggioso, profondo ed indegno alla dignità delle donne e scientificamente non corretto” è stato detto. E' già arrivato il parere favorevole sull’utilizzo maggiormente esteso del metodo farmacologico nella interruzione volontaria di gravidanza e nei casi di aborto interno in quanto, nei tempi e modi corretti, risulta più accetto e meno invasivo per le donne. Le società scientifiche, inoltre, affermano con forza che è ora di dire basta all’utilizzo del corpo delle donne per trasmettere qualunque messaggio, da quelli pseudo-scientifici alla pubblicità delle macchine.
Venerdì il sindaco di Trento ha deciso di rimuovere i manifesti apparsi in città. "Sono subdolamente violenti e menzogneri. Spettacolarizzano una decisione dolorosa per dare addosso ancora una volta, guarda caso, alle donne, esibendo una cultura paternalista che sembra non aver ancora recepito l’abolizione dello ‘ius corrigendi’, il supposto potere maschile di correggere e indirizzare mogli, figlie, sorelle" ha spiegato. (QUI L'ARTICOLO)
“Il sindaco Ianeselli – ha concluso Sara Ferrari - ha preso una decisione a tutela delle persone, come hanno fatto altri sindaci italiani a Roma a Milano a Bergamo. Esprimere il proprio pensiero all’aborto è legittimo, ingannare le persone con informazioni false è scorretto, ignobile, riprovevole”.