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Coronavirus, bocciato l'emendamento per il taglio dell'indennità della Giunta. Degasperi: "Chi impone sacrifici ai trentini è il primo a non farli"

Il consigliere provinciale Filippo Degasperi proponeva un taglio dell'indennità aggiuntiva della Giunta, che avrebbe permesso di recuperare alcune migliaia di euro,  ma il suo emendamento è stato bocciato: "La politica ha il dovere di indicare la direzione. Chi impone i sacrifici, invece, è il primo a non farli"

Di Davide Leveghi - 04 maggio 2020 - 06:01

TRENTOIl disegno di legge Fugatti-Spinelli ha ottenuto il primo via libera in Seconda commissione e pertanto nei prossimi giorni approderà nell'aula del Consiglio provinciale. Una manovra però, che è stata oggetto di forti critiche visto che per sostenere questo intervento si è deciso di "sottrarre" alcuni milioni di euro al settore pubblico, dagli operatori sanitari agli insegnanti. Se infatti alla conclusione di aprile, il governatore Maurizio Fugatti comunicava il taglio di 20 milioni ai dipendenti pubblici , nell'ultima proposta le roboanti dichiarazioni su una manovra da 825 milioni di euro paiono essersi notevolmente sgonfiate, arrivando a 150 milioni, di cui 107 racimolati tagliando qua e là dalle diverse voci.

 

Ed è in questo contesto di pesanti sacrifici imposti ai lavoratori, che il consigliere provinciale di Onda Civica, Filippo Degasperi, aveva avanzato una proposta che avrebbe in qualche modo raccolto alcune migliaia di euro. Un 'idea dalla portata più simbolica che altro, ma che comunque avrebbe permesso di recuperare qualche soldo: "Mi sono sentito legittimato ad avanzare questa proposta perché è dal dicembre 2013 che rinuncio integralmente all’indennità aggiuntiva", ha ricordato il consigliere.  L'emendamento però è stato bocciato dalla Seconda commissione.

 

In sostanza si chiedeva di tagliare una percentuale dell'indennità aggiuntiva dei membri della Giunta, imponendo anche a chi governa una riduzione nelle buste paga. L'emendamento, tuttavia, ha trovato l'opposizione sia dei consiglieri di maggioranza che, in parte, di quelli dell'opposizione, finendo così in attesa. Degasperi dal canto suo promette di riproporlo anche durante il dibattito che si terrà in Aula. 

 

“Il mio emendamento all'articolo 31, cioè a quello che stabilisce come il riconoscimento promesso ai sanitari debba essere trovato non nei fondi provinciali bensì in quelli dell'Azienda sanitaria – spiega il firmatario – voleva essere costruttivo, chiedendo di tagliare l'indennità aggiuntiva che hanno il presidente della Provincia e gli assessori per una percentuale che nel primo caso è del 50% mentre nel secondo del 25%. E non solo, anche ai Cda delle società partecipate della Pat”.

 

Si tratterebbe di circa 3000 euro lordi per Fugatti e di circa 1000 per gli assessori – continua – una proposta forte per chi pensa che 15mila euro al mese siano tutto di dovuto. Una riduzione ragionevole, invece, se si vuole dare il buon esempio in un momento in cui si chiedono sacrifici ai lavoratori pubblici. Non è certo la soluzione per risolvere il bilancio della Pat, ma se la politica ha il dovere di indicare la via sarebbe stato un modo di farlo. Invece l'emendamento ha ottenuto solo un intervento del consigliere Ossanna (Patt), che sosteneva come la riduzione dovesse essere su base volontaria, prima di arrivare alla votazione, in cui 5 sono stati i voti contrari e 2 le astensioni”.

 

A votare contro, dice Degasperi, tutti i consiglieri di maggioranza (Moranduzzo, Cavada, Paoli e Guglielmi), più lo stesso Ossanna, mentre ad astenersi sono stati i consiglieri Olivi (Pd) e De Godenz (Upt). “Chi impone sacrifici agli altri non lo fa per primo – conclude amaro Degasperi – ma non solo. La mancanza di ulteriori interventi dimostra l'assenza di opinioni e pensiero, è un silenzio che offrirà un argomento sicuramente ai sindacati e ai lavoratori che i sacrifici invece li devono fare. Si chiedeva un piccolo segnale doveroso. Tanti trentini, ognuno secondo le proprie disponibilità, hanno dato un proprio contributo, la giunta no. Ad ogni modo lo ripresenterò in aula – promette – vedremo se la Lega si riconfermerà il partito del sacrificio degli altri”.

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