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Valdastico, Manica attacca Fugatti: ''L'uscita a Rovereto sud è una richiesta della Lega'' (DOCUMENTO ALL'INTERNO). Dallapiccola: ''Cercano di difendere una scelta incomprensibile''

Nella lettera al ministero si chiede di prendere in considerazione: "La proposta di un collegamento autostradale alternativo rispetto alle ipotesi già valutate nel 2018 con connessione sulla A22 a sud di Rovereto". Intanto Dalzocchio ribadisce che i Comuni non hanno voce in capitolo. Il Pd: ''Non è vero ma hanno meno tempo per le analisi dopo il colpo di mano sul ddl semplificazione''

Di Luca Andreazza - 03 marzo 2020 - 18:08

TRENTO. "Il presidente Maurizio Fugatti e la capogruppo leghista in Provincia Mara Dalzocchio continuano a ingannare l'opinione pubblica", queste le parole di Alessio Manica, consigliere provinciale in quota Partito democratico, che aggiunge: "La Lega dice che lo studio di fattibilità della Valdastico con uscita a Rovereto Sud è un'iniziativa della concessionaria ma si tratta di una richiesta puntuale fatta dal governatore al ministro delle infrastrutture". Un carroccio finito in cortocircuito sul tema (Qui articolo).

 

Una lettera, inviata il 9 aprile 2019 con oggetto: "Corridoio di connessione tra Veneto e Trentino", destinata a Danilo Toninelli, allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e per conoscenza a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. "[...] La proposta di un collegamento autostradale alternativo - si legge - rispetto alle ipotesi già valutate nel 2018 con connessione sulla A22 a sud di Rovereto. Il tracciato va approfondito in un contesto di sostenibilità ambientale e di sviluppo territoriale nel quadro della strategia generale di mobilità".

 

C'è anche la richiesta di riattivare un tavolo tecnico inter-istituzionale tra Stato, Regione Veneto e Provincia "per svolgere gli approfondimenti necessari a definire il più appropriato tracciato di connessione della A31 con la Vallagarina a partire dal vertice del primo lotto in territorio veneto".

"Il presidente Fugatti - dice Manica - ha ricevuto lo studio di fattibilità il 29 novembre e il 5 dicembre ha chiesto la riconvocazione del Comitato Paritetico per ottenere l'avallo di Veneto e Stato". E se Dalzocchio ha commentato che "la città di Rovereto e nessun Comune trentino ha facoltà di sindacare alcunché sulla Valdastico, opera sulla quale la stessa Provincia di Trento deve coordinarsi, oltre che con il Veneto, con il governo nazionale alla luce delle decisioni già maturate in tal senso nel confronto tra Italia ed Europa" e aggiunge che "deve essere il clima elettorale: non so altrimenti spiegarmi, in relazione alla Valdastico, come il Pd e il sindaco di Rovereto possano accusare la sottoscritta di voler zittire i Comuni per aver semplicemente ricordato un dato di fatto, e cioè che con riferimento a quest’opera le decisioni riguardano, in aggiunta ai governi del Trentino e del Veneto, il governo nazionale e i confronti anche in sede europea. Questo è un dato di fatto".

 

Concetti che ribadiscono le parole dell'assessore e segretario della Lega Mirko Bisesti all'indomani della votazione in consiglio comunale della città della Quercia a bocciare il completamento della A31: "A Rovereto Fugatti e la Lega hanno vinto. Si va avanti'' (Qui articolo). Ma nel frattempo praticamente tutti i territori si sono espressi contro la Valdastico. L'ultimo in ordine di tempo è stato il Comune di Trento (Qui articolo), quindi Vallarsa (Qui articolo), Trambileno e Terragnolo (Qui articolo) e Riva del Garda (Qui articolo).

