Luca Postal lancia il Movimento La Catena di Franco Bruno: ''Più controlli nelle piazze e nei parchi. E più lavoro invece del reddito di cittadinanza''
E' alla prima esperienza in politica, Postal ha 53 anni e si presenta alle prossime elezioni amministrative per il capoluogo. E' occupato in una cooperativa e il suo ruolo è quello di custode nelle palestre. Si candida per il Movimento La Catena: "Ci potrebbero essere però più opportunità invece di assegnare il reddito di cittadinanza, il lavoro gratifica a appaga"
TRENTO. "Servono più controlli. Sarebbe bello perseguire l'aggregazione tra popoli, ma non è così semplice e questo si vede nella vita quotidiana. E si deve fare qualcosa nei Paesi di origine perché non si possono aiutare tutti". Queste le parole di Luca Postal, candidato tra le fila del Movimento La Catena, la forza politica di Franco Bruno.
E' alla prima esperienza in politica, Postal ha 53 anni e si presenta alle prossime elezioni amministrative per il capoluogo. E' occupato in una cooperativa e il suo ruolo è quello di custode nelle palestre.
"E' difficile perché i vissuti sono diversi e non sempre si possono approfondire le questioni - prosegue Postal - queste persone scappano da guerre, siccità e problematiche varie. Gli Stati di partenza sbagliano a farli partire, ma le condizioni devono migliorare per non farli voler andare via. Se accogliamo e sosteniamo troppe persone, dopo non ci sono più risorse e possibilità per aiutare noi. Se si mettono 10 persone in un'appartamento da tre, viene fuori il caos alla lunga".
Perché ha scelto di candidarsi e come è nata la sua passione per la politica?
Ho conosciuto Franco quando voleva presentarsi alle comunali già 5 anni fa. Non sono mai stato particolarmente interessato alla politica, anche perché ho alcuni problemi di salute, ma in questo periodo di emergenza coronavirus e senza lavoro ho deciso di aiutarlo nella raccolta firme per riuscire a formare la lista e correre per le elezioni.
Un tema caro al Movimento La Catena è quello della sicurezza.
Sicuramente sono necessari più controlli, soprattutto in piazza Dante e in alcune aree periferiche. Queste persone sono abituate a diversi livelli di tolleranza. Nella palestra dove lavoro si allena una società di arti marziali: sono molti gli uomini e tantissime le donne che si iscrivono per imparare un po' di auto-difesa perché ha paura a girare la sera in determinati posti. Non è giusto dover pagare soldi per questo motivo. A Trento non c'è questa grande violenza o degrado, ma bisogna intervenire per alcune situazioni a rischio. Si devono adattare e impegnare, invece di criticare quelle comunità che li ospita.
Tutti vorrebbero un mondo perfetto ma non è così. Sono sempre stato della filosofia ''Vivi e lascia vivere", però è anche difficile in alcuni casi rapportarsi con gli stranieri per differenze culturali e religiose. Certi argomenti non si possono affrontare perché sono dei campi minati. Quelli che spacciano poi rovinano i nostri giovani, queste persone devono essere allontanate o almeno inviate in comunità. Anche quei cittadini che hanno problemi di alcol devono essere mandati ai centri di recupero.
Un altro argomento è il lavoro.
L'emergenza coronavirus ha messo in difficoltà tanti. Molti miei amici hanno perso l'occupazione e anch'io ho ripreso a lavorare da pochi giorni. Ci potrebbero essere però più opportunità invece di assegnare il reddito di cittadinanza, il lavoro gratifica a appaga: squadre per pulire i sentieri di montagna e mantenere i parchi. Adesso queste attività non sembrano così curate, magari i giardinieri lasciano lì il fogliame oppure l'erba appena tagliata. E poi c'è la questione degli stranieri: non possono essere utilizzati per abbassare i costi.
E le grandi opere come la funivia Trento-Bondone? Il piano Destra Adige?
Il Prg e questi aspetti sono argomenti dei quali mi intendo poco. La città di Trento è stata anche ben amministrata, gli investimenti vengono fatti e portati avanti. La politica deve dare maggiori indirizzi, poche regole magari ma farle rispettare. Ecco, ci vorrebbero maggiori controlli. Nei parchi non si possono consuma bevande alcol ma si trovano bottiglie ovunque e questo non va bene.
LA LISTA DEL MOVIMENTO LA CATENA
Bruno Mario
Pohl Maria
Bruno Roberto
Stefan Maria Luisa
Rigo Leopoldo
Feller Antonella
Rinner Adolfo
Andreatta Rosanna
Smacchia Morena
Smacchia Marco
Biasiolli Donatella
Schmidt Alfonso
Manfrini Nicoletta
Bleggi Thomas
Anonimo 1
Gozzer Novella
Leonardi Cristian
Giovannini Linda
Muraro Walter
Anonimo 2
Postal Luca
Mancosiu Nino
Schmidt Elia
Giustacchini Roberto
Rigo Agostino
Sotta Antonio
Acapora Michele
Potrich Tiziano
Abram Stefano
Abram Renato
Manfre Antonino