Il numero legale fa naufragare il voto sull’area ex Cattoi. Maggioranza spaccata, il Pd: “Il Consiglio esautorato dei suoi poteri”
Al momento del voto le opposizioni sono uscite dall’aula facendo mancare il numero legale: “Ripartiamo daccapo”, Matteotti (M5s): “Dietro a un po’ di verde si nasconde un grande blocco di cemento”. La replica di Zanoni: “Variante coraggiosa, noi vogliamo difendere i valori morali della città che non possono essere schiacciati da nessun potentato di turno”
RIVA DEL GARDA. Dopo il colpo di scena dell’altro giorno, con il sindaco Adalberto Mosaner costretto a firmare la propria incompatibilità (vista la citazione in giudizio per danno patrimoniale di oltre 20 milioni di euro), la querelle sull’area ex Cattoi si arricchisce di un altro capitolo. La seduta del consiglio comunale di ieri è saltata proprio sul più bello quando si sarebbe dovuto votare la Variante 13 con un importante passaggio che riguarda proprio l’area ex Cattoi, le minoranze infatti, ma anche alcuni pezzi di maggioranza hanno abbandonato i banchi facendo venir meno il numero legale.
Oltre al sindaco Mosaner, anche i consiglieri Silvano Zanoni, Silvia Betta e il vicesindaco Mario Caproni del Patt, l’assessore Massimo Accorsi (Upt), Stefano Santorum (Oltre) e Luca Grazioli (Lega) hanno firmato una dichiarazione d’incompatibilità, così il numero è sceso da 22 a 15. Un numero che con l’uscita di scena di Franca Bazzanella e Flavio Prada (L’Altra riva-partecipazione democrazia e trasparenza), Marco Martini (Patt), Isabella Iandarino (Upt), Andrea Matteotti (M5s), Mirella Serafini (Misto), Pier Giorgio Zambotti (Lega) si è ridotto ulteriormente facendo saltare la seduta.
“Chi era presente si è reso conto di quello che è successo – ha tuonato Gabriele Bertoldi presidente della commissione per l'urbanistica la viabilità e l'ambiente – chi se ne è andato ha deciso con un atto d’imperio di togliere al Consiglio il proprio potere decisionale”. Bertoldi non le manda a dire nemmeno ai due imprenditori Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti che nel 2017 hanno acquistato l’area per quasi 5 milioni di euro: “Loro sapevano che il piano attuativo era in scadenza, è come se consapevolmente avessero acquistato un’auto senza ruote e malridotta e ora pretendono che sia il comune a revisionarla”.
La seduta di ieri sera è stata molto accesa e il dibattito si è protratto fino alle 22e30, da un lato la maggioranza ha tentato di disinnescare le rimostranze delle opposizioni accogliendo gran parte degli emendamenti presentati, dal canto loro le minoranze chiedono di ridiscutere l’intera variante in commissione urbanistica. Matteotti del M5s, riferendosi alla variante, l’ha definita: “un oscuro blocco di cemento dipinto di verde con qualche lustrino sopra”, accusando “alcuni settori verdi” di agire per partito preso. “A fronte di qualche contentino verde – accusa Matteotti – con questa variante nei prossimi anni la fascia lago sarà coperta da una drammatica e tragica colata di cemento e migliaia di metri cubi di nuove costruzioni”.
Il Partito Democratico comunque non intende indietreggiare: “L’amministrazione ha avuto il coraggio di portare avanti questa proposta di variante urbanistica che punta al consumo zero di suolo – ha spiegato Alessio Zanoni delegato dal sindaco sulla materia urbanistica – quando si impedisce al sindaco di esercitare le proprie funzioni significa che c’è un vulnus di democrazia, da parte nostra posso dire che andremo avanti perché ci sentiamo responsabili verso la comunità e vogliamo difendere i valori morali della città che non possono essere schiacciati da nessun potentato di turno”.
Il colpo più duro però il Pd lo ha subito dagli alleati del Patt, un colpo così forte che potrebbe minare definitivamente i rapporti fra i due partiti, “ci sono gli atti compiuti dai consiglieri comunali e poi ci sono le segreterie di partito – getta acqua sul fuoco Zanoni – fra gli autonomisti vedo molta fluidità di pensieri, da parte nostra le porte non le abbiamo mai chiuse ma è chiaro che resteranno aperte fin quando gli impegni presi con il programma elettorale verranno rispettati”. Domani alle 18e30 si terrà una nuova seduta del consiglio comunale rivano, al centro del dibattito ci sarà nuovamente la Variante 13, ancora non si conoscono le intenzioni delle minoranze, pertanto non è dato sapersi se il numero legale sarà raggiunto.
“Faccio appello a tutti i consiglieri affinché tornino a sedersi fra i banchi per votare questa variante – l’invito del consigliere Dem Bertoldi – se qualcuno teme per possibili citazioni in giudizio può anche astenersi o votare contro ma è necessario consentire al Consiglio di assolvere fino in fondo al suo ruolo, al contrario significherebbe impedire il funzionamento democratico dell’amministrazione, in quel caso li invito a dimettersi”.