 

Una partita ingarbugliata anche tra la sentenza del Consiglio di Stato a favore del comune di Besenello (Qui articolo) e quella della Corte dei conti a bocciare il rinnovo della concessione in forma diretta per l'autostrada A4/A31 senza una regolare gara pubblica (Qui articolo). Anche in Veneto il completamento, in particolare con uscita a Rovereto Sud non sembra decollare (Qui articolo) e perfino Confindustria del Trentino si è espressa: "Secondo noi industriali dovrebbe avere un percorso con lo sbocco trentino posto più a nord rispetto al progetto della Provincia. In questo modo la Valdastico potrebbe diventare alternativa alla Valsugana, alleggerendola del traffico pesante che tutti conosciamo e riducendo, di conseguenza, gli incidenti stradali che oggi sono numerosi" (Qui articolo).

 

Si aggiungono poi le richieste di eventuale referendum (Qui articolo), senza poi dimenticare le tantissime associazioni contrarie all'opera e riunite nel Coordinamento NoA31.

"A differenza di quanto pensa la consigliera Dalzocchio - prosegue Manica - sono convinto che i cittadini, le comunità locali, i territori, i Comuni e le Comunità contano. Non è vero che i Comuni non hanno voce in capitolo sulla Valdastico, e anche solo pensarlo e scriverlo è offensivo verso l'autonomia degli enti locali. Tanto per cominciare ricordo che ogni cittadino e ogni comunità locale, ha sempre il diritto di esprimersi e di tutelare i propri diritti e interessi legittimi. Non solo, ogni sindaco ha il compito di tutelare il proprio territorio e garantire la sicurezza dei propri cittadini, a cominciare dal dovere di intervenire e porre in essere ogni atto necessario a eliminare ogni pericolo che possa violare l’integrità dell’ambiente".

 

Territori che possono intervenire in quanto per realizzare il collegamento autostradale è necessario modificare il Piano urbanistico provinciale (Pup): "E la legge prevede - aggiunge Manica - una procedura all'interno della quale gli Enti territoriali possono partecipare e presentare osservazioni. Guarda caso lo scorso anno la Giunta a maggioranza leghista con un colpo di mano in Consiglio provinciale hanno approvato una modifica alle norme Pup per ridurre i tempi a disposizione dei Comuni per presentare osservazioni nell'ambito delle procedure di variante alle grandi opere per la mobilità come la Valdastico".

 

Il riferimento va all'approvazione della legge sulla semplificazione, arrivata senza le minoranze in Aula (Qui articolo).  "Ancora - evidenzia Manica - se è vero quanto dice il presidente Fugatti e cioè che le ipotesi progettuali saranno sottoposte a Valutazione ambientale strategica (Vas), allora anche in questa procedura è garantita la partecipazione degli enti locali interessati. Per non parlare dei molti altri passaggi tecnici che un'opera di questa rilevanza comporta, e in cui gli enti locali competenti saranno chiamati a intervenire. Evidente che per Dalzocchio parlare di partecipazione, trasparenza e rispetto delle comunità locali sia solo un vuoto ritornello privo di significato reale. Se per la consigliera provinciale i Comuni non hanno competenza sulla Valdastico, ma non è così, resta certo invece che ce l'ha la Provincia. Quindi se ora la Dalzocchio ha cambiato idea e, come noi, pensa che il collegamento della Valdastico sia un’opera inutile e dannosa può esercitare la sua influenza di capogruppo del partito di maggioranza e convincere il presidente a fermare questo folle progetto". 

 

"E' l'ennesima bufala e fortunatamente questa proposta è destinata a restare nei gazebo da campagna elettorale di qualcuno almeno ancora per 3 anni. Nella nostra legislatura - spiega l'ex assessore Michele Dallapiccola - eravamo riusciti a far accettare all'allora ministro Graziano Delrio, ma soprattutto allo Stato, un'idea che poteva sembrare la più percorribile, anche se da sviluppare e discutere. Una proposta a favore della Valsugana".

 

Un'ipotesi con uscita a Trento e che avrebbe potuto risolvere alcuni problemi della strada statale 47. "Ora che ha ottenuto il consenso - conclude Dallapiccola - la Lega cambia le carte in tavola proprio in Valsugana. Osserveremo con curiosità Fugatti, Paccher e leghisti vari durante la campagna elettorale spiegare ai valsuganotti come mai dopo anni di gazebo e voti li stanno prendendo in giro proprio adesso che sono al governo. Notevole l'insensato tentativo di difendere scelte incomprensibili da parte di una confusa Laga".

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