Coronavirus, primo sì al ddl anticrisi. Olivi (Pd) fa aggiungere 17 milioni per le famiglie e il lavoro. Accolti anche gli emendamenti di Ossanna e De Godenz
Accolti anche gli emendamenti presentati da Ossanna (Patt) per agevolare l’affidamento di incarichi tecnico-professionali e quelli di De Godenz (Upt) che vanno incontro alle istanze degli albergatori. Il provvedimento più corposo resta però quello di Olivi (Pd) che aggiunge 17 milioni per famiglie e lavoro
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TRENTO. È atteso per il prossimo sabato, 9 maggio, l’esame finale che vedrà il disegno di legge “anticrisi” targato Fugatti-Spinelli sbarcare nell’aula del consiglio provinciale, per il momento è stato superato un primo importante passaggio in Seconda Commissione che ha dato il via libera con i 5 voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza (con l’aggiunta di Lorenzo Ossanna del Patt), e due voti di astensione espressi da Alessandro Olivi del Partito Democratico e Pietro De Godenz dell’Unione per il Trentino.
Un percorso che comunque si preannuncia pieno di ostacoli visto e considerato che, già negli scorsi giorni, erano arrivate molte critiche (sia dai sindacati che dalle opposizioni) alla manovra leghista per sostenere imprese, famiglie e lavoratori penalizzati dagli effetti del lockdown disposto per contenere il virus. Ad ogni modo una prima intesa è stata raggiunta dopo che le proposte avanzate dai consiglieri Olivi e Ossanna, sono state accolte dall’assessore al lavoro Achille Spinelli. Soddisfatto anche De Godenz per le modifiche apportate dalla Giunta che danno agli albergatori maggiore libertà di decidere come adeguare l’offerta ricettiva nel prossimo futuro.
L’emendamento più rilevante recepito nel ddl è stato quello con cui Olivi ha ottenuto un incremento di 17 milioni di euro delle risorse da destinare ai lavoratori e alle famiglie: “Benché questa cifra non risolva il problema – ha osservato Olivi – si tratta di un passo avanti che dimostra lo sforzo compiuto dalla Giunta”. Un altro emendamento del consigliere Dem accolto dall’esecutivo riguarda le imprese: la Pat potrà erogare il contributo straordinario in seguito a danni da pandemia anche a quelle che superano di poco la soglia dei 9 dipendenti. Stralciata infine la liberalizzazione delle anche le imprese al dettaglio nelle aree produttive di livello locale che, secondo Olivi, avrebbe azzerato il potere delle amministrazioni locali nella gestione delle attività commerciali, con il rischio di creare “lunghe strade del commercio” e la creazione di fatto di nuovi centri commerciali.
Recepita anche la richiesta di Ossanna per permettere alle amministrazioni pubbliche l’affidamento di incarico tecnico-professionali di importo superiore alla soglia europea mediante la procedura negoziata senza la prevista pubblicazione del bando di gara prevista dalla legge. Soddisfatto anche De Godenz che ha visto accolti i suoi emendamenti per quanto concerne l’opportunità di presentare la domanda di accesso al contributo a fondo perduto previsto dal ddl anche agli operatori del settore cultura che avevano aperto una partita Iva dopo il febbraio 2019.
Il consigliere dell’Upt giudica positivamente anche anche l’anno di elasticità concesso al settore alberghiero fino al 31 dicembre del 2021 che soddisfa le richieste di Asat e Unat per poter decidere di trasformare di esercizi alberghieri in extralberghieri. De Godenz comunque ha ribadito la sua contrarietà al rischio che questi edifici diventino appartamenti per vacanze: “Meglio permettere agli albergatori di agire con la massima flessibilità nel campo della ristorazione e della ricettività”. In questo primo round maggioranza e opposizioni sono riuscite a trovare un accordo che apre la strada a nuove intese che potrebbero essere raggiunte in fase di discussione. L’appuntamento dunque, è rimandato al 9 maggio quando dovrà superare i dubbi anche di tutto il resto delle opposizioni.