Hotel rifiuta di ospitare il leader dell'estrema destra tedesca, polemiche in Alto Adige: "Gli ospiti dovrebbero essere benvenuti al di là delle idee politiche"
Alexander Gauland, 83enne co-fondatore di Alternative für Deutschland, ha raccontato alla tv tedesca di un episodio risalente allo scorso ottobre che lo ha visto "protagonista", suo malgrado, in un prestigioso hotel di Bressanone
BRESSANONE. Un caso che risale addirittura allo scorso ottobre ma che sta avendo solo oggi una grande eco mediatica complici le imminenti elezioni politiche in Germania.
Un albergo di Bressanone dallo scorso autunno ha infatti deciso di non accogliere più tra i suoi ospiti Alexander Gauland, 83enne co-fondatore di Alternative für Deutschland (Afd), il partito tedesco di estrema destra. Una decisione che è stata presa dalla titolare dell’Hotel Elephant, Elisabeth Heiss, che ha motivato la scelta con la volontà di mantenere un ambiente in linea con i "valori della struttura".
L’Hotel Elephant, situato nel centro storico di Bressanone, è una delle strutture più prestigiose della regione, con una storia di oltre 500 anni. Dal 1773 è gestito dalla famiglia Heiss e ha ospitato nel tempo numerosi personaggi illustri, tra cui il Dalai Lama e Angela Merkel.
“Siamo un albergo liberale – ha spiegato Heiss alla Rai di Bolzano – e Alexander Gauland non è più compatibile con noi. Ci sono molti hotel belli in Alto Adige. Non l’abbiamo cacciato, ho cercato il dialogo e gli ho suggerito di non venire più, per motivi personali ma anche ideologici”. La vicenda è diventata di dominio pubblico solo dopo che lo stesso Gauland ne ha parlato durante un talk show televisivo in Germania in avvicinamento alle elezioni politiche.
Gauland ha raccontato di aver frequentato l’Hotel Elephant per anni, ricordando come la figlia avesse persino imparato a nuotare nella struttura: dopo la conversazione con Heiss, ha comunque soggiornato nell’albergo per altri 4 giorni prima di lasciare "definitivamente" la struttura.
Il "caso" dell’Hotel Elephant ha sollevato un acceso dibattito in Alto Adige, con critiche provenienti in particolare dall’area conservatrice e di destra. I Freiheitlichen hanno criticato la decisione con una lunga nota stampa: “Se qualcuno soggiorna in Alto Adige, si comporta normalmente, rispetta il Paese e le sue tradizioni e paga il conto, allora dovrebbe essere il benvenuto al di là delle sue idee politiche. Questo deve valere per tutti”, ha dichiarato Roland Stauder, segretario del partito.
Anche Jurgen Wirth Anderlan, consigliere provinciale della lista Jwa, ha parlato di una “soglia pericolosa” che sarebbe stata superata: “Se improvvisamente degli ospiti non sono più graditi per la loro visione politica, allora è un problema”.