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Hotel "caccia" il leader dell'estrema destra tedesca. Galateo (Fdi): "Fatto deplorevole. L'accoglienza altoatesina non venga messa in discussione da atteggiamenti razzisti"

Dopo le polemiche delle ultime ore prende la parola il vicepresidente Marco Galateo: “Deplorevole che l'Hotel Elephant di Bressanone abbia rifiutato di accogliere un ospite abituale per le sue idee politiche, facendo passare un messaggio distorto. L’ospitalità altoatesina deve rimanere al top, senza discriminazioni di alcun tipo”

Di Martina Capovin - 05 febbraio 2025 - 16:19

BOLZANO.L'ospitalità deve rimanere al top, senza discriminazioni di alcun tipo, nemmeno nei confronti di Alexander Gauland”.

 

All'indomani delle polemiche insorte per la “cacciata” dall'hotel Elephant di Bressanone del cofondatore di Alternative für Deutschland, prende la parola il vicepresidente della provincia autonoma di Bolzano Marco Galateo. Unendosi ai cori di sdegno che sono andati sollevandosi nelle ultime ore, il numero uno di fratelli d'Italia in Alto Adige, definisce “deplorevole” quanto accaduto nella struttura ricettiva brissinese, dove la proprietaria, ha dato il ben servito a Gauland.

 

L'83enne leader del partito germanico di destra estrema, storico cliente dell'hotel, è stato infatti invitato a non tornare. “Siamo una struttura liberale e Gauland non è più compatibile con noi” queste le parole della titolare dell'albergo, Elisabeth Heiss. “Non l’abbiamo cacciato, ho cercato il dialogo e gli ho suggerito di non venire più, per motivi personali ma anche di fondo. Il politico tedesco poi è rimasto altri quattro giorni nella nostra struttura. La scelta” conclude poi Heiss “è dovuta al fatto che la presenza di Gauland potrebbe portare scompiglio tra gli ospiti, ma la sua famiglia — precisa — può continuare a soggiornare qui”.

Una vicenda che risale allo scorso mese di ottobre ma che è stata resa nota solo di recente nel corso di un talk show andato in onda sulla televisione tedesca. Da quel momento, come si poteva immaginare, l'ondata di polemiche.

 

Oggi, alle voci di Jürgen Wirth Anderlan e dei rappresentanti dei Freiheitlichen, si unisce quella del numero uno di Fratelli d'Italia in Alto Adige: “ritengo deplorevole che l'Hotel Elephant di Bressanone, che personalmente ho trovato sempre deliziosamente ospitale, abbia rifiutato di accogliere un ospite abituale per le sue idee politiche, facendo passare un messaggio distorto sull’ospitalità altoatesina, che si è sempre distinta per professionalità e apertura. L’accoglienza di alto livello è da sempre un tratto distintivo e un fiore all’occhiello del nostro territorio e non può’ essere messa in discussione. L’ospitalità deve rimanere al top, senza discriminazioni di alcun tipo, anche nei confronti di Alexander Gauland, leader dell'AfD”.

 

Una vicenda questa, che ha anche scatenato il più acceso dei dibattiti social. Centinaia, sulle diverse piattaforme, i commenti alla notizia, che si è diffusa in poco tempo in tutto il paese. Si parla di “discriminazione in nome del politically correct” e di “razzismo”. Alcuni utenti hanno definito i titolari dell'albergo “più fascisti dei fascisti”, altri hanno giurato di no andare o tornare mai più nell'hotel. E poi, dall'altra parte, il coro dei sostenitori della titolare: “hanno fatto bene i fascisti vanno trattati così”, scrivono alcuni, “stima per l'albergo e per la proprietaria”, “se passo per l'Alto Adige alloggio qui di sicuro”. E poi ovviamente, c'è anche chi sale sulla barca del complottismo e scommette che in realtà nulla vi sia di vero, ma che tutta la vicenda sia una semplice trovata dell'albergo per farsi pubblicità.

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