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Carlo Garbini lancia Forza Italia: ''Un parco faunistico sul Bondone per accogliere gli orsi. La chiusura dei negozi la domenica? Trento è turistica''

Dopo l'esperienza in Agire, Garbini riparte da Forza Italia e si candida alle elezioni amministrative, così come nelle circoscrizioni Bolghera e Bondone. E' albergatore a Riva del Garda e si occupa anche di consulenza turistica e corsi di formazione nel settore in qualità di docente

Di Luca Andreazza - 31 agosto 2020 - 21:35

TRENTO. "Tutti le forze politiche parlano della funivia Trento-Bondone, ma la mia paura è che poi questa opera faccia la solita fine chiuse le urne". Queste il commento di Carlo Garbini, candidato alle prossime elezioni amministrative del capoluogo e nelle circoscrizioni Bolghera e Bondone in quota Forza Italia, che aggiunge: "L'attuale opposizione ritiene questo impianto giusto e coerente, mentre la maggioranza dice che è indispensabile: governano la città da decenni ma non hanno mai portato avanti nulla in questo senso, il consigliere delegato Dario Maestranzi (ieri tra le fila del Patt e oggi candidato per Rinascimento Trento a sostegno di Marcello Carli, ndr) non mi sembra sia stato supportato particolarmente nel suo piano per sviluppare la montagna".

 

Dopo l'esperienza in Agire, riparte da Forza Italia, Garbini ha 47 anni, sposato con 2 figli di 11 e 15 anni, è albergatore a Riva del Garda e si occupa anche di consulenza turistica e corsi di formazione nel settore in qualità di docente. 

 

Quello del grande impianto di collegamento tra la città e la sua montagna è un tema piuttosto circolare, emerge in forma ciclica da quasi un secolo. La novità degli ultimi tempi è stata la linea tracciata all'interno del Prg cittadino. "Si deve prendere una decisione seria: 'Sì' e quindi impegnarsi per la realizzazione dell'opera oppure un 'No' e archiviare questa possibilità senza spendere altre parole

 

Quali le ragioni del passaggio in Forza Italia

Una scelta personale, la proposta di Carli non mi ha convinto, mentre sono stato convinto dal progetto di Alessandro Baracetti. Successivamente la coalizione ha cambiato il candidato sindaco, ma mi sono ritrovato anche nel programma di Andrea Merler. E quindi il mio supporto a questo progetto è pieno. 

 

E' figlio di Alberto Garbini, albergatore sull'Alpe di Trento e fondatore del "Comitato Sportivo Campetti". Per anni ha operato sulla montagna del capoluogoGrande impianto Trento-Bondone: sì o no?

Negli anni '80 era già stato redatto un ampio e articolato progetto di sviluppo del Bondone. Le esigenze sono quasi immutate. La funivia sarà indispensabile, soprattutto per Trento, solo se inserita in un ampio piano di riorganizzazione della montagna e delle sue attività. Il Monte Bondone ha la possibilità di ospitare un parco faunistico alle Viote. A nord del grande parcheggio che è stato costruito, si estende la valle verso Sopramonte e Sant'Anna: si potrebbe prevedere questa proposta con punti di osservazione per poter ammirare gli animali nell'ambiente naturale. In questo modo avrebbe senso una funivia, ma anche una partnership molto forte con il Muse per poter portare le scolaresche a vivere una esperienza unica. Lì si potrebbero portare anche gli orsi più problematici senza doverli abbattere o rinchiudere al Casteller.

Ci sono poi da valorizzare le ex caserme austroungariche: un resort, un museo, una scuola di montagna, un centro termale con Garniga, un centro di osservazione astronomica. Si può ipotizzare tutto, basta smetterla di abbandonarle in questo modo. 

 

Quali altri interventi per rilanciare la montagna

Un punto di forza è la posizione tra Trento e il Garda. E' necessario sviluppare un progetto più importante per il settore delle biciclette. Ci sono migliaia di turisti che potrebbero raggiungere la montagna dal lago, ma servono dei collegamenti agili, veloci e strutturati. Un'altra possibilità è invece risalire in funivia e poi scendere verso il Garda. Ecco un'altra occasione per poter dire che serve la funivia. In Val di Sole si segue bene il mercato delle biciclette: non a caso si svolgono manifestazioni internazionali che attirano tantissimi sportivi durante l'estate, senza dimenticare l'apertura di più impianti di risalita anche in estate.

 

La strada del Bondone è famosa a livello internazionale per i tornanti e, infatti, sono numerose le manifestazioni. Un problema sono le moto o le vetture che sfrecciano lungo l'arteria. Una soluzione potrebbe essere, come in altre località dell'Alto Adige e dell'Austria, la realizzazione di un 'pedaggio' per poter transitare fino al valico, così come l'installazione di autovelox fissi e altri deterrenti per evitare le velocità eccessive. Questo 'pedaggio' permetterebbe la manutenzione di tutta la strada, delle zone limitrofe che oggi hanno necessità di lavori impellenti. Ovviamente il pedaggio non sarebbe richiesto a residenti, esercenti, ospiti, cittadini di Trento ma solo ai turisti 'di passaggio'. Sarebbero tane le persone che spenderebbero 5 euro per una strada ben tenuta e ben pubblicizzata.

 

La stagione estiva è in crescita negli ultimi anni ma quella forte resta l'inverno.

Il Bondone è riuscito a creare un suo bacino di utenza e c'è una strada da percorrere. Non bisogna comunque allentare la presa perché il mercato è in continua evoluzione e bisogna intercettare i bisogni della clientela e le richieste dei turisti che mutano velocemente. Il turista 'mordi e fuggi' e quello 'stanziale' hanno esigenze e aspettative completamente diverse. Il primo necessita di parcheggi, punti di ristoro con servizi igienici, zone ristoro, mentre l'altro ha bisogno invece di attività come escursioni, giri a cavallo o motoslitta, piste da bob, scuole di sci e noleggi efficienti, collegamenti rapidi con la città e strade pulite da neve e ghiaccio. Non ci deve essere una contrapposizione.

 

E sulla città quali sono le priorità?

Alcune scelte non sono state azzeccate o si può fare molto meglio, ma Trento è una città turistica a tutti gli effetti. Forse la legge provinciale poteva essere strutturata meglio e non chiudere negozi e supermercati i festivi e la domenica. L'emergenza Covid-19 poteva essere invece l'occasione per trovare una strada diversa tra un turnazione delle aperture nel corso del week-end per garantire a tutti la possibilità di restare in famiglia e magari durante l'estate provare a prevedere orari diversi. 

 

Un altro tema è la sicurezza: certo, la situazione non è critica ma è necessario trovare un sistema per gestire meglio e in modo più incisivo alcune aree. Serve un piano strutturato perché se si interviene in San Maria Maggiore o piazza Dante, poi questi problemi semplicemente si spostano. E' necessario redigere un progetto serio e oggettivo.

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